Sirolo è un paese-balcone affacciato sulla Riviera del Conero.
Appena arretrato dalla linea di costa, il suo centro degrada dolcemente verso il mare Adriatico da cui lo separa una striscia verde di pinete e macchia mediterranea.
Il borgo medievale regala scorci di grande suggestione, tesori archeologici e una memorabile balconata panoramica, mentre le spiagge sono tra le più belle delle Marche.
Cosa vedere a Sirolo
Il centro storico di Sirolo si è sviluppato attorno alla struttura di un castello dell’XI secolo, di cui si può ancora individuare un baluardo di difesa nella torre campanaria e nella cinta muraria. I suoi vicoli sbucano nella piazza della chiesa di San Nicola dalla quale si sviluppa il belvedere sulla costa.
Sotto la rupe sulla quale si eleva Sirolo ci sono diverse spiagge, accessibili dal mare o percorrendo i sentieri nella macchia mediterranea: la più famosa è la spiaggia delle due sorelle, così chiamata per i due faraglioni che la chiudono a un’estremità.
Altrettanto belle le spiagge di San Michele e dei sassi neri, in parte attrezzate in parte libere, che si raggiungono a piedi dal Parco della Repubblica, e la spiaggia Urbani, la più vasta a cui si scende da via Bosco. In estate le spiagge sono collegate al centro da navette. Tante altre calette e insenature di cui è disseminato il litorale sono invece accessibili solo via mare.
Dopo la giornata al mare, verso sera, si può fare una passeggiata nell’area archeologica I pini, sul sito di una necropoli della civiltà picena dove è stata rinvenuta la Tomba della Regina di Sirolo con una biga, un calesse e numerosi oggetti ornamentali. I reperti sono esposti nell’Antiquarium Statale di Numana, ma la sua ricostruzione si vede nel centro visite del parco del Conero, che si trova in centro a Sirolo.
Il Parco del promontorio del Conero
Il Parco regionale del monte Conero protegge l’unico baluardo roccioso della costa del mar Adriatico tra Trieste e il Gargano.
Fu istituito alla fine degli Anni 80 grazie all’impegno di comitati di cittadini locali e associazioni ambientaliste per porre un freno alle speculazioni in una zona di grande valore naturalistico e paesaggistico, una sottile striscia di terra dove convivono in pochi chilometri tanti paesaggi diversi: la campagna, i boschi, le falesie e il mare.
Oggi è possibile visitare il Parco del Conero a piedi, a cavallo o in mountain bike lungo una ventina di sentieri con il mare all’orizzonte: si può fare la traversata del promontorio (8 chilometri) oppure percorrere sentieri più brevi alla scoperta delle incisioni rupestri (700 metri), dell’anello delle grotte romane e della cava nascosta (2,3 chilometri), dei laghi salmastri di Portonovo (2,3 chilometri) o per vedere dall’alto della scogliera i faraglioni della spiaggia delle due sorelle (5,4 chilometri).
La città sotterranea di Camerano
A 8 chilometri da Sirolo non perdetevi le grotte di Camerano.
Vengono chiamate grotte, ma in realtà si tratta di una città sotterranea scavata dall’uomo, non si sa esattamente quando né perché, formata da un complesso di cunicoli che occupa il sottosuolo della città tra piazza Roma e via San Francesco nella zona nota come Rupe del Sassone, tradizionalmente chiamati buchi del diavolo.
È ipotesi plausibile che siano i resti di un antico acquedotto sotterraneo successivamente ampliato nel Medioevo e usato anche come luogo di culto, come fanno pensare i motivi ornamentali e i simboli religiosi che vi si trovano.
Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale nel luglio del 1944, più di 2mila abitanti del luogo vi si rifugiarono per 18 giorni.
Oggi sono uno dei luoghi di visita più affascinanti del Conero.