Bologna, i luoghi verdi da non perdere
6 minuti
Non tutti sanno che non è solo il centro storico di Bologna ad avere tanto da offrire ai visitatori. La città e i suoi dintorni nascondono infatti luoghi nel verde davvero unici: paesaggi di montagna, giardini e parchi per rilassarsi, ciclovie e trekking per mantenersi in forma. Ecco alcuni luoghi dove immergersi e rigenerarsi nella natura.
Parco di Villa Ghigi
Il parco alterna aree coltivate ad aree naturali e offre la possibilità di tranquille passeggiate e splendidi panorami sulla città a poca distanza in linea d’aria dal centro. Gestito dalla Fondazione Villa Ghigi dal 2004, per la sua varietà costituisce un campione rappresentativo del paesaggio collinare bolognese. La Fondazione Villa Ghigi fornisce mappe e materiale illustrativo e propone periodicamente viste guidate legate ai cicli stagionali della vegetazione. E dopo una lunga camminata potrete rifocillarvi alla Casa del Custode, il punto di ristoro del Parco di Villa Ghigi.
Giardini Margherita
I Giardini Margherita sono il polmone verde del centro di Bologna. Sono il parco cittadino più frequentato e, con i suoi 26 ettari, anche il più esteso.
Orto Botanico
L'Orto Botanico dell'Università di Bologna è uno dei più antichi d'Italia, risale infatti alla seconda metà del ‘500. Dopo vari trasferimenti trovò la sua collocazione definitiva in Via Irnerio 42, nel cuore della zona universitaria. Non perderti la ricostruzione di ambienti naturali nei quali le specie vegetali sono associate in modo simile a quanto avviene in natura. L’Orto dispone anche di quattro serre, due tropicali e due di piante succulente. Oltre alla preponderante attività didattica rivolta all'Università e alle scuole, ad associazioni e a gruppi di visitatori, l'Orto Botanico svolge un’intensa attività di supporto alla ricerca.
Oasi La Rizza
Molti dei luoghi più suggestivi e inediti si trovano nell’area metropolitana, a pochi kilometri dal centro. In pianura, ad esempio, puoi scoprire la meravigliosa Oasi la Rizza, area naturale protetta dell’ex risaia di Bentivoglio. Nell’oasi è possibile ammirare numerose specie di uccelli stanziali e migratori, come l’airone cenerino, l'airone bianco maggiore, la cicogna bianca e molte altre ancora, che qui trovano riparo tra isole, rive e canneti. Le aree interne dell’oasi sono state attrezzate con percorsi di visita, pedonali e ciclabili, e con capanni di osservazione e schermature studiati per salvaguardare la tranquillità della fauna presente e tutelare al meglio l’ecosistema locale.
Parco Storico di Monte Sole
Salendo sull’Appennino, invece, potrai esplorare il Parco Storico di Monte Sole, tristemente noto per l’eccidio del 1944 a opera dei nazifascisti. Dal 1989 Area protetta, il cui principale obiettivo, oltre alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, è la diffusione di una cultura di pace rivolta soprattutto alle giovani generazioni, ospita al suo interno il percorso del “Memoriale” che tocca i luoghi simbolo dell’eccidio e la vetta del Monte Sole con la stele in memoria dei partigiani sacrificatisi in queste valli durante la guerra di Liberazione. Il Parco si caratterizza anche per le 936 specie floristiche rilevate (circa un terzo della diversità floristica dell’Emilia-Romagna) e per una ricca e diversificata fauna selvatica. Per una pausa pranzo da gustare immersi nel verde non perdetevi il Poggiolo di Monte Sole, un albergo ristorante a 450 metri di altitudine integrato perfettamente in un protetto ambiente naturale. Qui assaggerete i primi piatti di pasta tipica bolognese e i secondi di carne e selvaggina, in un ambiente accogliente e familiare. Il servizio bar permette ai visitatori del Parco di Monte Sole di prendersi una dolce pausa con torte fatte in casa o di procurarsi la merenda per un picnic dell'ultimo minuto. Al Poggiolo troverete inoltre tutto il materiale informativo sulla Storia di Monte Sole, sulla fauna e sulla flora del Parco.
