Castello Maniace a Siracusa: genio e raffinatezza dello Stupor Mundi
Fortificata già nel periodo greco, la punta estrema dell’isola di Ortigia ospita ora la meravigliosa fortezza del Castello Maniace.
Fu costruito nel 1239 da Federico II, che ne affidò la realizzazione a un architetto siciliano, Riccardo da Lentini, su precedenti opere di fortificazioni risalenti al generale bizantino Giorgio Maniace – da cui prende il nome –, che nel 1038 aveva riconquistato la città agli Arabi. Il monumentale Castello Maniace è una costruzione perfettamente quadrata, con l'ampio modulo di 58 metri per lato e 4 torri cilindriche agli angoli, perfetto esempio architettonico del periodo svevo in Sicilia.
Ai lati del portale d’ingresso, originariamente erano posizionati due magnifici e possenti arieti in bronzo. Uno è andato perduto, l’altro è custodito al Museo Archeologico Salinas di Palermo.
La grande sala interna, all’origine era concepita come un unico ambiente, con 16 colonne libere sormontate da capitelli con decorazioni a uncino, 16 colonne perimetrali e 4 semi-perimetrali.
La fine decorazione degli elementi architettonici, probabilmente realizzata da maestranze cistercensi, testimonia il forte legame che Federico aveva con l’ordine.
Oltre che a scopo difensivo, il castello venne utilizzato anche come luogo di residenza e di rappresentanza. Nel corso dei secoli, ha ospitato “appuntamenti” importanti per la storia di Siracusa e dell’Isola. Qui Federico II firmò la “nascita” dell’Università di Napoli. Nel 1300, in questo maniero Roberto D’Angiò e Federico D’Aragona firmarono la storica tregua.
L’imponente quadrilatero esprime una raffinata tecnica costruttiva. Venne realizzato, infatti, utilizzando tre tipi di pietra: calcarea e lavica per i blocchi di pietra squadrati delle fondamenta (conci) e arenaria per i riempimenti. A causa delle trasformazioni in tempo di dominio spagnolo-aragonese e dei danni causati perlopiù da eventi naturali, come il terremoto del 1693 e l'incendio provocato dallo scoppio della polveriera per un fulmine nel 1704, nonché dagli usi cui venne destinato in tempi recenti (prima come prigione e poi come caserma), il castello si presentava in molte parti manomesso rispetto al progetto originario. La rimozione di alcuni edifici militare, a seguito di un importante restauro, ha restituito parzialmente al complesso la sua struttura originale, e oggi è adibito a sede di appuntamenti istituzionali ufficiali, eventi e manifestazioni culturali.
Polo artistico e culturale di grande importanza, il castello ospita tutto l’anno manifestazioni che esprimono la ricchezza intellettuale di Siracusa e testimoniano la grande apertura culturale siciliana che lo Stupor Mundi seppe valorizzare e accrescere.