La Pescara di D’Annunzio
Attraversata dall’ultimo tratto dell’Aterno, che forma un ampio porto-canale prima di sfociare nell’Adriatico presso lo scalo marittimo, Pescara unisce le anime dell’antica città (ora Portanuova) a sud del porto-canale, e quella di Castellammare Adriatico a nord, comuni fusi nel 1926.
Se non si vuole esplorare la città secondo le proprie inclinazioni, lasciandosi ispirare passo dopo passo, si può seguire un filo rosso che segue le tracce lasciate da D’Annunzio. Si può cominciare dalla casa natale del poeta in corso Manthonè. Poco lontano sorgono la cattedrale neo-romanica di S. Cetteo, costruita negli anni ’30 dello scorso secolo con fondi in parte messi a disposizione dallo stesso d’Annunzio, e il museo delle Genti d’Abruzzo, ospitato nell’ex carcere borbonico, baluardo di quello che rimane dell’antica città. Il consiglio è inoltrarsi anche nella pineta D’Avalos, polmone verde di ben 350mila metri quadri, dove si trovano la stele del teatro D’Annunzio e un’ex distilleria degli anni Trenta.
Per scoprire la Pescara moderna si passeggia fino alla sponda opposta del canale attraversando il monumentale ponte Risorgimento che unisce l’antica Pescara a Castellammare Adriatico. Il ponte risale al 1935, ma il tempo non ha evitato di sfumare le differenti atmosfere dei due nuclei cittadini.
Più popolare il cuore antico, più signorile e turistico Castellammare, che si sviluppa in una stretta fascia di terra tra il mare e le colline. Camminando sugli ampi ed eleganti viali Regina Margherita e Bovio si ammirano villini e palazzi del primo Novecento.
Inclusivo, vibrante e vivace è il lungomare pescarese, ideale per passeggiare, fare jogging, pedalare sulla ciclabile all’ombra delle palme, tra stabilimenti balneari, gelaterie, caffè, ristoranti.
Da Ripa Teatina a Tollo: dai colli del Montepulciano Doc ai piedi della Maiella
Si divaga tra gli incantevoli borghi del Montepulciano Doc. Viaggiando attraverso un paesaggio disegnato da vigneti pregiati, si può scegliere le proprie soste in piccoli centri caratteristici, che esprimono eccellenze enologiche, ma anche ricchezza di arte e folclore.
Un itinerario che si può consigliare è quello che imbocca la SP649 e trova la sua prima tappa a Ripa Teatina. Passeggiando a naso all’insù si ammirano le torri di guardia fatte costruire alla fine del XV secolo da Alfonso II d’Aragona insieme a una cinta muraria, in seguito smantellata. È invece dell’anno 1010 il campanile della chiesa di S. Stefano, una delle più antiche del paese.
Salendo, ecco il borgo di Vacri, un altro esempio di architettura medievale che ha origini molto più indietro nel tempo. Infatti ritrovamenti archeologici ne fanno risalire il primo insediamento al III secolo a.C. Dalle vie del paese si può ammirare il massiccio della Majella, al quale ci si avvicina ancora di più portandosi nell’arroccato nucleo longobardo di Fara Filiorum Petri luogo celebre per la spettacolare processione delle Farchie.
Ci si può invece prendere una pausa da uvaggi e degustazioni a San Martino sulla Marrucina, dove sopravvive l’antica tradizione dei polverieri, che fin dal XVI secolo producevano e commercializzavano polvere pirica che utilizzavano per liberare i terreni da massi e tronchi. Direzione quindi verso Roccascalegna, Bandiera Arancione del Tci, con il suo castello in una posizione privilegiata per dominare il paesaggio circostante.
Da Roccascalegna si passa per Guardiagrele e si ridiscende verso il mare, con fermata ad Orsogna, dove, oltre ad ammirare la torre duecentesca, si può scegliere il parco dell’Annunziata per ristorarsi e concedersi una pausa dalla guida. Mentre per un acquisto enogastronomico o una degustazione Doc il posto giusto è Tollo, piccola capitale del vino d’Abruzzo. Da Tollo si riprende infine la via per il mare per la scoperta della meravigliosa Costa dei Trabocchi.
Da Ortona a Vasto, lungo la Costa dei Trabocchi
Ecco di nuovo il mare. Si guida lungo la costa e, passata Francavilla, si riprende la discesa. Ortona è considerata il punto d’inizio della Costa dei Trabocchi, anche se le prime macchine da pesca si trovano verso San Vito Chietino, borgo che guarda l’Adriatico dall’alto di un tavolato roccioso.
Guidando una decina di chilometri tra mare e collina, si raggiunge una delle mete d’arte e di cultura più importanti d’Abruzzo. Lanciano fu infatti il centro principale della regione durante il medioevo. Passeggiando nella cittadina se ne ammirano i monumenti, chiese e palazzi di grande valore, che si alternano a porte, fontane e torri.
Si ritrova la costa adriatica a Fossacesia Marina, dove il trabocco di Punta Cavalluccio domina il profilo della costa, mentre a spiccare in collina è la splendida abbazia di S. Giovanni in Venere.
Il prossimo trabocco è quello delle Morge. Per trovarlo si guida verso la foce del fiume Sangro per poi seguire le indicazioni per la riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro.
Una seconda area protetta è, invece, quella della riserva naturale regionale Punta Aderci, a cui si arriva dal faro di Punta Penna, seguendo le indicazioni per Porto di Vasto. Sul litorale nidifica il fratino, che depone le uova in piccoli avvallamenti nella sabbia.
In lontananza è visibile un altro trabocco, in prossimità di San Salvo Marina dove una pista ciclabile si snoda lungo le dune, ma da qui la costa abruzzese volge al termine per cedere il passo alla, altrettanto bella, costa molisana.
Ultima tappa è Vasto, affacciata sull’azzurro del mare, da cui dista non più di mezzo chilometro. Vasto è da scoprire con calma. Di giorno si possono godere i suoi monumenti e gli spettacolari panorami sul mare, mentre le sere d’estate si accendono con la movida tra corso Garibaldi a piazza Rossetti, da corso De Parma a piazza del Popolo, alle passeggiate a mare ai due lati di palazzo D’Avalos. Un modo spumeggiante per salutare la costa abruzzese, senza dimenticare un assaggio di brodetto, in uno dei ristoranti della tradizione Vastese.