La Gallura: un gioiello paesaggistico misterioso e affascinante
Tra calette di granito modellate dal vento, acque verde smeraldo e ulivi millenari inizia il nostro percorso tra i luoghi del vino della Sardegna. Siamo in Gallura, un paradiso terrestre sospeso nel tempo che custodisce un patrimonio naturalistico di inestimabile valore nonché una delle perle enologiche della regione. Infatti in questo territorio, dove la pratica vitivinicola ha una storia secolare risalente persino all’età del Bronzo, il Vermentino riesce ad esprimere tutta la sua personalità nella denominazione Vermentino di Gallura, l’unica Docg della regione.
Questo vitigno è riconoscibile per le sue note agrumate e di erbe aromatiche, mostrandosi al palato con un finale ammandorlato e una notevole struttura e complessità più accentuata rispetto alle versioni prodotte in altre zone della regione. Un vino che esprime l’essenza della sua affascinante terra d’origine: la mineralità proveniente dai terreni granitici, i sentori freschi e aromatici della macchia mediterranea e la nota iodata data dall’influenza del mare.
Degustare un calice di Vermentino è un’immersione a tutto tondo tra le baie di sabbia finissima e i sentieri panoramici che percorrono questo territorio, come la via Roccia dell’Orso a Palau e molti altri da scoprire con le escursioni in segwey, bici o a cavallo per un’esperienza immersiva nel verde. Un divertimento assicurato per tutta la famiglia da concludere con un pic-nic tra i vigneti o degustazione di vini e oli evo del territorio sulle terrazze panoramiche e nei wine resort delle cantine del Movimento Turismo del Vino per poi continuare verso il Nuraghe la Prisgiona e Majori e gli incantevoli Olivastri Millenari di Luras, vere e proprie sculture naturali. Ma la Gallura custodisce anche borghi sospesi nel tempo come Aggius che ancora oggi conserva testimonianze delle sue origini preistoriche per poi visitare la Valle della Luna, uno dei punti panoramici più suggestivi di questa zona. L’itinerario prosegue verso ovest incontrando il borgo medievale di Castelsardo, da scoprire passeggiando tra i suoi stretti vicoli e scalinate fino al campanile della Cattedrale di Sant’Antonio Abate, rivestito di maioliche colorate.
Interessante la visita al Museo dell’Intreccio, dedicato all’antica tradizione artigianale della lavorazione del cesto, custodita e tramandata dagli abitanti del borgo.
La costa orientale e tutte le sfumature del Cannonau
Addentrandoci nella Sardegna orientale il paesaggio sembra dipinto: boschi secolari, distese di vigneti, massicci montuosi e falesie a picco sul mare cristallino. Qui nascono i vini rossi più identitari della regione a base di uve Cannonau, in un primo momento ritenuto di origine spagnola, ma il ritrovamento di vinaccioli risalenti a oltre 3000 anni fa nel sito archeologico “Duos Nuraghes, ha sancito l’ "autoctonicità" di questo vitigno.
Le provincie di Nuoro e Ogliastra rappresentano l’areale classico del Cannonau di Sardegna DOC, un vino caldo, morbido e persistente dove i profumi di viola e ciliegia si uniscono a spiccate note balsamiche e di pepe nero. Oliena nell’entroterra, Jerzu e Capo Ferrato più a sud sono le tre sottozone d’elezione da visitare per scoprire le diverse espressioni del Cannonau, tra vecchie e nuove annate, o direttamente con un assaggio dalla botte. Continuando poi con l’abbinamento alle ricette tipiche della zona durante i pranzi, le cene e gli aperitivi al tramonto organizzati nelle cantine del Movimento Turismo del Vino e, per chi vuole trascorrere una notte fuori, con un soggiorno vista vigneti.
Tra i borghi più suggestivi da visitare c’è di sicuro Posada e le sue casette colorate arroccate su una rupe calcarea, passando per Dorgali che deve la sua fama per le tipiche ceramiche artigianali. Fino ad arrivare a Nuoro, conosciuta come “l’Atene sarda” per essere un crocevia di culture, dove è possibile visitare il Museo Etnografico che ripercorre gli usi tradizionali dell’isola con collezioni di costumi, strumenti musicali e maschere tradizionali.
In questo tour non può mancare una tappa naturalistica all’Oasi di Biderosa e le sue cinque calette incastonate in oltre 800 ettari di pini e querce e, più a sud, la visita alla Grotta del Bue Marino, parte di un complesso di cavità carsiche scolpite da millenni dall’attività del mare.
Oristano e la penisola del Sinis
L’itinerario tra i luoghi più suggestivi della Sardegna prosegue verso la parte ovest dell’isola, incontrando Capo Nieddu, l’unica cascata sul mare della regione e la scogliera di S’Archittu, il caratteristico arco naturale in pietra bianca. Per poi continuare con la visita al Nuraghe Losa, uno dei più grandi e meglio conservati della regione fino ad arrivare a Oristano, cittadina nota per il suo centro storico ricco di piazze, chiese e torri in stile gotico-medievale.
In questo territorio e in altri 16 comuni nella penisola del Sinis ha origine un vino prezioso per la sua storia e per il suo metodo di produzione: la Vernaccia di Oristano Doc. Leggenda narra che questo vino sia nato da Santa Giusta, patrona dell’omonimo comune che, per curare le popolazioni dalla malaria, trasformò le sue lacrime in un nettare miracoloso. Un vino solenne e raffinato, dove la frutta matura, con l’invecchiamento, vira su note di miele, nocciola e delicate sensazioni di umami. Un profilo aromatico intenso e inebriante che ha origine da un processo di ossidazione controllata con la presenza della flor, un velo di lieviti che si crea nelle botti scolme grazie al particolare microclima di questa zona che contribuisce all’unicità di questo vino. Che sia nella versione superiore, riserva con un affinamento di almeno 4 anni in botti di rovere, o nella tipologia liquorosa con l’aggiunta di acquavite, la Vernaccia di Oristano è un vino difficile da dimenticare sia in assolo che in abbinamento alla pasticceria secca e, perché no, al pecorino sardo accompagnato dal pane carasau.
Questi e molti altri prodotti tipici da conoscere nei laboratori di cucina organizzati nelle cantine MTV, per scoprire le origini di ogni ingrediente e tutti i segreti delle ricette della tradizione, per poi assaggiarle durante i pranzi e le cene in compagnia dei vignaioli.
Per scoprire le cantine del Movimento Turismo del Vino Sardegna vai su: https://movimentoturismovino.it/categorie/regioni/sardegna/