Cattedrale di San Giusto

L’elegante rosone gotico trecentesco che domina la facciata di San Giusto nasconde in modo brillante la duplicità dell’edificio. La chiesa era sorta in origine durante il quinto secolo nel sito di un propileo ancora più antico, ma ha preso l’assetto attuale da quando nel corso del ’300 una sua ricostruzione dell’undicesimo secolo (San Giusto, a destra) e un vicino sacello iniziato un paio di secoli prima (l’Assunta, a sinistra) sono stati congiunti costruendo una nuova navata centrale e formando così un’unica struttura: una basilica a cinque navate asimmetriche.

All’interno, dove colonne e capitelli differenti reggono arcate a tutto sesto, sono evidenti alcuni elementi moderni: il soffitto a carena, che era cinquecentesco, è stato rifatto ai primi del ’900, e i mosaici di una trentina d’anni dopo nell’abside centrale non possono reggere il confronto con quelli di scuola veneto-bizantina del dodicesimo secolo la Madonna tra gli arcangeli Michele e Gabriele nell’abside sinistra. Sono comunque da notare le arcate cieche e gli affreschi duecenteschi nell’abside destra, dove spiccano altri splendidi mosaici del dodicesimo secolo, e la vasca esagona del nono secolo nel battistero di San Giovanni, dove si entra dalla navata sinistra.

Il Castello di San Giusto accanto alla Cattedrale ha una struttura cinque-secentesca, realizzata per ampliamento di un precedente caposaldo veneziano e nel probabile luogo di un castelliere preistorico. Come altrove in città, però, interventi condotti negli anni ’30 del ’900 hanno ceduto alla tentazione di accontentare un’opinione pubblica ingenua. Non sono però da perdere né la raccolta di armi d’epoca né gli spalti, fortunatamente mai serviti in guerra e ottimi per le vedute sulla città e sul golfo.