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Cammini
Cammino tra i ponti

Il Po di Goro a piedi, da Ariano nel Polesine al faro del Bacucco

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
2 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

Il ramo del Po di Goro si separa dal corso principale del fiume verso sud-est e regala bellezze naturalistiche da sogno, soprattutto se percorso a piedi, seguendo il confine tra il Veneto e l’Emilia Romagna. Tra fitte boscaglie di salici e pioppi, decine di aironi e migliaia di cormorani ammirate lo spettacolo di un paesaggio che è possibile visitare grazie ai ponti di Ariano, Mesola e Gorino, lungo i percorsi d’argine, che estendono la visione fino alla distesa delle risaie.

Giorno 1

Santa Maria in Punta, il borgo nella golena

Santa Maria in Punta, il borgo nella golena

Il nostro viaggio parte da Santa Maria in Punta, grazioso borgo dalla peculiare collocazione: si raggiunge tramite una stradina sterrata, che si inoltra nella golena, tra pioppeti e radure spesso allagate. Lungo il cammino, vi imbattete in ruderi di case ricoperte di rovi e rampicanti, fino ad arrivare su una spiaggia, che cambia di continuo la sua conformazione, a seconda delle correnti da cui è modellata. Visitate la chiesa della Madonna del Traghetto e lasciatevi incantare dal volo continuo dei colombacci, anatre e aironi, tra il canto delle cicale e lo sfondo sonoro di rane.

Ariano nel Polesine, antico centro fluviale

Ariano nel Polesine, antico centro fluviale

Proseguendo lungo la sponda veneta del Po, raggiungete l’isola fluviale di Ariano nel Polesine e dall’omonimo antico centro, attraversato in epoca romana dalla Via Popilia, l’attuale statale Romea. A quel tempo la linea di costa era in posizione arretrata rispetto a oggi, e ne è testimonianza il cordone di dune fossili di cui restano alcuni lembi, trasformati in riserve naturali. Una di queste formazioni è segnalata dalla chiesetta romanica di San Basilio, a ridosso dell’argine del Po di Goro. Nel Museo Archeologico Nazionale di Adria e in quello di San Basilio, grazie agli scavi archeologici condotti nella zona, è possibile ammirare i resti di un’importante stazione di sosta tardo-antica, munita di edifici architettonici di rilievo e di un emporio commerciale.

Mesola, l’arrivo in Emilia-Romagna

Mesola, l’arrivo in Emilia-Romagna

Ritornate verso il mare e seguite la corrente del fiume fino a Mesola. Ad annunciare la cittadina è l’imponente Castello Estense, maniero tutt’altro che militare, bensì residenza di piacere, abitata in occasione della caccia al cervo nel Gran Bosco. Eretto nella seconda metà del Cinquecento dal duca Alfonso II d’Este, l’antico Castello è stato ideato come il fulcro di una città ideale, progetto, però, mai concretizzatosi. Il Bosco della Mesola, che si estende fino alla costa, è ancora un esempio strepitoso di foresta mediterranea sempreverde di oltre mille ettari, una riserva naturale che potete scoprire anche in sella alla vostra bicicletta. Fermatevi qui per la notte.

Giorno 2

Goro, borgo della vongola

Goro, borgo della vongola

Si riparte. Scendendo più a valle, sulla sponda ferrarese, raggiungete il porto peschereccio di Goro, nel primo Settecento terra di confine tra lo Stato della Chiesa e la Repubblica di Venezia. Per lungo tempo a vocazione commerciale, il pittoresco borgo ha fatto della pesca la sua principale forza, soprattutto grazie all’allevamento di molluschi, in primis della vongola, nella Sacca di Goro, distesa di acque salmastre, che arriva oltre l’argine del fiume. Su uno sfondo naturalistico da togliere il fiato, assaggiate le prelibatezze gastronomiche della località.

Il faro del Bacucco, la meta finale

Il faro del Bacucco, la meta finale

Siete, ormai, vicini al traguardo: lo avvertite dall’odore del mare nell’aria. Eccovi al ponte di barche di Gorino Veneto, che collega Rovigo e Ferrara e segna il confine tra il Veneto e l’Emilia Romagna. La sua carreggiata poggia su venti chiatte di cemento affiancate. A riscuotere il pedaggio è il casotto del "pontiere", che si occupa anche di manovrare la parte levatoia del ponte per far passare le barche. Raggiungete Gorino, sulla sponda emiliana, e imbarcatevi per salpare sul pittoresco faro del Bacucco, meta finale del vostro itinerario e spunto per esplorare la Riserva naturale delle dune e delle isole della Sacca di Goro.

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