Il Carso: terra di grotte e di vigneti
Partiamo dalla parte giuliana con la DOC Carso, una zona di terre rosse e roccia calcarea, a cavallo tra Trieste e Gorizia, dove la coltivazione della vite vanta oltre due millenni di storia. Ci troviamo all’interno della Riserva naturale della Falesia di Duino dove la roccia è accarezzata dal mare. Proprio in questo paesaggio incantevole caratterizzato da muretti a secco si distendono vigneti di Malvasia Istriana, Terrano e Vitovska, curioso vitigno nato dall’incrocio tra malvasia e glera. Proseguiamo lungo la costa fino ad Aquileia, importante centro dell’impero romano riconosciuto Patrimonio dell’Unesco per l’importanza della sua area archeologica e gli incantevoli mosaici. Non può mancare la tappa a Trieste, con i suoi storici caffè, l’architettura di Piazza Unità d’Italia da cui si apre la meravigliosa vista sul golfo e le romantiche passeggiate lungo il Canal Grande.
Gorizia e le acque verde smeraldo dell’Isonzo
Proseguiamo verso l’entroterra per raggiungere il centro storico di Gorizia, dove domina la chiesa barocca di Sant’Ignazio e, poco fuori dal centro, il castello dell’anno 1000, punto panoramico della città e sede di numerosi musei. Qui nei dintorni, lungo le rive del fiume Isonzo, si alternano distese di vigneti autoctoni e internazionali e da questa fusione tra uve e terroir, tradizione e modernità nasce la DOC Isonzo. Nel bianco il Friulano, re indiscusso dei vini della regione, si incontra con lo Chardonnay e il Pinot, nel Rosso spiccano il Merlot, il Cabernet e lo storico Refosco dal Peduncolo Rosso, vitigno che con le intense note di frutti di bosco e i suoi riflessi violacei, suscitava interesse già nel 1300. Vini eleganti, equilibrati espressione di questo territorio giovane, che come una finestra aperta accoglie le brezze dell’Adriatico. Imperdibili i sentieri che si addentrano tra i vigneti e l’atmosfera magica delle storiche fortezze, come il Castello di Spessa.
I paesaggi di confine del Collio
Il nostro percorso tra i luoghi del vino del Friuli continua da Gorizia fino al confine sloveno scoprendo i pregiati vini del Collio DOC. Questa denominazione, tra le prime in Italia, sorprende con i suoi vini corposi e di carattere, più complessi nella versione riserva, da apprezzare ancora di più dopo qualche anno. Questo territorio mitteleuropeo, già negli anni ‘60 apprezzato per la sua vocazione enologica, conta 19 tipologie di vini. L’identità dei bianchi del Collio si riconosce nel perfetto equilibrio tra morbidezza e sapidità e nei rossi i sentori delicati al naso si alternano con la corposità al palato. Immancabile un’escursione sulle colline vitate di Oslavia, terra in passato segnata dal conflitto mondiale, dove la perfetta simbiosi tra uomo e ambiente dà vita ad alcuni dei vini macerati più apprezzati al mondo.
Udine e i colli orientali
Tra una degustazione e l’altra superiamo Gorizia per conoscere un’altro tesoro dei vini friulani: la DOC Colli Orientali. Qui le terrazze vitate sono incastonate in una magnifica cornice tra le Alpi Giulie, boschi rigogliosi e la scintillante costa adriatica. La meraviglia, dallo sguardo prosegue anche al palato con la sapidità e la tendenza ammandorlata del Friulano, che conquista con i suoi sentori inconfondibili e la sua estrema godibilità anche quando affinato in legno. Nel rosso domina la morbidezza dello Schioppettino e a fine pasto non può mancare un calice di Picolit DOCG Colli Orientali, con le sue avvolgenti note mielose e vanigliate. Si continua verso Udine, passeggiando sotto i portici del centro storico fino a piazza della Libertà da cui si scorge la Torre dell’Orologio e il Castello di Udine, simbolo della città e importante centro museale.
Pordenone e l’alta pianura friulana
Tra Udine e Pordenone si estende Grave, territorio alluvionale, che prende il nome dall’ampia superficie di ciottoli capace di trattenere e rilasciare il calore accumulato ai vigneti, così da aumentare l’escursione termica e concentrare un’estrema aromaticità nei grappoli. Spumante, Rosè o Riserva nel Friuli Grave DOC, diventano protagonisti lo Chardonnay, il Pinot bianco e altri vitigni internazionali che si adattano perfettamente a questo territorio, regalando vini eleganti ed estremamente profumati. Nei dintorni non può mancare l’assaggio del prosciutto San Daniele, noto in tutto il mondo per il suo sapore inimitabile, frutto di una tradizione millenaria e del microclima unico che caratterizza l’omonimo borgo incastonato tra le colline.