1 Perugia - Assisi
20 km
Potente centro etrusco e poi importante città medievale, Perugia custodisce amorevolmente tracce preziose dei suoi luminosi periodi storici. meta culturale e turistica di rilievo è prestigiosa sede della Università degli Studi da oltre 700 anni, della storica Accademia di Belle Arti, del Conservatorio musicale e dell’Università per Stranieri che, con studenti provenienti da tutto il mondo, ne evidenziano la spiccata vocazione internazionale.
Brillante e vivace culturalmente e socialmente, Perugia è città piena di “segreti” da svelare:
dalla Rocca Paolina alla duecentesca Fontana Maggiore e poi musei, chiese, monumenti, palazzi, torri medievali oltre a significative testimonianze moderne e contemporanee.
Una serie di saliscendi di strade, stradine, vicoli e scalinate, attraversano l’abitato: ricco di musei pubblici e privati, laboratori di artigianato artistico e peculiarità di una cucina tipica che esaltano le peculiarità di una città ancora a misura d’uomo.
Troverete Perugino, Pinturicchio, Raffaello, Burri e Beuys e vi sazierete sulle note di Umbria Jazz e della ricca stagione teatrale del Teatro Morlacchi e del Teatro del Pavone.
Da Perugia il nostro percorso ci porta ad Assisi, città dalle mille sfaccettature.
Luogo dove il sacro e il profano da sempre vivono insieme.
Attraverso la piana ricca di colture e allevamenti, il cammino giunge alle pendici del monte Subasio per salire sul pianoro dove poggia la città di San Francesco, dove tutto sembra girare intorno alla figura del Poverello. Dove lo spirito si innalza, l’arte raggiunge livelli eccelsi. La Basilica di San Francesco e gli altri luoghi francescani hanno guadagnato ad Assisi l’inscrizione nella lista dei siti Unesco.
Passeggiare per Assisi è immergersi in un quadro dove tutte le pennellate ci parlano di storia, di arte e di fede:
il complesso di San Francesco, la basilica di Santa Chiara, la cattedrale di San Ruffino… e poi la piazza, la rocca, le antiche mura, le botteghe artigiane e i profumi della cucina locale che inondano le strade e i vicoli! Non c’è angolo di questa città che non attiri lo sguardo e che non elevi la mente e il cuore.
2 Assisi - Deruta
23 km
Lasciandoci alle spalle Assisi, il percorso continua. I nostri primi passi sono un continuo voltarci indietro quasi a controllare che la città, che si staglia imponente sul colle, ci stia seguendo e accompagnando con lo sguardo. Superata anche la basilica di Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola, il cammino si ricongiunge con la fertile valle del Tevere e giunge a Deruta. Iscritta alla lista dei Borghi più Belli d’Italia, Deruta ci accoglie con la sua faccia più moderna e allo stesso più conosciuta. Le fabbriche di ceramica, poste ai piedi del borgo antico, hanno dato e continuano a dare rilievo e lustro ad una antica tradizione artistico/artigianale apprezzata in tutto il mondo. Entrando nel paese, da una delle porte antiche, subito siamo immersi in una bellezza semplice ed entusiasmante allo stesso tempo. Appena varcata la porta, i resti di antiche fornaci, ci testimoniano quanto antica sia la tradizione della ceramica artistica in questo borgo. Raffaellesco e Bizantino sono i due stili più apprezzati che adornano palazzi, chiese e le case comuni di chiunque ami il bello.
La fontana ottagonale, il trecentesco Palazzo dei Consoli e la chiesa di San Francesco con il complesso conventuale che ospita il Museo della Ceramica.
Un buon piatto di tagliatelle o umbricelli accompagnati da un buon calice di Colli Martani doc, ridarà vigore anche al camminatore più stanco.
3 Deruta - Todi
24 km
Ritemprati dalla calorosa accoglienza umbra, continuiamo il nostro viaggio, seguendo il corso del fiume e troviamo ad accoglierci Todi che, come una sentinella, vigila sulla media valle del Tevere.
