In Friuli Venezia Giulia, canyoning tra i solchi della storia
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Si va per gole e forre da esplorare calandosi con le corde, arrampicandosi lungo pareti di roccia e tuffandosi nelle fresche acque dei fiumi più irruenti. Quando le gole si fanno strette e la luce filtra da lontano, laggiù in alto, si ha davvero l’impressione di trovarsi dentro la montagna che svela tutti i suoi segreti solo a chi è abbastanza audace da andarli a cercare.
La Stretta di Fleons
La Stretta di Fleons si raggiunge con una passeggiata tra i boschi, l’ideale prima di far correre il cuore all’impazzata lanciandosi nella gola. Qui le acque turbolente del torrente Degano hanno scavato un canyon talmente profondo che dalla sponda, su in cima, a malapena se ne vede il fondo.
Il lavoro dell’acqua è durato migliaia di anni, a voi basteranno poche ore per percorrere il tragitto in fondo alla gola, seguendo l’acqua che scorre tra il versante orientale di monte Navastolt e quello occidentale di monte Navagiust.
Lungo il percorso scoprirete profonde marmitte di erosione, rocce levigate dall’acqua che scorre senza sosta, piccole cascate e qualche salto ardito da affrontare con cuore impavido e voglia di mettersi alla prova.
Un sentiero sulle tracce della storia
Il punto migliore per iniziare l’avventura è Pierabech in località Forni Avoltri, proprio nel cuore delle Alpi Carniche. Da quota 1068 mt si percorre il sentiero CAI 140 fino a raggiungere 1595 mt di altitudine. È lì che si trova la Stretta. Lungo la strada fate una sosta alla fontana da cui sgorga l’acqua Goccia di Carnia, la stessa che scorre nella forra e che qui viene imbottigliata.
Soffermatevi a notare le postazioni difensive usate durante la Prima Guerra Mondiale. Resti di fortificazioni e trincee sono ancora visibili sulle pareti della forra. Raccontano un’altra storia che si è sovrapposta a questa naturale di questi luoghi lasciando profonde tracce anche nella memoria.
Il giro ad anello del Pierabech
Dopo la sessione di canyoning, potete scegliere di proseguire per completare il giro ad anello che riporta a Pierabech. Per farlo imboccate il sentiero CAI 142 che costeggia il rio di Sissanis. Continuate salendo fino a Casera Bordaglia di Sopra a quota 1823 per ammirare il lago alpino. È color smeraldo e circondato dalle vette della Carnia: uno spettacolo. Proseguite scendendo fino a Casera Bordaglia di Sotto e, costeggiando il rio Bordaglia, tornerete a Pierabech.
Altre forre da scoprire in Friuli Venezia Giulia
Oltre che lungo la Stretta di Fleons, c’è un altro posto speciale per fare canyoning in Friuli Venezia Giulia. Sono le cascate Butines in Val Cosa. C’è da divertirsi tra la Gola del Pontic e le Grotte di Pradis circondate da immensi boschi.
Imperdibile la forra del Cellina che potete vedere anche dallo skywalk, una passerella pedonale affacciata sul canyon. A Forni di Sopra si trova la forra del Torrente Lumiei profonda quasi 130 metri. Un piccolo ponte permette di attraversarla ma si può scendere anche in fondo alla gola.
Infine, merita una visita la leggendaria forra del Vinadia, dal nome della regina dei Carni che secondo la leggenda rifiutò di sottomettersi ai Romani gettandosi nel precipizio. Le pareti qui sono alte 200 metri e lungo la gola ci sono cascate e laghetti.