Nel cuore dei Campi Flegrei
Partiamo proprio da qui, tra Napoli e Pozzuoli, fino a toccare l’isola di Procida, un’area vulcanica ricca di sedimenti e minerali che dà vita alla DOC Campi Flegrei. La mineralità del territorio la ritroviamo nel vino bianco, dove la Falanghina la fa da padrona con i suoi sentori floreali, che si fondono con la nota salmastra data dall’influenza marina. Per poi passare al rosso con il Piedirosso, un vitigno antichissimo già apprezzato da Plinio Il Vecchio, ancora oggi valorizzato dai vignaioli della zona in vini di carattere ma estremamente armoniosi.
I vini e i paesaggi del Vesuvio
Salendo di quota, il viaggio tra i sapori campani continua alla scoperta dei vini vesuviani. Vini della tradizione, trasportati in origine dalla campagna fino a Napoli con il tipico carretto a vino, che oggi conosciamo come DOC Vesuvio. Questa denominazione nasce come idea di blend, in cui spicca il Lacryma Christi un vino prezioso, prodotto da poche decine di cantine da uve di Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso, uno dei vitigni storici del territorio. Un nome particolare collegato a una leggenda altrettanto curiosa. Infatti si narra che Gesù Cristo, addolorato per Lucifero cacciato dal Paradiso, pianse e dalle sue lacrime fiorirono delle viti proprio sul Golfo di Napoli, luogo d’origine di questo vino. Per gli amanti dell’avventura non può mancare l’escursione al Parco Nazionale del Vesuvio, percorso da undici sentieri che regalano scorci indimenticabili alla scoperta della fauna e della flora locale.
I vini e i borghi dell’Irpinia
Il nostro percorso continua nell’entroterra, verso Tufo, un piccolo paesino nel cuore dell’Irpinia, il cui nome deriva dal sottosuolo ricco di questa roccia vulcanica. Habitat ideale per il Greco Bianco, un vitigno impegnativo in un territorio altrettanto difficile ma estremamente affascinante, che dà vita al Greco di Tufo DOCG. Un vino bianco fresco, minerale ed elegante che si presta anche a lunghi invecchiamenti, un vero orgoglio per la regione. Sempre in provincia di Avellino incontriamo il piccolo borgo di Lapio, patria del Fiano di Avellino DOCG, un vino profumato dalle note agrumate, una vera perla dell’Irpinia. A pochi chilometri scopriamo l’Aglianico, il re dei rossi del sud. Una storia d’amore quella tra la Campania e questo vitigno, che sboccia nel Taurasi DOCG. Vino corposo, morbido e speziato al palato, da assaggiare sia nella versione classica che riserva, dove sviluppa sentori ancora più complessi. Non può mancare la visita ad Ariano Irpino con il caratteristico Castello Normanno, a Summonte tra il bianco della pietra calcarea e delle montagne, per concludere a Montella, un comune noto per la produzione di castagne. Solo alcuni dei numerosi borghi incastonati che decorano il paesaggio della verde Irpinia.
Sulle pendici del Taburno
Uscendo dall’Irpinia ci affacciamo a nord in provincia di Benevento, nell’antica terra dei Sanniti, culla del Taburno DOCG. L’altra versione dell’Aglianico, fresco e agrumato nel rosato, avvolgente e complesso nel rosso. Non solo vino, ma anche un’affascinante quanto poco nota area incontaminata, il Parco del Taburno-Camposauro che offre una varietà di paesaggi tutti da scoprire a piedi o in bicicletta. Si parte da Sant’Agata de’ Goti, paesino lungo le pendici del monte Taburno, considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Tra grotte di pitture rupestri, borghi arroccati, cascate e piscine naturali, “la dormiente del Sannio”, così soprannominata per la sua forma che ricorda una donna distesa, custodisce un variegato patrimonio storico-naturalistico dal valore inestimabile.
Lungo la Costiera Amalfitana, un gioiello a picco sul mare
Si torna verso il mare, tra gli scorci paradisiaci della Costiera Amalfitana. La roccia accarezzata dal mare, le terrazze di vigneti, i coloratissimi borghi incastonati, danno vita ad un paesaggio che evoca emozioni, da ammirare al meglio con un calice di Costa d’Amalfi DOC. Una denominazione dai mille colori e dai mille sapori, da scoprire con un calice di bianco, anche in versione passita e spumantizzata, al rosso dove ritornano protagonisti l’Aglianico e il Piedirosso. Tra una degustazione l’altra, ci si può immergere tra le piccole botteghe di ceramica di Vietri sul Mare, passeggiando per Ravello fino al Sentiero dei Limoni, l’antica strada che collega le città di Maiori e Minori.