Verzegnis
In corrispondenza della grande curva tracciata dal Tagliamento all’altezza di Tolmezzo, storico capoluogo della Carnia, il ponte di Cavazzo attraversa l’alveo del fiume fino alla sponda destra, un’estesa spianata di sabbia e ciottoli, entrando nel territorio comunale di Verzegnis. È un tuffo nelle sfumature del verde, quello intenso e avvolgente della fitta vegetazione, e quello impalpabile del lago di Verzegnis, bacino artificiale su cui si specchia la natura lussureggiante. Specie nella bella stagione dovrete resistere al richiamo delle sue acque (non è balneabile), ma potete scegliere di passeggiare lungo la riva o sostare all’ombra delle conifere prima di imboccare uno dei sentieri che si snodano nel paesaggio arboreo. I percorsi che toccano isolati borghetti montani come Dueibis, Pusea, Fuignis e Assais vi condurranno in un viaggio indietro nel tempo tra tipiche abitazioni rurali in pietra e ballatoi in legno perfettamente integrate in un ambiente incontaminato. Oppure potete dirigervi alla Sella Chianzutan, porta d’accesso alla val d’Arzino e, per i più allenati, punto di partenza di trekking in quota.
Villa Santina
Spostandoci sulla sinistra orografica del Tagliamento, Villa Santina e la vicina frazione di Invillino fanno parte di un’altra zona di grande interesse naturalistico, il Parco intercomunale delle Colline Carniche, area protetta estesa su quasi 2000 ettari di morbidi rilievi, fertili distese prative e zone boschive. Una volta in loco, a seconda dei vostri interessi potrete scegliere tra i diversi itinerari tematici che si diramano nei dintorni: si va da sentieri immersi tra colori e profumi di una natura intatta, a tracciati culturali ricchi di memorie ancestrali, che toccano anche luoghi di antica spiritualità come la pieve di S. Maria Maddalena o la Madonna del Ponte, chiesetta ottocentesca in riva al Tagliamento. Non perdetevi due spettacolari monumenti naturali: la cascata Plera, raggiungibile con una breve passeggiata inoltrandosi nel verde dalla sponda opposta del Tagliamento, e il salto della maestosa cascata Radime, chiamata popolarmente “la farine dal diàul” (la farina del diavolo) per lo spumeggiante biancore delle sue acque, che nei periodi di pioggia scrosciano alle spalle dell’abitato con un salto di oltre 200 metri. Se siete in vena di avventure, in parallelo alla cascata la ferrata “Farina del Diavolo” risale la vertiginosa parete calcarea scavata dall’acqua.
Enemonzo
Attraversato il torrente Degano si entra nel territorio comunale di Enemonzo, tappa ideale per concedersi un’escursione nella gastronomia carnica. Nel contesto di una cucina nata povera per necessità, ma contraddistinta da quei sapori decisi e genuini che solo la montagna sa offrire, a fare la parte del leone sono i formaggi: dalla scueta franta al formàdi salât, al formàdi frant. Se siete amanti dei prodotti caseari, fate rotta verso una delle locali aziende agricole o al Caseificio Val Tagliamento: erede delle latterie di paese d’inizio ’900, lavora il latte dei bovini allevati ad alta quota nei territori limitrofi. Immersi nel verde, concedetevi una pausa ristoratrice assaporando un bicchiere di yogurt fresco o un gelato artigianale con vista sulle cime delle Alpi Carniche. Presso il caseificio si tengono anche le premiazioni nell’ambito della Mostra Mercato del Formaggio e della Ricotta di Malga, storica rassegna dei prodotti d’alpeggio che si tiene ogni settembre da ormai un cinquantennio; accompagnata da mercatini, musiche e danze popolari, la kermesse è un appuntamento imperdibile per degustare le eccellenze eno-gastronomiche del territorio o per approfondire dal vivo le varie fasi della lavorazione del formaggio.
Preone e le cascate dell’Arzino
Attraversando nuovamente l’alveo ghiaioso del Tagliamento e raggiunto l’argine meridionale, pochi minuti vi dividono da Preone, grazioso borgo alle falde del monte Rizzat. Il paese è la porta d’accesso alla valle omonima, che s’inoltra nella boscaglia costeggiando le pendici del Rizzat e il gruppo del Verzegnis. Dopo i primi chilometri lungo una via stretta e tortuosa, sboccherete in un’ampia e soleggiata conca racchiusa tra le abetaie che rivestono le circostanti vette prealpine; un eden montano che durante le fioriture primaverili esplode di colori e che fa da preludio a una delle attrazioni naturalistiche più celebri della zona, le cascate dell’Arzino, successione di piccoli salti e piscine naturali di rara bellezza. Avventurandovi nell’ombroso sottobosco, tra felci e vegetazione acquatica, scoprirete scorci fiabeschi; l’acqua cristallina delle pozze è un richiamo irresistibile, ma attenzione se intendete fare un tuffo: anche d’estate la temperatura è glaciale!
