Bojano

Bojano è la piccola capitale della piana che si apre sotto il monte Miletto, a 480 metri di quota: una cittadina di quasi 8000 abitanti dalla cultura vivace e dalle sorprendenti risorse. Qui, accanto ai caseifici specializzati nella produzione di mozzarella fiordilatte, operano infatti rinomati laboratori artigiani e piccole aziende di successo, come la Jim Reed, che produce chitarre e bassi elettrici. Ma Bojano era il centro di riferimento per tutto il territorio circostante già in epoca pre romana, quando era la capitale dei Pentri, una delle quattro tribù che componevano il popolo sannita. A testimoniare l’antica origine di Bojano è il nome stesso, che secondo la tradizione farebbe riferimento al bue seguito dai Sanniti nella loro mitica migrazione dalla Sabina. Trasformata poi in municipio romano, nel medioevo Bojano divenne capoluogo di contea longobardo e svevo-normanno, nonché sede di diocesi. Già a quell’epoca ospitava numerosi artigiani e mercanti operosi, mentre la nobiltà risiedeva nella cittadella fortificata a monte, la Civita. Testimonianze archeologiche e frammenti architettonici del passato medievale sono custoditi nei giardini alle spalle del Palazzo Comunale e nel Museo civico di Palazzo Colagrossi (in fase di allestimento), che comprende anche collezioni di fossili e costumi d’epoca. La cattedrale di S. Bartolomeo (oggi concattedrale dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano) affonda le sue radici nell’XI secolo, ma è stata modificata innumerevoli volte fin dal medioevo, spesso a seguito di devastanti terremoti: sono sopravvissuti il portale ogivale e il rosone, duecenteschi. Accanto alla cattedrale sorge il quattrocentesco palazzo Ducale, trasformato nel Settecento; a pochi passi, un campanile svetta a segnalare la chiesa di S. Maria del Parco: il suo portale gotico in origine apparteneva a un’altra chiesa, andata distrutta in un terremoto. La pratica del riuso di materiali ed elementi architettonici più antichi è testimoniata anche dalla chiesa dei Ss. Erasmo e Martino, costruita usando materiali di spoglio di edifici romani, danneggiata da un terremoto nel 1456 e in gran parte ricostruita dopo il terremoto del 1805.