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Idea Viaggio
Itinerario alto Molise

I borghi dell’Alto Molise: un itinerario tra storia e natura all’insegna della lentezza

Tipologia
Percorso in auto
Durata
5 giorni
Numero Tappe
5
Difficoltà
Facile

Incastonato tra gli Appennini e l’Adriatico, il Molise è una meta perfetta per chi ama immergersi tra storia e natura tenendosi alla larga dalle grandi folle.
La piccola regione ha solo due province: Campobasso e Isernia. Quest’ultima è la più piccola delle due, si trova nella parte nordoccidentale ed è abbracciata da Abruzzo, Lazio e Campania. La provincia di Isernia comprende le cime più alte del massiccio appenninico del Matese e l’area dell’Alto Molise, dove i boschi di abete e pino nero si trasformano gradualmente in faggete scendendo verso le valli solcate dai corsi d’acqua.
Questo itinerario di 5 giorni in Alto Molise vi porterà tra borghi e castelli, rovine sannitiche e tratturi, le antiche “autostrade” della transumanza che i pastori hanno utilizzato per migliaia di anni.
Il viaggio ha inizio nel “paese presepe” di Pesche e prosegue verso Pescolanciano, Carovilli e San Pietro Avellana. Dopo aver visitato il borgo di Vastogirardi, potrete rigenerare i sensi nella riserva naturale di Montedimezzo, un tempo riserva di caccia borbonica, prima di proseguire verso Pescopennataro e la località sciistica di Capracotta. L’itinerario prosegue ad Agnone, “capitale” dell’Alto Molise nota per la sua tradizione campanaria, prima di concludersi nel caratteristico borgo di Pietrabbondante e le sue “morge”: gli enormi massi che proteggono il centro storico.

Giorno 1

Da Pesche a Pescolanciano

Pesche (IS), detto il “paese presepe”

Il centro storico di Pesche si adagia sul declivio sud del monte San Marco, a brevissima distanza da Isernia. D'inverno il paese illuminato è spesso incorniciato dalla boscaglia innevata, dando l’impressione di trovarsi di fronte a un grandissimo presepe, da cui il soprannome di “paese presepe”. 

Parcheggiata l’auto, iniziate subito ad esplorare il labirinto di stradine e scalinate acciottolate che attraversa il borgo partendo da Piazza Giovanni XXIII. La fatica nel risalire tra gli edifici arroccati verrà ripagata dal silenzio e la pace che potrete assaporare lungo il cammino, e dagli impagabili scorci panoramici che si aprono tra i candidi muri delle case. Nella parte nordorientale vi imbatterete nelle rovine del castello, antico borgo fortificato sorto nel medioevo e abbandonato in seguito a diversi terremoti. L’angolo nordoccidentale del paese è marcato dalla chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo, costruita nel XVI secolo sui resti di precedenti edifici sacri e fortemente rimaneggiata nel Settecento. Lasciato il centro storico, fermatevi nella parte bassa del paese per una visita al santuario di S. Maria del Bagno, che prende il nome dagli antichi bagni termali che una volta erano presenti nel luogo.

Da Pesche imboccate la SS650 e la SP78 e in circa 10 minuti raggiungerete Pescolanciano. Il feudo di Pescolanciano si sviluppò lungo il tratturo Castel di Sangro – Lucera intorno ad una fortificazione altomedievale, trasformata in un lussuoso maniero dalla famiglia napoletana d'Alessandro nel corso del XVIII Secolo. Oltre al castello avrete l'opportunità di visitare la Torre di S. Maria dei Vignali, costruita tra XII e XIII Secolo. Per raggiungerla accedete al tratturo ad ovest del paese e proseguite fino a incontrare una piccola collina. La torre medievale si trova sulla sommità ed è circondata da precedenti fortificazioni sannitiche, anch’esse probabilmente costruite per la protezione dei pastori durante la transumanza.

Terminata la visita a Pescolanciano, riprendete la Provinciale 78 e poi svoltate sulla Provinciale 86 in direzione di Carovilli, dove vi attende la prossima tappa. 

