In epoca romana Sovere era una zona di controllo dello sbocco della Val Borlezza verso la Val Camonica, centro nevralgico dei trasporti e dei commerci.
È composto da due borghi con diversi palazzi storici: sulla sponda sinistra del torrente Borgo San Gregorio e, sulla destra, Borgo San Martino con il seicentesco palazzo Longhini, una delle dimore seicentesche meglio conservate, caratterizzato da un portone, alto più di 5 metri, dipinto in verde brillante che contrasta col giallo della facciata.
Visitabile è la Chiesa di San Martino, datata 959 d.C.; architettonicamente semplice all’esterno, ospita opere di pregio.
Tra queste, due meritano di essere citate.
La Resurrezione di Cristo del Moroni rende merito al suo tratto realistico, valorizzato dai colori accesi tra cui prevalgono i rossi e gli aranciati. L’artista si sarebbe ispirato a Tiziano e il critico d’arte Donato Calvi nel 1666 lo definì “forse il più bello fatto dal Moroni”.
L’altare maggiore, realizzato nel 1731 in stile neoclassico, è opera della Bottega dei Fantoni.
Accanto alla sagrestia ecco la Cappella degli affreschi o dei morti, affrescata da Antonio Boselli nel 1517. Vi si descrive la discesa di Cristo risorto negli Inferi per la liberazione dei profeti e delle anime sante, mentre i demoni fuggono nell’oscurità, una folla di figure si accalca alle soglie della caverna per poter uscire.
Da non perdere il Santuario della Madonna della Torre, risalente all’anno 801 e, secondo una leggenda, fondato da Carlo Magno.
Ubicato in posizione panoramica, domina la valle sottostante.
La sua importanza religiosa è dovuta al voto fatta nel 1528 dai Soveresi che, per scampare alla pestilenza, promisero di organizzare annualmente una processione da borgo S. Martino al santuario.
Agli inizi del 1600 gli interni vennero sontuosamente abbelliti da decorazioni in stucco e dorature, che gli conferiscono l’aspetto di un piccolo scrigno prezioso; nel 1700 vennero rinnovati gli altari laterali ad opera dei Manni mentre l’altare maggiore venne commissionato ai Fantoni di Rovetta, altra nota famiglia di scultori e intagliatori.
Sovere offre anche numerosi percorsi per escursioni in montagna, come quello verso la Malga Lunga, con il suo museo-rifugio ospitante reperti della resistenza partigiana; cammino originale è quello dei Tre Laghi, di Endine, Gaiano e Sebino il cui tracciato permette sempre di poterne scorgere almeno uno dei tre.
Merita una visita il Parco dei Laghi fossili che ne contiene uno del Pleistocene risalente a ben 800 mila anni fa.