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Spiritualità
Lazio - Da Norcia fino a Cassino attraversando i luoghi più significativi della vita di san Benedetto da Norcia.

Lazio: il Cammino di Benedetto

Sedici le tappe tra le valli e i monti di Umbria e Lazio. Un viaggio nel mondo benedettino e nei luoghi di santi come Rita da Cascia, Francesco d’Assisi, Tommaso d’Aquino, Giuseppe da Leonessa o Agostina Pietrantoni.

3 minuti

Il Cammino di San Benedetto è costituito da ben 300 chilometri da percorrere a piedi, 40 in più per il tragitto in bicicletta o a cavallo, nel cuore verde dell’Italia. Il Cammino è un percorso di pellegrinaggio che segue le orme di San Benedetto da Norcia, il fondatore del monachesimo occidentale e autore della Regola di San Benedetto. Seguendo le orme di Benedetto, i pellegrini possono trovare ispirazione dalla sua vita e dai suoi insegnamenti, godendo al contempo delle bellezze paesaggistiche e artistiche di questo territorio affascinante. 

Il Cammino attraverso sentieri, carrarecce e strade poco trafficate, unisce i tre luoghi del movimento benedettino: Norcia, Subiaco e Montecassino

L'emozione del contatto familiare con chi li abita, i piccoli tesori nascosti, così come gli accoglienti minuscoli borghi, la cultura enogastronomica, e molto altro ancora, fanno di questo Itinerario una scoperta quotidiana, silenziosa e sacra.

La verde Umbria

Vista delle montagne del borgo di Cascia

Il Cammino parte da Norcia, un’incantevole cittadina ai piedi dei monti Sibillini, con la  Basilica di San Benedetto di cui si può ammirare la splendida facciata gotica, con il rosone e i fregi dei quattro evangelisti. Superando alture poco elevate, immersi in una natura perfetta si giungerà a Cascia, dove visse Santa Rita, la Santa degli impossibili. Da non perdere il borgo di Roccaporena con la casa di Rita e l’annesso Orto del Miracolo, dove in pieno inverno sbocciò una rosa e maturarono due fichi; la chiesa di San Montano, del XIII secolo, ove Rita si sposò. 

Monteleone di Spoleto, la tappa successiva, è un affascinante borgo medievale dal paesaggio bucolico.

Dalla suggestiva Alta Valle Reatina fino alla magica Valle del Turano

Panorama del borgo Leonessa

Leonessa, primo Comune in territorio laziale, è una splendida e antica cittadina ai piedi dei monti Reatini, in cui si fondono mirabilmente Medioevo e Rinascimento. Nel borgo di Margherita d’Austria, ricordata nella rievocazione storica del Palio del Velluto, si possono degustare i prodotti tipici dal farro al tartufo e la patata celebrata nella Sagra ogni seconda domenica di ottobre.Attraverso estesi boschi di faggio della Vallonina si valicheranno i monti Reatini per approdare a Poggio Bustone, importante luogo francescano. Si giungerà poi a Rieti, città papale e francescana, e risalendo il fiume Turano si arriverà al castello delle Metamorfosi di Rocca Sinibalda

A Castel di Tora, borgo tra i più belli d’Italia arroccato sul lago del Turano, è possibile degustare, grazie ai meravigliosi uliveti più “alti” del Reatino, l’oro verde della Sabina. Qui, a 800 metri di altezza, si ha un olio extravergine d’oliva Dop dal sapore unico.

Passando per i colli che sovrastano il lago del Turano, si giunge a Pozzaglia Sabina, borgo natio di sant'Agostina protettrice degli infermieri. 

Attraversando la piana che svela i suggestivi resti della chiesa di Santa Maria del Piano, si arriva ad Orvinio che, con il suo imponente castello, è annoverato tra i Borghi più belli di Italia, nella incontaminata natura della Riserva naturale dei monti Lucretili.

Dalla Valle dell’Aniene ai monti Simbruini, da Subiaco a Montecassino in Ciociaria

Subiaco, Monastero Sacro Speco

L’approdo sulla suggestiva valle dell’Aniene avviene attraversando Mandela e Vicovaro sede quest’ultimo di grotte, recentemente restaurate, ove Benedetto ha vissuto un breve periodo della sua vita. 

Ma il luogo per eccellenza, dove il santo visse la prima esperienza eremitica nel Sacro Speco, è Subiaco dove fonda i primi cenobi, tra cui il monastero di Santa Scolastica.

Lungo una gola verde e freschissima, si raggiunge Trevi nel Lazio, ai piedi dei monti Simbruini, per proseguire verso i monti Ernici, ricoperti da rigogliosi boschi, che fanno da contorno ai pittoreschi paesini medievali di Vico nel Lazio e Collepardo, con la splendida Certosa di Trisulti

Da lì si prosegue fino a raggiungere il Fiume Liri, non senza una visita all’Abbazia cistercense di Casamari, raro e splendido esempio di gotico in Italia, quindi la città di Arpino, foriera di memorie classiche, con il delizioso centro storico e l’imponente acropoli. Dopo Arpino i pellegrini si introdurranno nelle magnifiche gole del fiume Melfa, luogo di solitudine e bellezza, sede nei tempi antichi di eremiti e al giorno d’oggi popolato da numerosi rapaci, tra cui l’aquila. L’ultima tappa vedrà Roccasecca, luogo natale di San Tommaso d’Aquino, e quindi l’arrivo all’Abbazia di Montecassino, fondata nel 529 d.C. da san Benedetto da Norcia e culla del monachesimo cistercense.

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