Se Busseto non è solo una bella cittadina di provincia, antica capitale di un piccolo Stato feudale, ma è diventata una meta turistica per i melomani di tutto il mondo, il merito è di un solo uomo: Giuseppe Verdi. Il Maestro per antonomasia nacque infatti nel 1813 in località Le Roncole, oggi Roncole Verdi, che di Busseto è una frazione. Raggiunto il successo a Milano, tornò a vivere in centro, sulla porticata via Roma. Nel 1845 acquistò palazzo Orlandi, al civico 56, dove compose “Rigoletto” e “Il trovatore”. Poco lontano, al 119, in gioventù aveva tenuto le sue prime esibizioni: lì abitava infatti il suo mecenate Antonio Barezzi, divenuto poi suo suocero; racconta tutto, all’interno, il Museo verdiano di casa Barezzi. A Verdi è dedicata anche la piazza della cittadina, elegante e… verde. La domina un monumento che ritrae il musicista quasi in trono, opera di Luigi Secchi (1913), sullo sfondo della rocca Pallavicino. Quest’ultima ebbe origine nell’XI secolo, ai tempi di Adalberto Pallavicino, capostipite della famiglia che fece di Busseto la capitale di uno staterello indipendente, passato solo nel 1587 a far parte del ducato dei Farnese. Riedificata nel 1250, deve il suo aspetto tutto torri e merli a un rifacimento ottocentesco, in stile neogotico. Vi hanno sede il Municipio e il teatro Verdi, gioiellino del 1868, sede di prestigiosi spettacoli e concerti. Sulla stessa piazza affacciano la collegiata di S. Bartolomeo e il palazzo del Comune, quattrocenteschi. Il quadro d’insieme giustifica ampiamente l’assegnazione a Busseto della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, soprattutto se si considera anche la gastronomia d’eccellenza, che fonde le tradizioni parmense e piacentina... Fuori dalla città storica, in un bel giardino sorge la villa estiva dei Pallavicino, cinquecentesca, sede del Museo nazionale Giuseppe Verdi. Conserva costumi di scena d’epoca, scenografie originali o fedelmente riprodotte e arredi ottocenteschi. Nelle scuderie, il Museo Renata Tebaldi espone gioielli e abiti di scena della grande interprete verdiana.
C’è però un dettaglio che i bussetani non amano ricordare. E cioè che Verdi da Busseto se ne andò pochi anni dopo avervi fatto rientro, stanco dell’atmosfera provinciale e, soprattutto, dei pettegolezzi sulla sua vita sentimentale e sulla sua seconda compagna, Giuseppina Strepponi. Verdi si trasferì con lei in campagna, in località Sant’Agata. Lì fece costruire la sua villa, appena un paio di chilometri a nord di Busseto ma già in un altro comune: Villanova sull’Arda.