Arroccata su una collina e protetta dalla duecentesca cinta muraria, Todi ci appare con la sua imponenza ed eleganza. La magnificenza della sua piazza ci presenta, come un carosello, le sedi del potere medievale: da una parte il Duomo, affiancato dal Palazzo Vescovile, e dall’altro il Palazzo del Capitano e il Palazzo del Popolo. Quest’ultimo, detto anche Palazzo del Comune, è tra i più antichi edifici pubblici italiani e fu costruito inizialmente in stile longobardo ma poi ampliato nel Duecento.
E poi il palazzo dei Priori, il palazzo della nobile famiglia dei Cesi e tanti altri edifici che donano lustro a una città ancora fedele testimone delle ricchezze del passato.
Numerose sono gli artisti che hanno lasciato la loro impronta nella città ma va ricordato, sopra tutti, il poeta e religioso ritenuto uno dei più importanti poeti italiani del medioevo, colui che diede, con le sue “Laudes” un impulso importante alla formazione della lingua e della letteratura italiana: Jacopone da Todi.
A lui i tuderti hanno dedicato una pietanza che potremmo definire simbolo della città: il Pasticcio di Jacopone.
4 Todi - Castel dell'Aquila
19 km
Scendendo da Todi il nostro cammino attraversa le colline umbre ricche di coltivazioni, un esteso mare verde punteggiato da antichi casali e case coloniche, per giungere a Castel dell’Aquila.
Edificato da Todi come avamposto della città contro le mire espansionistiche di Amelia, con il suo castello, si impone ancora con la sua compattezza e la sua forza.
L’antico castello venne riedificato nel XVI secolo, in forma di palazzo-fortezza, probabilmente da Cesare Borgia.
Da visitare il Museo della Cultura Contadina che dona al visitatore uno spaccato della vita comune dell’Italia dei secoli scorsi.
5 Castel dell'Aquila - Amelia
12,5 km
Amelia svetta sul colle con il suo possente campanile che, come una sentinella, veglia sull’abitato. Cinto da poderose mura poligonali di epoca romana, il centro storico è un intenso groviglio di vicoli e strette stradine dove stili diversi coesistono in armonia.
Lungo la cinta muraria si aprono 4 delle 6 porte originarie e immettono in uno spazio fuori dal tempo: alle cisterne, terme e domus di epoca romana si affiancano, nell’esiguo spazio del centro storico, l'imponente torre Campanaria, risalente all’XI secolo, la Cattedrale, il monastero di San Magno, la chiesa di San Francesco, la chiesa di Sant'Agostino, la chiesa di Santa Monica, i numerosi palazzi quattrocenteschi e cinquecenteschi, e lo splendido teatro settecentesco.
Presso il complesso di San Francesco, ha sede il Museo Archeologico, dove è possibile ammirare la statua bronzea del Germanico, nipote dell'imperatore Tiberio, e altri reperti rinvenuti nel territorio.
6 Amelia - Orte
17 km
Antico insediamento, prima etrusco poi romano, Orte sorge, immerso nel verde della Tuscia, su uno sperone di tufo a pochi passi dal Fiume Tevere.
Tra gli stretti vicoli, si erge la Cattedrale di Santa Maria Assunta con il suo prezioso organo a canne. La chiesa venne riedificata in stile barocco-rococò su una basilica di origine medievale.
Non lontano troviamo la chiesa di San Pietro, la chiesa medievale di san Biagio, la chiesa e il monastero di Santa Maria di Loreto e il Santuario e Monastero di Santa Maria delle Grazie.
Arricchiscono il centro storico anche numerosi palazzi nobiliari e l’antico Palazzo Comunale, ora sede dei frati agostiniani.
Non può mancare una visita alla Orte sotterranea, al Museo Diocesano e d’Arte Sacra, al Museo Civico Archeologico con reperti di origine etrusca, romana e altomedievale.
