Il villaggio nuragico di Su Nuraxi è al tempo stesso uno dei più importanti siti archeologici sardi e uno dei simboli più potenti dell’identità isolana. Siamo appena fuori dall’abitato di Barumini, in una terra abitata fin dalla notte dei tempi dove sono stati rinvenuti circa trenta siti nuragici o prenuragici. Quello di Su Nuraxi, il nuraghe per antonomasia, è stato portato alla luce negli Anni 50 del ‘900, per essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1997. Comprende un nuraghe centrale a torre, quadrilobato, e un esteso labirinto di una cinquantina di capanne. La torre del nuraghe centrale, detto mastio, fu eretta nel periodo del Bronzo medio (XVI-XIV secolo a.C.) impiegando blocchi di basalto: composto da tre camere sovrapposte e comunicanti con copertura a tholos, in origine era alta più di 18 metri. Nel Bronzo recente (XIV-XII secolo a.C.) al nuraghe centrale furono addossate quattro torri minori alte 14 metri, orientate secondo i punti cardinali e collegate da mura. Un cortile provvisto di pozzo raccordava i vani delle torri minori, tutte composte da due camere sovrapposte. Il complesso venne in seguito circondato da un’ulteriore cinta muraria pentalobata, ampliata forse nel Bronzo finale (XI-IX secolo a.C.). Allo stesso periodo risalgono le capanne, a pianta circolare e costruite in pietra a secco, con un unico ambiente e coperte da tetti in legno a forma conica: rappresentano un caso unico in Sardegna per complessità ed evoluzione architettonica. La più interessante è la capanna 80, con un sedile lungo il perimetro e nicchie nelle pareti in cui sono stati trovati vasi, ornamenti, utensili, armi e immagini votive, elementi che fanno ipotizzare fosse luogo di assemblee comunitarie.
Oltre all’eccezionale imponenza, all’antichità e allo stato di conservazione, a rendere così affascinante il complesso di Su Nuraxi è il paesaggio che gli fa da cornice: siamo ai piedi della Giara di Gesturi, la “Giara Grande”, un altopiano aspro e incontaminato dove ancora galoppano libere mandrie di cavalli selvaggi. Una vera icona della Sardegna profonda, dove storia e natura regalano emozioni uniche.