Corno alle Scale
Il Corno alle Scale non è soltanto una montagna dell'Appennino tosco-emiliano, ma è anche una rinomata stazione sciistica. Situata nel territorio del Comune di Lizzano in Belvedere, la stazione si presenta come un grande anfiteatro naturale che si estende a ventaglio dai 1945 metri del Corno alle Scale fino al suggestivo Lago Scaffaiolo. Il Parco Regionale conferma l'importanza naturalistica del luogo, merito delle interessanti aree geologiche e mineralogiche e della rigogliosa flora e fauna che lo rendono una meta ideale non solo per gli appassionati di sci, ma anche per i tanti escursionisti che amano camminare all'aria aperta o muoversi in bicicletta.
Via degli Dei e Via della Lana e della Seta
Il territorio bolognese offre anche spettacolari percorsi da compiere a piedi o in bici. Sull'Appennino tosco-emiliano potrai fare un viaggio tra natura e storia seguendo la Via degli Dei e la Via della Lana e della Seta. La Via degli Dei è un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze attraverso l'Appennino tosco-emiliano. Oggi la Via degli Dei è diventata una delle principali attrattive turistiche dell'Appennino; lungo il tragitto si incontrano luoghi ricchi di storia e di cultura anche enogastronomica, meravigliosi paesaggi e sconfinati parchi naturali. Inoltre, grazie alla sua versatilità, è adatta sia agli amanti del trekking che della mountain bike, liberi di costruire un proprio percorso personalizzato. L'intera traversata da Bologna a Firenze non presenta grandi difficoltà e si può compiere in quattro/sei giorni a piedi, oppure in due/tre giorni in bicicletta.
La Via della Lana e della Seta è un percorso di trekking di sei giorni che collega le città di Bologna e Prato, unendo la scoperta delle bellezze del territorio montano al grande patrimonio culturale delle due città. Caratterizzato da architetture medievali e dall’archeologia industriale legata alle lavorazioni tessili, questo itinerario collega due città già accomunate dalla loro storia produttiva: Bologna, la città della Chiusa e dei canali, per secoli capitale della seta; e Prato, la città del Cavalciotto, delle gore e delle gualchiere, capitale del distretto della lana e del tessile.
Rocchetta Mattei
Gioiello dell’Appennino tosco-emiliano, la Rocchetta Mattei sorge lungo la strada tra Bologna e Porretta Terme. Costruita nel XIX secolo dal Conte Cesare Mattei sui resti di un antico castello medievale di Matilde di Canossa, è caratterizzata da uno stile eclettico che fonde influenze gotico-medievali e moresche per creare un edificio dall'aspetto unico e curioso che ricorda l’Alhambra di Granada e la Cattedrale di Cordoba. Secondo le intenzioni del conte la Rocchetta doveva essere la culla della sua invenzione, l'Elettro-Omeopatia, una forma di medicina alternativa che, con l'utilizzo di erbe naturali e un metodo di preparazione segreto, si proponeva curare qualsiasi male. La fama dell'Elettro-Omeopatia fu tale che anche Dostoevskji, ne “I fratelli Karamàzov”, ne sottolinea la notorietà quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire da terribili reumatismi grazie a un libro e a delle gocce del Conte Mattei.
Dozza
Nell’area imolese non potete non visitare il Borgo Medievale di Dozza, uno dei cento “Borghi più Belli d'Italia”. Si trova a sud di Bologna, a 6 km da Imola. Dozza è conosciuta soprattutto per la Biennale di arte contemporanea del Muro Dipinto che trasforma il borgo in museo a cielo aperto grazie alle opere di noti artisti che ricoprono i muri del paese. Non si può lasciare Dozza senza aver visitato l’Enoteca Regionale. Situata nei suggestivi sotterranei della Rocca Sforzesca, si trovano esposte, e in vendita, oltre 800 etichette selezionate. Il percorso è organizzato secondo il criterio degli abbinamenti con i cibi. I locali ospitano inoltre un wine bar per degustazioni guidate da sommeliers professionisti.