Francavilla sul Sinni
Questo itinerario, della durata di circa 7 h con un dislivello di 1.100 metri, parte dalla piazza di Francavilla sul Sinni, comune in provincia di Potenza, molto ricco e interessante dal punto di vista naturalistico poiché è circondato da boschi di faggi, cerri e abeti. Si imbocca la strada provinciale per San Costantino Albanese lungo la SP107 e dopo qualche chilometro si prende sulla sinistra una mulattiera che prosegue fino ad arrivare alla pista forestale in asfalto che, salendo lungo le pendici del Monte Caramola, porta al rifugio “La Caserma” (1.311 m) situato in una radura erbosa circondata da una faggeta. Si segue il sentiero che sale sulle Coste di Federico a 1.023 m e camminando si nota che la vegetazione man mano muta da castagni, cerri e olmi a boschi di faggio. Breve sosta nell’ampia radura del Lago d’Erba a 1.344 m, un piccolo stagno spontaneo dove si trovano diverse specie acquatiche, e si riprende seguendo la pista che sale nella faggeta. Dopo qualche centinaio di metri si incontra il cartello che segnala la Riserva Naturale Orientata Rubbio che protegge uno degli ambienti naturali più significativi del Parco. Si supera un cancello e si sale per circa 1 km attraversando filari di abeti e faggi e si arriva ad un bivio con tre piste. Si imbocca quella di destra che porta alla radura di Petto Gentile a 1510 m da cui si gode il magnifico paesaggio delle cime del Massiccio del Pollino alle cui pendici dimorano le foreste del versante lucano. Da qui si scende percorrendo il sentiero che porta a Mezzana Salice (918 m), una frazione del Comune di San Severino Lucano (Potenza), dove si pernotta dopo aver gustato un’ottima cena.
Mezzana
Di buon mattino e dopo una sostanziosa colazione si parte da Mezzana per affrontare questa seconda tappa di circa 6 ore con un dislivello di circa 700 metri. Si attraversa il ponte e si prende la carrareccia che porta al Santuario della Madonna del Pollino. Dopo aver ammirato il santuario, si riprende il cammino imboccando il sentiero posto dietro il rifugio nei pressi del santuario e che salendo attraversa la foresta di faggi e abeti. Ad un certo punto il sentiero scende fino al canale ‘Fosso Carceri’ situato a 1.450 m e qui si prosegue verso destra percorrendo un crinale che porta ad un piccolo canale, lo si attraversa e si prosegue su un sentiero dove sono evidenti le tracce lasciate dall’attività dei carbonai. Nell’ultimo tratto, il sentiero devia verso sinistra e conduce sulla Cresta Madonna di Pollino (1.686 m) che domina la Piana del Vaquarro da cui si eleva Serra del Prete. Attraversato il greto del torrente Frido si sale proseguendo verso il Valloncello di Viggianello. Prima della fine del sentiero si trova la sorgente “Spezzavummula” a quota 1.664 m dove è possibile dare sollievo alle gambe stanche immergendole nell’acqua freschissima e accamparsi per la notte in tenda oppure usufruire del Bivacco Gaudolino.
Serra di Crispo
Trascorsa una notte meravigliosa sotto un cielo punteggiato di stelle ben visibili grazie all’assenza di illuminazione urbana, si riparte alla volta di Serra di Crispo, seguendo un percorso della durata di circa 6 ore con un dislivello di 450 metri. Si imbocca il sentiero alla sinistra della sorgente “Spezzavummula” che costeggia la parete sud-est del Pollino. Il tratto sbuca su un pianoro quota 1.781 m dal quale si vedono Serra delle Ciavole, le Piane del Pollino e Serra Dolcedorme (2.271 m). Si sale a sinistra costeggiando il Bosco Toscano, attraversando foreste di faggi e abeti bianchi, sino ad arrivare alla Serretta della Porticella e si imbocca uno dei sentieri che conduce alle sorgenti di Pitt’Accurc’ (1.790 m) dove si può fare una sosta rinfrescante e allestire il bivacco. Proseguendo sul crinale della Serretta attraverso una prateria cosparsa di affioramenti rocciosi si entra nel “Giardino degli Dei”, considerato uno dei santuari del Pino loricato, e si sale sul crinale di Serra di Crispo (2.052 m) che si raggiunge dopo aver attraversato la sella e la ripida salita lungo la cresta. La vista è mozzafiato!
Terranova del Pollino
Rifocillati a dovere con una solida colazione, si è pronti per l’ultima tappa di questo itinerario nel paesaggio spettacolare del Parco del Pollino che prevede una durata di circa 7 ore e un dislivello di 800 metri. Si scende verso Piano Iannace (1.640 m) fino ad incontrare una radura costeggiata da un corso d’acqua caratterizzato dalla presenza di monoliti. Si attraversa un ruscello da cui parte un sentiero che attraversa la foresta di giganteschi abeti bianchi e faggi e si arriva a Pietra Castello a 1.671 m di quota, rilievo roccioso di natura calcarea, dove si riscontrano esemplari di fossili vissuti ed estinti durante il Cretacico (64 milioni di anni fa). Il cammino prosegue verso Lago Fondo (1.508 m), uno stagno che occupa una conca carsica che ha il livello delle acque molto variabile, tant’è che a fine estate quasi si prosciuga. Nelle sue acque vivono vari anfibi, tra i quali la salamandrina con gli occhiali. Il sentiero, che ad un certo punto attraversa il bosco di Cugno dell’Acero, incrocia la sorgente di Acquafredda e raggiunge la frazione di Casa del Conte, dove si prende la strada asfaltata che costeggia il Timpone di Balsamano dal quale si diparte la grande spaccatura della Garavina che dà vita al torrente Sarmento. Dopo qualche chilometro si arriva nell’abitato di Terranova del Pollino.