Accanto a piazza Trevi c’è un trivio: pare sia questa l’origine del nome attribuito alla piazza e all’intero Rione Trevi, uno dei più belli e celebri di Roma. Nella numerazione ufficiale, è il Rione II della Capitale. Al trivio, che per la cronaca corrisponde alla piccola piazza Crociferi, nessuno presta attenzione. Quando si arriva in piazza Trevi, infatti, lo sguardo viene immediatamente calamitato dalla fontana per eccellenza: quella costruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi e Pietro Bracci tra il 1732 e il 1762. La fontana di Trevi, insomma, simbolo di Roma e, per molti turisti stranieri, dell’Italia tutta. Quella in cui Anita Ekberg fa il bagno in una scena iconica de “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini, invitando Marcello Mastroianni a seguirla. E che, poco tempo dopo, Totò nei panni del Cavaliere Ufficiale Antonio Trevi vende a un ingenuo turista in “Totòtruffa ’62” di Camillo Mastrocinque.
Rione ricco di acque e attraversato da antichi acquedotti, Trevi è disseminato di altre splendide fontane, dalla fontana del Tritone in piazza Barberini, opera di Gian Lorenzo Bernini, a quelle che presidiano il quadrivio delle Quattro Fontane, all’incrocio tra la via omonima e l’asse di via XX Settembre-via del Quirinale. Più precisamente, rientrano nei confini del rione le due fontane raffiguranti Diana e Giunone; quelle sull’altro lato dell’incrocio, le personificazioni del Tevere e dell’Arno, appartengono rispettivamente al Rione Monti e al Rione Castro Pretorio. In via delle Quattro Fontane, per chi ama l’arte e l’architettura è imperdibile una visita a palazzo Barberini, edificio al quale lavorarono sia Bernini sia Francesco Borromini: vi sono esposti alcuni capolavori assoluti appartenenti alla Galleria Nazionale d’Arte Antica, inclusi dipinti di Raffaello, Tiziano, Caravaggio, El Greco e altri.
Passando dall’arte alla storia, a due passi dal palazzo via delle Quattro Fontane incrocia via Rasella, dove ebbe luogo una delle più importanti e drammatiche azioni partigiane durante l’occupazione tedesca. L’altro highlight del rione è il complesso del Quirinale, sede ufficiale dei papi, dei re e oggi del presidente della Repubblica: le Scuderie del palazzo ospitano mostre d’arte di risonanza internazionale. Del resto, siamo nella zona dove Michelangelo Buonarroti visse i suoi lunghi anni romani. Abitava nei pressi di piazza Venezia, in una casa distrutta per fare spazio al Vittoriano.