Le Catacombe di San Callisto costituiscono il più ampio complesso cimiteriale sotterraneo di Roma, frutto dell'unione di numerosi sistemi di gallerie indipendenti. Si sviluppano su quattro livelli di profondità, estendendosi per circa 16 chilometri. Il loro nome deriva da Callisto, un banchiere che divenne diacono e successivamente papa, al quale il pontefice Zefirino affidò la gestione dei cimiteri cristiani, ponendoli sotto il controllo diretto della Chiesa. La porzione più antica del complesso è rappresentata dalle "Cripte di Lucina", un insieme di ipogei situati nelle vicinanze della via Appia. Risalenti a un periodo compreso tra la fine del II e l'inizio del III secolo d.C., queste gallerie furono ampliate fino alla fine del IV secolo. A questo primo periodo appartiene anche la cosiddetta "Cripta dei Papi", luogo di sepoltura di nove pontefici successori di Callisto. Tra la fine del III e la prima metà del IV secolo si sviluppò la regione di Gaio-Eusebio, così chiamata in onore dei papi Gaio ed Eusebio, le cui spoglie vi sono custodite. Le aree denominate "regione di Sotere", "regione liberiana" e il cosiddetto "labirinto", caratterizzato da una planimetria particolarmente irregolare, risalgono invece alla fase più tarda del complesso, tra la metà del IV e l'inizio del V secolo. Il complesso è accessibile attraverso tre ingressi principali: il primo si trova all'incrocio tra via Appia Antica e via Ardeatina; il secondo è situato sul lato destro di via Appia Antica, poco prima delle Catacombe di San Sebastiano; il terzo è posizionato lungo via delle Sette Chiese. Nel luglio 2015 è stato inaugurato il Museo della Torretta, che espone una selezione di preziosi reperti scultorei ed epigrafici risalenti al III e IV secolo d.C. Questo museo offre un importante contributo alla comprensione della cristianizzazione di Roma durante l’età tardoantica.
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