Bojano, antica città sannita
Il percorso si snoda nell’entroterra molisano, sul confine con la Campania. Si parte nei pressi di Bojano, secondo la leggenda fondata da un gruppo di sanniti che decisero di edificarla nel punto in cui si fermò il cammino del bue sacro. Il nome della città si fa derivare proprio da questo animale. In primavera si celebra la Primavera Sacra, una festa che rievoca un'antica celebrazione sannita che consacrava un gruppo di giovani decisi a partire per fondare una nuova città. Prima di iniziare a pedalare, assaggiate la mozzarella locale, è una delizia. L’itinerario si inoltra tra boschi di faggi, castagni, cerri e querce. Qui cresce il castagno più antico d’Italia e lungo il fiume Biferno si praticano rafting e canoa.
Riserva Regionale Guardiaregia Campochiaro, paradiso naturalistico
Poco dopo entrerete nella Riserva Regionale Guardiaregia Campochiaro Oasi WWF, la Riserva Naturale del Matese Molisano che tutela i paesaggi carsici di quest’area, come il canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola e le grotte di Pozzo della Neve e Cul di Bove, tra gli abissi più profondi d’Europa. Qui vivono gatto selvatico, aquila reale, lupo, nibbio reale e falco pecchiaiolo oltre a 340 specie di farfalle diurne e notturne.
Parco Regionale del Matese nell’Appennino molisano
Da Guardiaregia si comincia a salire sul versante molisano del Matese, tra i massicci più importanti dell’Appennino e il più antico del Molise. Le sue cime raggiungono i 2000 metri e la sua estensione supera i 1000 chilometri quadrati. È caratterizzato dal fenomeno del carsismo che ha creato spettacolari grotte, tra le più importanti d’Italia e amatissime dagli speleologi. Si sale fino a Sella del Perrone che separa Molise e Campania e per i seguenti 6 chilometri si pedala nel Parco Regionale del Matese in territorio campano.
Campitello Matese, leggenda del ciclismo italiano
Rientrati in Molise, la strada inizia a scendere fino a Campitello Matese, un luogo leggendario per il ciclismo italiano. Un tempo qui pascolavano le greggi. Oggi in inverno si scia e d’estate si fanno splendide escursioni nei boschi a piedi, in mountain bike o a cavallo oppure gite speleologiche e visite al Bosco delle Pietre con faggi nati tra rocce ricche di giacimenti fossili.