Giorno 2

Da Carovilli a San Pietro Avellana

Il Borgo di Carovilli (IS)

Carovilli è un incantevole paesino circondato da campi coltivati, boschi e tartufaie. Il piccolo centro storico si snoda a partire dalla centrale piazza del Municipio, in cui oltre alla sede del governo cittadino è presente la chiesa Madre di S. Maria Assunta. L’edificio risale al XV Secolo ma fu probabilmente costruita su una struttura più antica. Al suo interno di particolare interesse sono la cinquecentesca acquasantiera in pietra locale e il fonte battesimale del secolo successivo. Da Carovilli potrete intraprendere una breve escursione verso la frazione in parte disabitata di Castiglione, incamminandovi a nord lungo l'omonima strada. Immerse nel verde della collina a sud del piccolo abitato troverete le rovine dell'antico borgo fortificato e della chiesa di S. Nicola sul Colle, abbandonati nel XVII secolo. Potrete anche optare per il panoramico Parco Archeologico di Monte Ferrante, raggiungibile attraverso il sentiero CAI 361 che dal lato sud di Carovilli vi porterà fino ai resti di un'antica fortificazione sannitica.

Riprendete l'auto e imboccate la Strada Provinciale Carovillense per raggiungere in circa 20 minuti San Pietro Avellana . Il piccolissimo borgo sorge al confine con l'Abruzzo sulle pendici del Monte Miglio, ed è circondato da altipiani boscosi. Nonostante le dimensioni, San Pietro è ricco di storia e di siti di grande interesse. La natura circostante offre innumerevoli opportunità di trekking nei boschi in cui vengono raccolti preziosissimi tartufi bianchi, celebrati ogni novembre con una mostra mercato, mentre nel centro storico è possibile visitare il Museo Civico Archeologico, in cui sono raccolte le testimonianze dell’antichità e delle tradizioni locali. A nord del territorio comunale si trova infine l'Osservatorio Astronomico "Leopoldo del Re", dedicato all'illustre astronomo molisano originario di Cantalupo nel Sannio.

Da San Pietro Avellana imboccate la SP87 in direzione sud, e in pochi minuti sarete arrivati alla vostra prossima tappa: Vastogirardi e la Riserva Naturale di Montedimezzo.

Giorno 3

Vastogirardi e la Riserva Naturale di Montedimezzo

Il Castello Angioino di Vastogirardi (IS)

La Riserva Naturale di Montedimezzo è un'area naturale protetta di circa 280 ettari, un’oasi di pace ricca di biodiversità che un tempo fu una riserva di caccia borbonica. La riserva è parte del territorio di Vastogirardi, ma si trova a breve distanza da San Pietro Avellana. Raggiunta la ex-stazione di San Pietro svoltate a destra seguendo le indicazioni per Carovilli, e dopo circa un km raggiungerete il centro visite. Qui potrete conoscere meglio l'area naturale e informarvi sui numerosi sentieri che la percorrono. Molti dei sentieri sono ciclabili, e la difficoltà varia da tranquille passeggiate per famiglie fino a lunghi percorsi escursionistici. L'area naturale boschiva ospita una grande quantità di fauna appenninica, tra cui lupi, tassi, cervi, volpi, daini e diversi rapaci. Oltre a incontri fortuiti durante le escursioni, è possibile conoscere da vicino la fauna locale visitando il museo naturalistico o i recinti in cui vengono temporaneamente ospitati gli animali in difficoltà.
Al termine della vostra immersione nella natura, riprendete l'auto in direzione di San Pietro Avellana, ma svoltate a destra sulla SP87 all'incrocio della stazione per raggiungere Vastogirardi.
Il borgo fortificato di Vastogirardi nacque nel XII Secolo come presidio difensivo del territorio in una posizione privilegiata: su un colle al centro della valle che separa i monti Pizzi e La Penna a sud e il Monte Capraro a nord. Il nucleo originario comprendeva solo il castello e la chiesa di S. Nicola, intorno ai quali l'abitato si sviluppò nei secoli successivi.
Passeggiando nel paese riconoscerete subito il suo impianto medievale, palese soprattutto una volta superata la cinta del castello. Le mura intervallate da torri sono intatte, e al loro interno custodiscono la corte intorno a cui si snoda il ben conservato borgo originale. Nell'angolo nordoccidentale si trova la chiesa parrocchiale di S. Nicola di Bari. L'edificio è parte integrante della struttura fortificata, infatti il campanile svolgeva anche la funzione di torre di guardia.
Le pietre usate per costruire il campanile provengono dalle rovine di un vicino tempio sannitico risalente al II Secolo a.C. Potrete raggiungere Il Tempio Italico di Vastogirardi uscendo dal paese a nord, lungo via Giovanni Paolo II, e poi svoltando in località Sant'Angelo. Il tempio è una delle numerose strutture sannitiche poste nei pressi degli stessi tratturi utilizzati dai pastori fino al XX Secolo, a testimonianza della lunghissima tradizione della transumanza nell'Italia centromeridionale.

