All’interno di Palazzo Poggi, residenza del rettorato dell’Università di Bologna, i visitatori possono ammirare alcune collezioni storiche dell’Istituto delle Scienze, fondato nel 1711 da Luigi Ferdinando Marsili. AULA CARDUCCI: È qui che, dal 1860 per quarantatré anni, il poeta Giosué Carducci tenne le sue lezioni di letteratura. L’aula è arredata con i mobili originari, nonché con un busto bronzeo opera del Bastianelli, realizzato a Roma. Di fronte, si apre la sala dell’Ercole, dove è presente una statua in macigno scolpita nel 1730 da Angelo Piò, che in passato era posta nel cortile dell’edificio.
MUSEO STORICO DELLO STUDIO E DELL’OTTAVO CENTENARIO: Istituito nel 1888 all’Archiginnasio in occasione degli ottocento anni dell’Università e spostato nel 1948 nel Palazzo Poggi, conserva un’ampia gamma di documenti che vanno dall’XI secolo ai giorni nostri: pergamene, codici, incunaboli, sigilli, lauree, statuti, donazioni, autografi, medaglie, insegne rettorali. Tra i cimeli più importanti c’è la toga di Luigi Galvani. La collezione, inoltre, iniziata nel 1754 dal cardinale bolognese Filippo Maria Monti, è composta da più di 400 dipinti a olio che ritraggono docenti illustri del passato a cui vanno aggiunti i lavori (circa 600) distribuiti nelle sale del rettorato e della biblioteca. Nella raccolta soono presenti opere di Donato Creti, Lucia Casalini Torelli, Vandi, Zanotti, Keeble, Crescimbeni, oltre al busto marmoreo di Eustachio Manfredi, scolpito dal celebre anatomista Ercole Lelli.
MUSEO ALDROVANDIANO: Il museo conserva solo una piccola parte del grande patrimonio di cui era costituita la collezione che il noto naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605), docente di filosofia naturale presso l’Università e fondatore dell’Orto Botanico, donò dopo la sua morte al Senato nel 1603. Il nucleo aldrovandiano, fu collocato inizialmente nel Palazzo comunale insieme alla raccolta naturalistica di Ferdinando Cospi, fu trasferito nel 1913 annesso alla Bibliotreca nel Palazzo Poggi, dopo la fondazione dell’Istituto delle Scienze che nel 1907 si era occupato della sua ricostituzione. Impoverito dalle spoliazioni napoleoniche, venne ridistribuito nei diversi istituti universitari. Le splendide tavole acquarellate che accompagnano i volumi della ’Storia Naturale’, dove l’Aldrovandi descrisse piante e animali con un approccio scientifico innovatore, basato sull’indagine e corredato dalle immagini, è esposto all’interno di bacheche settecentesche. Nella raccolta si possono ammirare minerali, fossili, animali essiccati o impagliati, la celebre ’Ranina Aldrovandi’, preparati di origine vegetale o animale. I materiali delle raccolte comprendono anche il carteggio e le opere del naturalista illustrate da una collezione di tavolette xilografiche, un ricco erbario in sedici volumi, quattro ritratti, uno dei quali del Palagi, e un ritratto a mosaico di Benedetto XIV.
MUSEO MARSILIANO: l’allestimento del museo nelle sale della Biblioteca universitaria risale al 1930 in occasione della celebrazione dei 200 anni dalla morte di Luigi Ferdinando Marsili, insigne generale e uomo di cultura enciclopedica cui si deve, nel 1711, la nascita dell’Istituto delle scienze a Bologna, inaugurato a palazzo Poggi nel 1714. Marsili segna con il suo lavoro un momento innovativo nella vita intellettuale della città e nell’interesse per il mondo antico. Mentre i reperti archeologici provenienti dalle collezioni marsiliane sono conservate al Museo civico archeologico, il museo marsiliano si articola in due stanze del palazzo ed è formato per lo più da materiali cartacei. Qui compaiono i manoscritti e le opere a stampa che documentano gli studi del Marsili dall’antichità classica all’arte militare, dalla geografia all’etnologia fino alle scienze naturali. Sono anche visibili modelli in legno di fortificazioni, come pure riproduzioni in bronzo di cannoni e di mortai provenienti dalle stanze di architettura militare dell’Istituto delle Scienze, da cui provengonoanche carte geografiche, manoscritti e disegni.
MUSEO DELLE NAVI E DELLE ANTICHE CARTE GEOGRAFICHE: La formazione del museo, situato all’interno di Palazzo Poggi, accanto alle altre raccolte del Rettorato dell’Università degli Studi, è legata alla Camera di Geografia e Nautica realizzata nel 1724 nell’ambito dell’Istituto delle Scienze. Sono presenti dieci modelli molto rari di alcune imbarcazioni, galeoni, vascelli da guerra datati da XVI sec. al XVIII sec., fra i quali Le Royal Louis, Le Bien Aim (1771) e Le Vainqueur. Una parte del museo espone tavole incise su rame di notevole valore del XVII secolo, pubblicate a Bologna, Parigi, Marsiglia, Amsterdam e in Inghilterra.
SPECOLA E MUSEO DI ASTRONOMIA: Già nel 1702 il generale Marsili si era rivolto ad Eustachio Manfredi per la costruzione dell’edificio della Specola di Palazzo Poggi, la struttura che ospita il museo, articolato in tre ambienti diversi, a partire dal 1979. La torretta, o sala degli otto finestroni sorse appositamente per l’uso degli strumenti extrameridiani e dei telescopi lunghi. Fu progettata nel 1712 da G. A. Torri e compiuta nel 1725 da C. F. Dotti, e fu edificata ruotata rispetto all’edificio e con le quattro facce orientate ai punti cardinali. L’apertura nella volta, invece, fu inserita appositamente per l’osservazione dello zenit. Oltre ai pregevoli strumenti del Sisson, montati nel 1741, sono esposti numerosi strumenti nautici, agrimensori e geodetici e un cannocchiale a tubi rigidi e lungo ben otto metri del Campani, forse l’unico ancora rimasto di questo genere. Di notevole interesse la linea meridiana in ottone e marmo di Ercole Lelli (1741) e la meridiana filare del 1726. Un’altra sala conserva alcuni astrolabi e preziose carte stampate a Pechino all’inizio del Seicento dai padri gesuiti.
MUSEO OSTETRICO "G. A. GALLI": Istituito nel 1757 per iniziativa di Benedetto XIV, che aveva acquistato il gabinetto scientifico del celebre chirurgo Giovanni Antonio Galli (1708-1782), trova la sua sede all’interno di Palazzo Poggi. Si tratta della ricostruzione di un laboratorio sperimentale, molto avanti per i suoi tempi, che attesta l’alto livello dell’ostetricia del XVIII secolo grazie a tavole anatomiche, modelli di creta, di legno e di cera, strumenti chirurgici.
MUSEO INDIANO: Posto accanto alle altre raccolte del Rettorato dell’Università degli Studi, il museo accoglie la collezione di ’cloisons’, porcellane cinesi, alcune armi e stoffe, piccoli bronzetti, vasi e piatti indiani in metallo, oltre a diversi manoscritti. Tutti ritrovamenti e oggetti di vario tipo raccolti da Francesco Pullè (1850-1934), scienziato e patriota, in India nel 1902.