Sardegna, terra di mare smeraldo, nuraghi e tradizioni millenarie
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È conosciuta in tutto il mondo per il suo mare smeraldo e le sue spiagge candide, anche se il cuore del suo territorio è prevalentemente montuoso: benvenuti in Sardegna, terra di contrasti, natura superba e tradizioni millenarie.
Origini e cenni storici sulla Sardegna
Situata al centro del Mediterraneo, la Sardegna è stata un importante approdo per le civiltà affacciate sulle sue sponde.
Particolarmente importante per la storia dell'isola è stata a partire dall'età del bronzo la civiltà nuragica, che ha lasciato sul territorio eccezionali testimonianze: 8.000 nuraghi, antiche costruzioni in pietra di forma troncoconica. L’esemplare più significativo è Su Nuraxi di Barumini, ma disseminati sull’isola ci sono molti altri nuraghi ben conservati, oltre ad altre preziose testimonianze del passato: le tombe dei giganti, cioè monumenti sepolcrali dell'epoca nuragica, le domus de janas, tombe preistoriche scavate nella roccia, i menhir della Sardegna, misteriose pietre verticali conficcate nel terreno.
I Nuragici erano guerrieri e navigatori, pastori e contadini divisi in tribù che intrattenevano importanti commerci con popoli dal Mediterraneo fino alla Libia.
Durante il periodo dei Giudicati – quando, a partire dal IX secolo la Sardegna fu divisa in quattro Giudicati indipendenti - l’isola subì un tentativo di conquista musulmana da parte di Mujāhid al-ʿĀmirī, militare e politico della Spagna Islamica, che fu sventato dai Sardi, via terra, e dalle flotte delle Repubbliche Marinare di Pisa e Genova, via mare.
Un'altra fondamentale fase storica per l'isola fu quella del Regno di Sardegna, istituito da papa Bonifacio VIII per risolvere la crisi tra la Corona d'Aragona e il ducato d'Angiò.
Al termine della guerra di successione spagnola, il Regno di Sardegna divenne dominio degli Asburgo d'Austria e poi fu ceduto al duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Nel 1847 ci fu la fusione della Sardegna con Casa Savoia e l'estensione dello Statuto Albertino all’isola.
Quattordici anni dopo, nel 1861, dal Regno di Sardegna nascerà il Regno d'Italia.
Città principali della Sardegna
Cominciate la vostra visita da Cagliari, città principale e capoluogo dell’isola, che si trova a sud, nell’omonimo golfo. Per i cagliaritani è Casteddu, cioè Castello, come il quartiere fortificato medievale arroccato su un promontorio che è la prima cosa che vedrete se arrivate dal mare.
Il resto lo scoprirete poco a poco, perché all’ombra di palme svettanti e alberi di Jacaranda, Cagliari custodisce gelosamente quel che le tante civiltà del passato le hanno lasciato: riconoscerete le tracce dei Punici nella Necropoli di Tuvixeddu, quelle romane nel bell’Anfiteatro, le bizantine nella Basilica di San Saturnino, quelle dei fenici nella Cattedrale del XIII secolo e dei piemontesi nei Bastioni di Saint Remy, eretti a fine 800.
Di certo non potete perdere la Spiaggia del Poetto, per un tuffo nelle acque cristalline che digradano lentamente prima di diventare profonde, un po’ di running sul lungomare pedonale punteggiato di palme caraibiche o un aperitivo o una cena quasi pied dans l’eau in uno dei tantissimi locali di cui è disseminato il litorale.
Esattamente dall’altra parte dell’isola, cioè a nord-ovest, ecco Alghero. Fondata nel XII secolo come città-fortezza dai genovesi, subì il dominio aragonese che ne ha influenzato l'arte e le tradizioni. Non perdete le Torri Spagnole e le mura difensive genovesi, ma neppure i bagni di sole e mare nelle spiaggette che circondano la cittadina, lo shopping di gioielli in corallo nel centro storico, artigianato d’eccellenza per cui Alghero è celebre nel mondo, e la sua sfrenata movida.