Lasciate Vastogirardi e imboccate la SP84 in direzione est, il viaggio prosegue verso Capracotta e Pescopennataro.

Giorno 4

Da Capracotta a Pescopennataro

Capracotta (IS), vista panoramica della Chiesa di Santa Maria in Cielo Assunta

L'intera provincia di Isernia è disseminata dalle cicatrici del secondo conflitto mondiale, e Capracotta è uno dei comuni che subirono i maggiori danni durante quel periodo. Nel 1943 il paese fu infatti minato e incendiato, seguendo la tattica della "terra bruciata", largamente impiegata dall'esercito tedesco durante la progressiva ritirata verso nord. Il borgo montano fu interamente ricostruito nel decennio successivo, diventando grazie alla posizione elevata e all'abbondanza di nevicate il secondo polo sciistico del Molise.
Dopo aver parcheggiato l'auto, incamminatevi verso la chiesa di S. Maria in Cielo Assunta, che raggiungerete in brevissimo tempo da qualsiasi punto del paese. La chiesa sorge su uno sperone di roccia in uno dei punti più alti del borgo, e dalla terrazza antistante potrete godere di un ampio panorama sul verde circostante.
L'edificio sacro fu costruito tra XVII e XVIII secolo dopo la demolizione della più piccola struttura precedente, risalente probabilmente al Quattrocento. L'ampio interno a tre navate si presenta riccamente decorato in stile barocco.
Una volta tornati in auto, dirigetevi verso Pescopennataro riprendendo la SP84 in direzione nord.

Giorno 5

Da Agnone a Pietrabbondante

Vista panoramica su Agnone (IS)

Agnone è considerata la "capitale" dell'Alto Molise, del quale è il centro abitato più esteso e popoloso. Il borgo è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, sorge a oltre 800 metri di altezza ed è ricco di arte e storia. A dare vita all'insediamento originario fu nel XII secolo una colonia di soldati veneziani al seguito di Landolfo, capitano di ventura e rampollo dell'influente famiglia Borrello. Raggiungete subito il "quartiere veneziano" nella parte ovest del paese e incamminatevi lungo corso Garibaldi, dove riconoscerete le influenze della Serenissima tra le volte e gli architravi che ancora ornano gli ingressi delle case e un leone di S. Marco che si affaccia dal primo piano al civico 135. Alla fine di corso Garibaldi fermatevi un momento sul Belvedere Ripa, che si affaccia sul verde della Valle del Verrino e i colli circostanti. Dopo aver esplorato il nucleo più antico di Agnone, incamminatevi lungo corso Vittorio Emanuele e proseguite verso est fino ad incontrare un cartello che indica la presenza del Museo Internazionale della Campana "Giovanni Paolo II". Il Museo si trova all'interno della Pontificia Fonderia di campane Marinelli, un’azienda a conduzione familiare che produce campane da circa un millennio e ha ottenuto nel XX secolo il diritto di utilizzo dello stemma pontificio. Visitando il museo potrete conoscere l'affascinante storia della fonderia e della difficile arte della produzione campanaria.
Lasciate Agnone imboccando la SP86 in direzione ovest, per poi svoltare a sinistra lungo la strada che attraversa il Bosco di Selvapiana, e in meno di 30 minuti arriverete a Pietrabbondante.
Il piccolo borgo sorge a circa 1000 metri di altezza alle pendici del Monte Saraceno, vanta origini sannitiche e acquisì una grande importanza in epoca medievale.
La parte più antica del paese si trova nella parte nordoccidentale, e potrete raggiungerla in pochissimi minuti di cammino. Qui vi troverete di fronte alla "Morgia della Torre" e la "Morgia del Castello", due grandi e imponenti formazioni rocciose che delimitano e caratterizzano l'area urbana, donando a Pietrabbondante il suo profilo unico.
A pochissima distanza a sud del centro abitato si trova una importante testimonianza del passato sannitico del Molise: l'Area Archeologica di Pietrabbondante.
Qui avrete l'occasione di visitare uno dei più importanti insediamenti dei Sanniti Pentri, che oltre alle abitazioni, gli esercizi commerciali e una Domus Publica comprende anche uno spettacolare tempio monumentale.
Il vostro itinerario in Alto Molise termina qui, ma in questo piccolo territorio sono celate altre infinite ricchezze che aspettano solo di essere esplorate. 

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