Il parco Reale di Racconigi
Un'oasi di verde e di acque
Il Castello Reale di Racconigi è una delle residenze piemontesi dei Savoia che testimoniano i fasti di un tempo. La bellezza e la rilevanza storica hanno fatte entrare di diritto queste dimore nel patrimonio Unesco dell’umanità. La residenza di Racconigi, molto amata dalla famiglia reale, è di una bellezza sorprendente, così come sorprendente è il suo parco. Più che un giardino sembra un’enorme opera d’arte, inno all’eleganza, alla bellezza e alla semplicità, in un alternarsi armonioso e apparentemente naturale di prati, boschetti e specchi d’acqua. Un luogo insomma, che sì, era anche capace di stupire i visitatori, ma il cui scopo primario era accogliere con amore la famiglia e i suoi ospiti.
Perché è speciale
Di solito un parco o un giardino vengono definiti all’italiana se sono più geometrici ed impostati, o all’inglese se simulano un paesaggio naturale. Qui si tratta senza dubbio del secondo tipo, eppure, non è nemmeno un tipico parco romantico. Questo fatto è probabilmente dovuto all’intervento di ripristino dell'area verde avvenuto negli anni ‘30 del XIX secolo ad opera dell’architetto Xavier Kurten, che lo rese uno degli esempi più significativi in Europa della sensibilità verso la natura e il paesaggio.
Da non perdere
Una passeggiata tra i sentieri del maestoso giardino è davvero un’esperienza che non si può perdere, meglio ancora se si approfitta della calma suscitata dal luogo per accomodarsi in prossimità del laghetto e osservare le molte specie di uccelli che nuotano armoniosi sulle sue acque. Ma c’è anche un altro spettacolo offerto dal parco di Racconigi: il foliage. D’autunno, gli alberi si accendono dei colori caldi di questa stagione e si riflettono beati nel laghetto, creando un magnifico turbinio di rosso, arancio e giallo che scalda il cuore.
Un po' di storia
Il parco di Racconigi inizialmente era un giardino all’italiana progettato nel ‘600 nientemeno che da Le Notre, l’architetto che aveva seguito la realizzazione dei giardini di Versailles. La trasformazione in parco all’inglese di alcune aree della proprietà avvenne invece nel ‘700 su disegno di Pregliasco. Il secolo successivo, negli anni ‘30, il parco venne rivisitato dall'architetto Xavier Kurten. Tra ‘800 e ‘900 soffrì un periodo di declino, venendo convertito in buona parte a terreno di un’azienda agricola, e patendo le conseguenze dei due conflitti mondiali. Fortunatamente, una serie di interventi e restauri ha riportato il parco nella forma voluta per lui dall’architetto tedesco.
Curiosità
Il parco di Racconigi è particolarmente ricco di avifauna, tra cui molte specie di anatre, come la coloratissima anatra mandarina, la gru coronata e anche molte cicogne che qui nidificano. Sicuramente questi uccelli sono attratti dalla quiete del luogo, ma forse sono attratti anche da una realtà sorta nelle vicinanze: poco più a nord del confine del parco, tra i campi coltivati, c’è una piccola zona acquitrinosa, perfetto habitat per queste specie. A renderlo ancora più attraente, è il fatto che qui gli uccelli sono al sicuro da ogni pericolo: si tratta di un’oasi LIPU chiamata Centro Cicogne che qui nidificano particolarmente volentieri.
Nota. Il parco è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.
Credit to: Alessandro Gallione