Tra i centri più frequentati dai turisti, Olbia, capitale della scintillante Costa Smeralda e porta d’ingresso della suggestiva Gallura, e tornando a sud, Sant’Antioco, piccolo comune sull’omonima isoletta collegata alla terraferma, amatissima per le sue spiagge isolate, non perdete Porto Flavia, e la natura selvaggia.
A proposito di ambienti incontaminati e spiagge mozzafiato: Cala Goloritzé, nel Golfo di Orosei, è considerata uno degli angoli più belli del mondo così come Cala Luna, 800 metri di sabbia finissima e dorata che s’immerge nel mare limpido dalle tonalità azzurre. Un unicum come, per altri versi, Barumini, che ospita Su Nuraxi, il più grande villaggio nuragico di tutta la Sardegna edificato con antiche pietre vulcaniche della zona.
Cosa vedere in Sardegna: 4 tappe irrinunciabili
Il dilemma più grande in Sardegna è scegliere cosa vedere, la buona notizia è che qualunque cosa decidiate non vi deluderà.
Ci sono però delle mete irrinunciabili, a partire dalla celeberrima Costa Smeralda, che si allunga per 55 chilometri di spiagge incantevoli, rocce granitiche e acque cristalline lungo le coste della Gallura, da Porto Cervo fino al golfo di Cugnana, all’inizio del territorio comunale di Olbia. Una meraviglia che si allarga a tutta la costa nordorientale, da Golfo Aranci a Porto Rotondo a San Teodoro.
Altrettanta bellezza caratterizza la deliziosa cittadina di Stintino, in provincia di Sassari, celebre per la spiaggia della Pelosa: acqua azzurra, fondali bassi e vista sull’isola dell’Asinara.
Meravigliose sono poi la Costa Paradiso, sempre nel nord dell’isola, amatissima per il piccolo e suggestivo centro di Castelsardo e l’Isola Rossa, e l'isola di La Maddalena, cuore dell’omonimo arcipelago. Ex base militare, è l’isola più estesa e l'unica abitata all’interno del magnifico Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena.
I luoghi insoliti della Sardegna: 4 mete
Se amate allontanarvi dalle destinazioni più battute, addentratevi nella Penisola del Sinis, un lembo di terra nell’omonima area protetta che è un vero e proprio santuario della natura in cui praticare ogni attività a cielo aperto durante tutto l’anno.
La spiaggetta di Porto Flavia invece si affaccia sul mare cristallino al fianco dei resti della struttura mineraria, contornata da una fresca pineta. Ad attirare l’attenzione qui è la vecchia miniera oggi non più in funzione. Un porto sospeso a metà di una parete rocciosa, che domina la costa e da cui parte una lunghissima galleria.
Oppure, visitate il “deserto sardo” di Is Arenas Biancas, nel sud ovest dell’isola: le Dune di Porto Pino, un chilometro di colline sabbiose modellate dal vento che raggiungono i 30 metri d’altezza.
O ancora, a Castelsardo, in provincia di Sassari, la Roccia dell'Elefante, un grosso masso di origine vulcanica di color ruggine, eroso dal tempo e dal vento fino a ottenere l'aspetto di un vero elefante seduto che domina la vallata.
I prodotti tipici della Sardegna: 5 specialità
La cucina tradizionale sarda è così ricca che meriterebbe una lunghissima digressione.
Cominciate dai culurgiones, ravioli di patate, formaggio e menta tipici dell’Ogliastra, così belli da sembrare ricamati. O dalla fregola sarda, una preparazione a base di semola di grano duro e acqua, da condire con cozze e arselle, crostacei o salsiccia e carciofi.
Tra i prodotti tipici sardi naturalmente dovete provare il pane carasau, così sottile da non superare i 3 millimetri di spessore, magari accompagnato da un pecorino sardo, il re dei formaggi dell’isola.
Per chiudere, un bicchierino di mirto sardo, un liquore tipico ottenuto per macerazione alcolica delle bacche di mirto.
Eventi in Sardegna: un’occasione da non perdere
Sono numerosi gli appuntamenti con le tradizioni millenarie della Sardegna.
Noi vi consigliamo la Sa Sartiglia, uno degli ultimi tornei equestri di origine medievale nell’area mediterranea che si tiene a Oristano l'ultima domenica e il martedì di carnevale.