Posada
L’antico borgo di Posada è la porta d’ingresso ideale per le Baronie. Facilmente raggiungibile da Olbia, segnala la sua presenza anche da lontano in modo molto scenografico: il centro storico si inerpica su una rupe che spicca sulle pianure circostanti, e sulla cui sommità svetta il profilo severo del castello della Fava. La fortezza medievale deve il suo nome a una curiosa leggenda, che narra di come gli abitanti di Posada siano riusciti a scacciare dei pirati saraceni grazie a un piccione e a un pugno di fave. Prima di raggiungere il castello, passeggiate un po’ tra stradine acciottolate e muri variopinti del piccolo centro storico. Poi approfondite la storia del borgo visitando la fortezza scoprirete l'importanza che il paese ha rivestito nei secoli, oltre che godere della vista panoramica che dalle mura si apre sul mare tirrenico.
Oggi Posada è soprattutto una meta balneare, i litorali sono raggiungibili dal paese in brevissimo tempo anche a piedi o in bici. Tra le sue cinque spiagge, quella di San Giovanni si distingue per la presenza dell’aragonese torre di avvistamento di San Giovanni, che serviva per difendersi da pirati e invasori.
Monte Albo
Seguendo la SS 125, in direzione sud, si inizia a scorgere il profilo del monte Albo, un gigante di roccia sdraiato tra gli arbusti che, dai suoi oltre mille metri, domina le Baronie. Il monte è detto Albo o "bianco" per il colore delle sue creste calcaree, con una superficie brulla, a tratti quasi lunare.
Proseguendo lungo la strada, si passa attraverso la città di Siniscola e qui, imboccando la SP 3 si raggiunge in pochi minuti la Vecchia Cantoniera di Sant'Anna, sede del CEAS (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità Montalbo di Lodè). Il CEAS è il punto di partenza per diversi sentieri e percorsi in direzione del monte, il luogo dove recuperare informazioni per scegliere quello più adatto. Per i meno esperti è raccomandabile affidarsi a guide e scegliere tra le escursioni organizzate, per un'esperienza sicura e piacevole anche su percorsi non sempre ben segnalati.
Qualunque sia l’itinerario scelto, affrontare un trekking sul Monte Albo sarà un'esperienza faticosa ma appagante: risalendo i versanti ci si immerge in una biodiversità straordinaria di flora e fauna e una volta raggiunte le cime il panorama si spalanca su una distesa di sfumature verdi a perdita d’occhio: soprattutto nelle giornate serene, voltandosi ad est, il verde lascia spazio al blu della costa tirrenica. Lungo l'itinerario ci si imbatte in ovili e capanne un tempo utilizzati dai pastori durante la transumanza. Da segnalare anche la presenza di siti nuragici in tutta l’area del Monte.
Complesso archeologico di Janna ‘e Pruna
Immerso nel verde del crinale del Monte Senes, il complesso archeologico di Janna 'e Pruna è il testimone silenzioso del passato nuragico delle Baronie.
Arrivando dalla zona di Siniscola, l'area è raggiungibile rapidamente percorrendo la Strada Provinciale 45 in direzione sud, per poi svoltare su strade asfaltate ma non troppo agevoli.
Quest'area sacra si componeva di diversi edifici, ed era utilizzata dalle popolazioni nuragiche del luogo per funzioni religiose e riti votivi. Varcando la soglia del complesso incontriamo subito il tempio da cui il sito prende il nome, per poi proseguire fino alla fonte sacra di Su Notante, un capolavoro ingegneristico dell'età del bronzo dedicato al culto delle acque. Nell'area sono state individuate altre costruzioni di funzione ignota, uno tra i tanti insondabili misteri che avvolgono la civiltà nuragica. E per non lasciare il santuario di Janna 'e Pruna con più domande che risposte, è fortemente consigliata una visita al vicino Antiquarium Comunale di Irgoli, dove troverete custoditi i manufatti rinvenuti sul sito. Il museo offre una prosecuzione ideale della visita all’area archeologica, attraverso un percorso che racconta la storia del territorio dal Neolitico al Medioevo.