Socchieve
L’immersione nella natura prosegue nella vicina Socchieve. Dal borgo omonimo, adagiato su un pianoro a 400 metri sul livello del mare, il territorio comunale si estende aumentando progressivamente di quota fino ai 2075 metri del Col Gentile, balcone panoramico sui massicci carnici e l’alta valle del Tagliamento. Se preferite qualcosa di meno impegnativo rispetto all’escursione verso la vetta, più comode passeggiate tra pascoli e faggete vi condurranno alla scoperta dei variegati paesaggi montani in cui sono incastonate le frazioni di Socchieve, luoghi avvolti in un’atmosfera senza tempo e costellati di tipiche abitazioni rustiche ravvivate da gerani e freschi fiori di campo in bella vista sui davanzali.
Ampezzo
Una breve deviazione dal ramo principale del Tagliamento vi porta in poco tempo ad Ampezzo. Siamo in posizione defilata rispetto al grande fiume, ma da queste parti non si è mai troppo distanti da un rigagnolo o da uno specchio d’acqua: nelle immediate vicinanze scorre il Lumiei, e risalendo la selvaggia gola del torrente potrete spingervi fino al lago di Sauris; lungo la strada approfittate per visitare la spettacolare forra scavata dal Lumiei, il cosiddetto Sac di Coronis, una lunga e stretta galleria naturale racchiusa tra vertiginose pareti di pietra, meta ideale per gli amanti del canyoning. Con partenza dall’abitato o negli immediati dintorni, potrete invece scegliere una varietà di percorsi a diversi livelli di difficoltà: dal distensivo anello naturalistico nel bosco di Ampezzo, a itinerari più impegnativi, come l’ascesa fino ai 1200 metri del monte Jôf o il trekking verso il passo Pura e il rifugio Tita Piaz, dedicato al grande alpinista trentino; nei dintorni del rifugio si snoda anche il sentiero didattico del bosco Flobia, lodevole progetto di percorso inclusivo attrezzato con staccionate e pannelli tattili lungo il tracciato. Una rigogliosa faggeta a ovest dell’abitato cela Lumina Milia, giardino botanico esperienziale che tra maggio e ottobre vi offrirà la possibilità di intraprendere suggestive passeggiate notturne. Meritano una visita anche le pittoresche frazioni inerpicate sul versante opposto del Lumiei, Oltris e Voltois, evocativi borghi medievali in cui il tempo pare essersi fermato: i due abitati sono collegati dal giro delle Ancone, un tracciato alla scoperta delle “maine”, edicole votive simbolo della religiosità popolare.
Forni di Sotto
Si torna in riva al Tagliamento in direzione di Forni di Sotto, importante centro turistico dalla sensibilità green. L’aria si fa frizzante e all’orizzonte s’intravedono le prime spoglie cime dei Monti Pallidi: siamo arrivati al limitare del Parco naturale delle Dolomiti Friulane. Il centro visite di Forni di Sotto ospita la mostra “Le tipologie forestali del Parco”, ideale sia se volete approfondire le vostre nozioni sulle specie arboree che incontrerete esplorando il territorio, sia per conoscere l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura carnica nel corso dei secoli.
Forni di Sopra
Arriviamo infine a Forni di Sopra, perla delle Alpi e ultimo comune dell’alta valle. Da qui la sorgente del Tagliamento dista ancora qualche chilometro. Scoprirete che il fiume simbolo della regione nasce in realtà in Veneto: noterete un piccolo cartello che ne segnala l’origine dopo aver sconfinato percorrendo i tornanti che risalgono il versante orientale del passo della Mauria. Tornando in paese, non mancate di fare una passeggiata nel centro storico, tra abitazioni in pietra e legno con vista sui Monti Pallidi; gli scorci da cartolina sono assicurati, e sempre diversi: a seconda dell’ora e delle condizioni metereologiche, la roccia dolomitica sfuma dal rosa al rosso, al violetto. Per esplorare il patrimonio culturale e ambientale locale, fatevi invece ispirare dall’Ecomuseo Fornese, iniziativa che propone diversi itinerari tematici alla scoperta delle peculiarità storiche, artistiche e naturalistiche locali, a cui si affianca la fitta rete di camminate che dal fondovalle puntano alle vicine vette: tra i più noti e frequentati il sentiero delle Genziane (o Truoi dal sclops), il giro delle malghe, l’anello Truoi dal Von e il più impegnativo tracciato verso il rifugio Flaiban-Pacherini e il passo di Suola. D’inverno pinete, ghiaioni e praterie alpine si ricoprono di neve e Forni di Sopra si trasforma in comprensorio sciistico con piste da fondo e tracciati da discesa con partenza dal monte Crusicalas.