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Città d'arte
Lombardia

Mantova, una città aristocratica, ricca d’arte e storia

Mantova è un piccolo ma preziosissimo gioiello della Lombardia, una delle città d'arte più importanti d'Italia il cui centro storico, perfettamente preservato, colpisce e conquista.

4 minuti

Circondata da laghi e da un ambiente ad alto valore naturalistico, ricca di arte e di storia, Mantova fu trasformata dai Gonzaga in una città-corte di grandissimo splendore: le testimonianze del suo passato si possono ammirare nei cortili, nelle piazzette e nei portici che ricordano gli splendori delle corti cinquecentesche.
Il connubio di palazzi rinascimentali, edifici medievali e imponenti architetture neoclassiche completa un panorama urbano unico nel suo genere, da ammirare col naso all'insù.
Fervente e vitale, ospita ogni anno il Festival della Letteratura e richiama a sé tantissimi turisti curiosi che se ne innamorano perdutamente.

Storia e curiosità su Mantova

Storia e curiosità su Mantova

La storia di Mantova vanta origini antichissime, probabilmente etrusche. Si dice che il fondatore, l’eroe Onus, abbia dedicato la città alla divinità maschile Mantus. Occupata prima dai Galli e poi dai Romani, divenne colonia in cui si diffuse il Cristianesimo. Caduto l’Impero Romano, la Mantova medievale fu invasa dai Goti, dai Bizantini, dai Longobardi e dai Franchi finché diventò uno dei domini feudali della famiglia dei Canossa. Successivamente fu libero Comune: si difese contro le forze imperiali mentre si ingrandiva, costruiva magnifici edifici e cingeva le sue mura.
Nel periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, Pinamonte Bonacolsi si impadronì di Mantova, rendendola florida e ricca d'arte. Una signoria che terminò nel 1323 con la morte di Rinaldo detto Passerino e che diede inizio a quella dei Gonzaga. I Gonzaga resero Mantova un gioiello di grande splendore e valore artistico con la costruzione dei più grandiosi edifici. Frequentarono la corte gonzaghesca molti nomi illustri, tra i quali l’Ariosto, il Tasso, il Correggio e il Tiziano.
Ludovico II accolse nella città gotica la nuova arte rinascimentale, ospitando il Brunelleschi, il Mantegna e altri rinomati artisti mentre l'architetto Giulio Romano organizzava un importantissimo riordino urbanistico.
Assediata e presa da Napoleone, Mantova tornò nel 1814 all’Austria: alle angherie dei governanti il popolo mantovano rispose con moti liberali. Nel 1866 Mantova entrò a far parte del Regno d'Italia.

Cosa vedere a Mantova: 3 luoghi imperdibili

Cosa vedere a Mantova: 3 luoghi imperdibili

“Questa è una bellissima città, degna c’un si muove mille miglia per vederla”. Così Torquato Tasso descriveva Mantova: una città che merita anche un lunghissimo viaggio per essere vista. Patria di Virgilio e custode dei capolavori del Mantegna, Mantova è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2008 e Capitale Italiana della Cultura nel 2016 e offre tantissimi punti di interesse. Cosa vedere a Mantova per non perdersi nulla? Ecco le prime 3 attrattive.
Cominciate dalla Mantova dei capolavori architettonici: la prima tappa è il Palazzo Te di Mantova. Le teorie sul suo nome sono due: per alcuni deriva da quello dell’isola Teieto, poco distante da dove sorse la città lombarda; per altri, è dovuto alla posizione presso l’intersezione di due strade che creano una grande T. Costruito da Giulio Romano, è l’occasione perfetta per perdersi tra la bellezza dei giardini, delle facciate e delle sale del palazzo.
Continuate con la Mantova della Reggia: il secondo stop non può che essere dedicato al Palazzo Ducale di Mantova, residenza da oltre 500 stanze in cui visse e governò la famiglia Gonzaga tra cortili, stanze, giardini e meravigliosi affreschi.
Infine, la Mantova del tempo: l’ultima tappa obbligata è la Torre dell’Orologio. Costruzione rinascimentale voluta dai Gonzaga, domina Piazza delle Erbe e ha un’interessante esposizione degli oggetti e degli ingranaggi sostituiti nel corso del tempo. 

Tre idee su cosa fare a Mantova

Tre idee su cosa fare a Mantova

Incantevole, calma, ricca di palazzi, chiese, musei e luoghi di interesse, questa perla lombarda è ideale per intrattenere tutta la famiglia. Cosa fare a Mantova per divertire grandi e piccini?
Di certo i lettori incalliti e gli amanti dell’arte non possono perdersi il Festivaletteratura di Mantova, una manifestazione che si tiene nei primi giorni di settembre tra incontri con gli autori, reading, concerti, spettacoli e installazioni artistiche.
Per tutti, consigliatissime le visite guidate al Palazzo del Te di Mantova che permettono di apprezzarne al meglio la storia e il valore dalle parole degli esperti.
Per chi ama camminare, infine, un Mantova Tour a piedi: una guida mostrerà i punti strategici della città lungo il percorso. 

Cosa mangiare a Mantova: 3 specialità

Cosa mangiare a Mantova: 3 specialità

La cucina mantovana è ancora ricca di piatti della tradizione risalenti ai tempi dei Gonzaga. Legata alla terra, è saporita, ricca e variegata, caratterizzata dall'influenza della cucina emiliana e di quella lombarda.
Cosa mangiare a Mantova?
I tortelli di zucca, come prima cosa: irresistibili con il loro ripieno di zucca dolce e mostarda mantovana.
Poi la torta sbrisolona, un dolce friabile fatto con farina di mais, tanto burro e le mandorle.
Infine, il risotto alla pilota: un piatto deciso, a base di maiale, salamella, grana. Non esattamente dietetico, ma delizioso.

I luoghi insoliti di Mantova

I luoghi insoliti di Mantova

Il tempo sembra non bastare quando si visita una città ricca e sfaccettata come Mantova, ma sarà meglio trovarne un po’ da dedicare ai suoi luoghi insoliti. A partire dalla Camera degli Sposi, stanza nel torrione nord-est del Castello di San Giorgio di Mantova, celebre per il ciclo di affreschi che ricoprono le pareti, capolavoro del Mantegna.
Aggiungete alla lista la Sala del Labirinto, che vi lascerà a bocca aperta: è un soffitto nella Domus Nova, all'interno dell'Appartamento Ducale, in cui perdersi con lo sguardo per districarne la contorta struttura.
Infine, l’Appartamento dei Nani di Corte: le sue camere, considerate a lungo residenza dei famosi nani gonzaghesi, hanno curiosi soffitti bassi e colorati. 

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