Galtellì
Separato dal Tirreno dal monte Tuttavista, dominato dal monumento naturale de Sa Preta Istampata, Galtellì si presenta come un tranquillo borgo di origine medievale in cui il tempo sembra essersi fermato. Eppure, quello che oggi è soprattutto un luogo di vacanze e spiritualità, in passato era uno dei più importanti centri amministrativi della Baronia meridionale. Da Irgoli è facilmente raggiungibile percorrendo la SP 25 in direzione sud, per poi proseguire sulla Statale 129. Il centro storico di Galtellì vi accoglierà tra le basse palazzine in un'atmosfera rilassata, che invita a una visita riposante. Il paesino è una Bandiera Arancione del Touring Club Italiano ed è conosciuto per essere il luogo in cui Grazia Deledda ambientò "Canne al Vento", la sua opera più nota. Passeggiando tra le strette stradine in pietra avrete l'occasione di riconoscere i luoghi descritti nel romanzo seguendo i passi della scrittrice, ad oggi l’unica donna italiana ad aver ricevuto un Premio Nobel per la letteratura: da non perdere la visita al Parco Letterario “Grazia Deledda". Al termine dell’esplorazione letteraria dirigetevi verso il Museo etnografico Sa domo ‘e sos Marras. Il museo è stato realizzato restaurando fedelmente l’antica casa padronale della famiglia Marras e regala un interessante spaccato sulla vita quotidiana delle Baronie settecentesche.
Orosei e il centro storico
Riprendiamo la SS 129 in direzione est per raggiungere Orosei, il cuore della Baronia meridionale. Gli oltre 20 chilometri di costa che ricadono sotto la sua giurisdizione l'hanno resa una notissima meta balneare, ma oltre alle spiagge Orosei offre tanti altri motivi per essere visitata. Potete rendervene conto dirigendovi subito verso quel borgo marinaro che è il centro storico, dove la brezza salmastra si fa spazio nel labirinto delle strade acciottolate. Iniziate il cammino dalla chiesa di S. Antonio Abate, che si distingue per la rustica sobrietà conferitale dai blocchi di pietra vulcanica con cui è stata eretta. Ripartite in direzione nord e fermatevi in piazza Sas Animas, dove sentirete posarsi su di voi lo sguardo severo della torre della Prigione Vecchia. Le sue nude pareti furono la disperata dimora dei fuorilegge locali per ben 4 secoli. Tutt’altra atmosfera si respira nel vicino Museo Don Giovanni Guiso, che ospita un'affascinante collezione di teatrini d'epoca e abiti di scena. Il museo apre le sue porte da maggio a settembre, mentre in altri periodi è possibile visitarlo su prenotazione. Avviatevi verso la conclusione di questo breve tour con una visita alla chiesa di S. Giacomo Maggiore, il principale edificio religioso di Orosei e suggestivo esempio di architettura barocca.
La chiesa si affaccia sulla centralissima piazza del Popolo, dove godersi una meritata pausa per poi decidere come proseguire l’esplorazione, magari approfittando di uno dei tanti ristoranti del paese per gustare la saporita cucina locale.
Oasi di Biderosa
Poco più di 10 chilometri separano dall'Oasi di Biderosa, un ottimo luogo per concludere la visita delle Baronie, portandosi dietro il ricordo di una Sardegna autentica. L'area protetta custodisce una foresta costiera ricca di biodiversità, attraversata da sentieri ben segnalati e di facile percorrenza. Giunti alla Stazione Forestale posta all'ingresso del parco avrete la possibilità di raccogliere tutte le informazioni sull’oasi e sul suo regolamento.
Varcato l’ingresso impossibile non sentire il profumo intenso di ginepri e pini d’Aleppo, mentre i sentieri conducono verso il mare all'ombra degli alti lecci. Lungo la strada incontrerete il grande stagno Sa Curcùrica e altri laghetti e torrenti, in cui trovano casa ninfee e canne lacustri. Il percorso termina sulle incantevoli spiagge, che offrono la possibilità di rinfrescarsi nell'azzurro del Tirreno.