7 Orte - Gallese
14,5 km
Sorto su di un pianoro tufaceo, l’antico centro storico di Gallese nacque in seguito alle numerose incursioni barbariche, quando le popolazioni furono costrette a proteggersi costruendo una difesa muraria.
Il paese diede i natali a due Papi e notevole è l’influsso artistico che ne derivò: la Cattedrale, numerose chiese, il castello, diversi palazzi nobiliari, e numerose opere d’arte che arricchiscono il borgo di una preziosità senza tempo.
8 Gallese - Castel Sant'Elia
28 km
Sorto in una fertile zona ricca di acqua, Castel Sant’Elia ci accoglie con le sue fortificazioni duecentesche che racchiudono un intricato dedalo di viuzze e casette. La rocca, ormai diruta, venne voluta da Papa San Gregorio Magno (590-604), a ricordo dell’incontro con la Regina dei Longobardi, Teodolinda.
Percorrendo le strette viuzze incontriamo la settecentesca villa dei Petretti, la chiesa rupestre di San Leonardo, la chiesa parrocchiale, il santuario di Maria Santissima ad Rupes e la Basilica di Sant’Elia con il suo lungo cunicolo di accesso composto da 144 gradini scavati nella roccia.
Di notevole interesse la Basilica di Sant’Elia che conserva al suo interno un prezioso Pergamo, un elegante Ciborio e affreschi di ispirazione Bizantina risalenti al IX secolo raffiguranti Cristo fiancheggiato dagli Apostoli Pietro e Paolo e il profeta Elia, Arcangeli, Sante e 12 Agnelli simbolo degli apostoli.
9 Castel Sant'Elia - Camapagnano di Roma
19,5 km
Insediamento italico ed etrusco prima e romano poi, Campagnano vive una strutturazione soltanto nel 1270 con la stesura del suo Statuto, uno tra i primi della Campagna Romana.
È con l’arrivo degli Orsini nel Quattrocento che inizia il suo periodo d’oro:
artisti come Francesco di Giorgio Martini e Giacomo Del Duca, allievo di Michelangelo Buonarroti, parteciparono a realizzare questo periodo glorioso del borgo sotto la guida della famiglia Orsini.
L’arrivo dei Chigi, nel Seicento, diede avvio ad un’altra fertile ondata di trasformazioni.
La medievale Chiesa della Pietà, la Collegiata di San Giovanni Battista e la Chiesa del Gonfalone, insieme a numerosi palazzi e fontane, ne testimoniano la ricchezza urbanistica.
10 Campagnano di Roma - La Storta
20,5 km
Nata probabilmente come stazione di posta per il cambio dei cavalli, La Storta era conosciuta già da prima come Hospitium per i viaggiatori per il riposo e il transito per i passeggieri e porta-lettere.
Intorno all’anno Mille l’arcivescovo Sigerico di Canterbury, nel resoconto del suo viaggio a Roma attraverso la via Francigena, indica per la prima volta l’esistenza di un nucleo abitato sorto intorno all’antica stazione di posta, a circa nove miglia da Roma.
La zona fu spesso oppressa dal fenomeno del brigantaggio tanto che alcune bande raggiunsero la consistenza di veri e propri eserciti contro i quali, più volte, il Papato dovette combattere.
Una cappella, posta in piazza della Visione, ricorda la visione, appunto, che ebbe Sant’Ignazio di Loyola, in viaggio verso Roma per essere ricevuto dal Papa.
Con la fine dell’Ottocento e la nascita del Regno d’Italia, la stazione di posta venne chiusa e anche il fenomeno del brigantaggio venne scomparendo.
Non viene meno ancora oggi, però, quel senso di accoglienza che per secoli ha caratterizzato questi luoghi che tornano ad essere, per chi percorre i vari cammini del nord fino a Roma, l’ultima tappa prima dell’arrivo alla Città Eterna.
11 La Storta - Roma
19 km
Restano solo pochi chilometri per raggiungere, attraverso le vie Cassia e Flaminia, Roma: il centro dell’Impero Romano, il cuore della Cristianità e la fine del nostro cammino.