Panoramica
Era il 529 d. C. quando San Benedetto, partito da Subiaco con alcuni monaci, giunse su questo monte e decise di stabilire qui la sua comunità.
La zona era ancora prevalentemente pagana ed egli volle costruire un luogo di preghiera, pace e cultura dove i suoi monaci potessero vivere appieno la propria vita. Il suo moto, “ora et labora et lege”, è la summa del suo pensiero: il giusto equilibrio di preghiera, lavoro, studio, solitudine e comunione che dona all’uomo la completezza.
Nonostante fosse stata bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruita nel dopoguerra, entrare nell’Abbazia è come fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere la sua storia millenaria. Le strutture, gli splendenti mosaici, gli antichi libri e codici miniati, le opere d’arte… tutto ci testimonia quanto Montecassino sia stato e sia un vero "Faro della Civiltà Occidentale".
Nei suoi quasi 1500 anni di storia, tante sono le vicissitudine e gli avvenimenti che hanno interessato il complesso monastico: invasa dai Longobardi intorno al 570, venne ricostruita nel 718 e di nuovo saccheggiata dai Saraceni nel 883. I monaci furono costretti ad abbandonare il sito per tornarci solamente nel 949.
È del marzo del 960 il più antico documento redatto in un volgare italiano, il noto "Placito capuano", nel quale si risolve una disputa tra un possidente laico e l’abate di Montecassino, per la proprietà di alcuni terreni.
Tra l'XI e il XII secolo l'abbazia visse un periodo d'oro: accrebbe il suo territorio e lo fortificò con numerosi castelli; mantenne buoni rapporti con la Chiesa Orientale e l’abbazia divenne una fucina delle arti dove collaboravano insieme cristiani, orientali e persino saraceni.
Gravemente danneggiata dal terribile terremoto del 1349, venne ricostruita con il contributo di tutti i monasteri. Saccheggiata di nuovo dalle truppe francesi nel 1799 e spogliata dei suoi possedimenti dal nascente Rogno d’Italia nel 1866, l'edificio divenne monumento nazionale con i monaci come custodi dei suoi tesori. I terribili eventi della Seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione sono gli ultimi avvenimenti che hanno interessato questo luogo, questo monte che ancora oggi, dopo quasi 1500 anni, brilla come un faro illuminando, con la sua quiete e la sua cultura, l’Italia l’Europa e il mondo.
