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Enogastronomia
Veneto

Il Veneto, tra vini e sapori

Enoturismo, storia del territorio e del vino: abbinamenti proposti da “Le Donne del Vino”

4 minuti

Un veloce e dinamico sguardo alla variegata proposta di una Regione, il Veneto, per natura vocata all'enoturismo. Proponiamo un esempio di come le cantine guidate da donne siano diventate protagoniste dell'accoglienza e della valorizzazione enogastronomica territoriale. 

Lungo le strade dell'enoturismo

Lungo le strade dell'enoturismo

Il Veneto, ubicato nell'Italia settentrionale, è un territorio decisamente eterogeneo e capace di soddisfare anche i gusti dei turisti più esigenti. Offre paesaggi suggestivi che rimandano molto spesso alla cultura contadina legata indissolubilmente al vino e alle tante tradizioni gastronomiche locali. Partendo dal versante costiero che si affaccia sull’Adriatico, ad oriente, troviamo la città di Venezia, poi la pianura che risale verso gli estinti vulcani dei Colli Euganei e i Colli Berici, per arrivare a settentrione, percorrendo le fresche rive del Garda, fino alle Dolomiti Bellunesi e alle Alpi. In questo ampio e diversificato contesto che complessivamente si estende lungo i 210 chilometri dal confine austriaco alla foce del fiume Po a sud e lungo i 195 km che separano il Lago di Garda a est dal fiume Tagliamento ad ovest ritroviamo le più famose e conosciute Denominazioni vinicole italiane. Le colline che originano il Soave, riconosciute dalla Fao come Patrimonio Agricolo Globale, e le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, da luglio 2019 Patrimonio Mondiale dell’Unesco, con Cartizze all'apice qualitativo. 

Le strade del vino e dei sapori

Le strade del vino e dei sapori

Sono circa 20 le Strade del Vino che si snodano sul territorio attraendo ogni anno migliaia di visitatori. In base alla normativa regionale possono riguardare sia i vini sia i prodotti tipici regionali. Nell’utile e aggiornato portale istituzionale della Regione appare l’elenco delle Strade del Vino e dei Sapori, che rende bene l’idea del ricco patrimonio autoctono: Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene, Colli Euganei,  Colli Berici,  Recioto e Gambellara DOC,  Arcole,  Soave,  Lessini Durello,  Valpolicella,  Riso Vialone Nano Veronese IGP, Radicchio di Treviso e Variegato di Castelfranco,  Formaggi e Sapori delle Dolomiti Bellunesi, Formaggi e Sapori delle Dolomiti Bellunesi, Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P., Marroni IGP e Sapori dei Colli Trevigiani , Montello e Colli Asolani,   Torcolato e Vini di Breganze, Stradon del Vin Friularo, Vino Bianco di Custoza, Terra dei Forti, Piave e DOC Lison-Pramaggiore.

Il giro d'Italia nel bicchiere

Il giro d'Italia nel bicchiere

La storia vitivinicola del Veneto è nata con gli Etruschi, per poi prosperare sotto la Repubblica di Venezia, giungendo nel Cinquecento al suo massimo sviluppo. Tra i vini più conosciuti, oltre al Prosecco nelle sue varie sfumature, abbiamo il Soave, a base di uva Garganega, e perfetto con un piatto tipico come le Sarde in saor; il Breganze Vespaiolo, ottimo con il Baccalà alla vicentina; tanti vini dolci come il Breganze Torcolato, Recioto della Valpolicella, Recioto di Soave, Gambellara Classico Vin Santo e Colli Euganei Fior d’Arancio Spumante da abbinare ai dolci locali e al Pandoro di Verona. I grandi vini rossi sono più noti, ad esempio il Valpolicella Superiore o l’Amarone della Valpolicella, con i suoi tipici sentori di frutti di bosco, amarena, ciliegia, prugna, spezie e cioccolato e grazie alla loro robustezza, possono accompagnare piatti di carne ben strutturati. Altrettanto piacevoli sono i Colli Berici Tai Rosso, dal vitigno autoctono Tai. 

Le Donne del Vino e la cultura enogastronomica

Le Donne del Vino e la cultura enogastronomica

Le Donne del Vino del Veneto non sono solo produttrici, ma esponenti di tutta la filiera vitivinicola, quindi sommelier, ristoratrici, enotecarie, giornaliste e rappresentanti di categorie affini al mondo del vino. Hanno aperto nuove strade a un turismo sostenibile capace di esaltare il territorio anche attraverso la valorizzazione degli abbinamenti vino e cibo. Oggi le cantine, soprattutto quelle guidate da donne, non si presentano esclusivamente come sedi produttive, ma come luoghi ideali per incentivare la divulgazione della cultura enogastronomica in chiave esperienziale attraverso l’interazione diretta con il territorio, degustazioni guidate, rispetto dell’ecosistema e recupero della tradizione, tra tante altre virtuose azioni. Qui propongono una ricetta in grado di racchiudere creatività e versatilità enogastronomica. Risotto ai Porcini, petto d’oca e robiola abbinato con un giovane Valpolicella classico della provincia di Verona. Questo vino è ottenuto dalla vinificazione di uve autoctone Corvina e/o Corvinone, Molinara, Rondinella. Ha un colore rosso rubino e un profumo intenso, il sapore è pieno e speziato. Regala sentori di mandorla amara, marasca ed è dotato di buona morbidezza.

La ricetta del risotto e l'abbinamento

La ricetta del risotto e l'abbinamento

Ecco la ricetta del Risotto ai funghi Porcini, petto d’oca e robiola, procedura e ingredienti (per 4 persone):

Riso Vialone Nano g. 240, petto d’oca 7 fette, funghi Porcini del Cadore 2 unità, formaggio Grana Padano Dop 2 cucchiai, burro q.b., olio Evo q.b., sale q.b., prezzemolo trito q.b., brodo vegetale q.b e Robiola g. 200.

Pulire e trifolare i funghi. In una casseruola far tostare il riso con una noce di burro e due cucchiai di olio, aggiungere il petto d’oca e irrorare con il brodo vegetale, incorporare i funghi trifolati. Far cuocere mescolando per circa dieci minuti e, all’occorrenza, aggiungere il brodo. Quando il risotto risulta al dente, aggiungere un’altra noce di burro, qualche cucchiaio di olio e due cucchiai di Grana Padano Dop. Assaggiare e aggiustare il sale. Servire ben caldo con una di Robiola al centro del piatto.

Abbinare il Valpolicella servito in un calice ampio. Prosit!

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