La cittadina, alla quale si giunge attraverso il bacino artificiale del lago Arancio, si chiamava Sambuca Zabut fino al 1921, a testimonianza dell’origine araba dell’insediamento, sulla sommità di un poggio, e del Castello, oggi in rovina, che costruì l’emiro Zabut. Il superstite casale arabo, con i resti di una torre e con l’intricato tessuto dei vicoli ciechi e dei suggestivi cortili, sono il più interessante esempio di urbanistica islamica in Sicilia. Chiese e palazzi vennero costruiti perlopiù tra il XVI e il XVII secolo d.C., quando si avviò l’apertura di corso Umberto I, che appare oggi con i signorili palazzi ottocenteschi. Lungo il corso si giunge in piazza della Vittoria, dove s’incontra la Chiesa del Carmine, edificata nel 1530, poi rimaneggiata e arricchita di stucchi nel ‘900. Superato il Municipio, percorrendo le vie Belvedere e Navarro, ci si inoltra nel quartiere saraceno, in cima al quale sorgono la maestosa Matrice vecchia, con il bel portale trecentesco e il terrazzo belvedere, che domina la campagna. Il Museo archeologico, allestito nelle sale dello storico Palazzo Panitteri, raccoglie i reperti rinvenuti presso l’area archeologica di monte Adranone, a 7 km a nord del paese, sito di una città greca fondata dai coloni selinuntini sui resti di un villaggio indigeno protostorico (seconda metà del VI secolo a.C.). Distrutta alla fine del V secolo a.C. e riedificata all’inizio del successivo, nel III secolo a.C. Sambuca fu rasa al suolo. Gli scavi hanno riportato alla luce la Necropoli, la poderosa cinta muraria e vasti settori della città – distesa su terrazzi culminanti con l’acropoli – e dell’area suburbana. Dall’ingresso, si incontra per prima la Necropoli, con tombe a camera ipogeiche (sotterranee), perlopiù del VI-V secolo a.C., tra cui la grande tomba della Regina. Si raggiungono poi le mura, nei pressi della porta Sud, precedute da resti di capanne protostoriche, di un quartiere d’abitazione, di un’area sacra e di una fattoria. Nel proseguire in salita, si trova un complesso monumentale con un santuario punico, un’area sacra e una serie di abitazioni private e d’uso pubblico; oltre la cinta muraria interna si raggiunge l’acropoli con il grande tempio punico.