Aperta nel 2011, Università rimane una delle stazioni della metropolitana più futuristiche di Napoli. È stata progettata dall’architetto Karim Rashid, mentre le aree esterne, in particolare piazza Bovio, sono firmate dal milanese Alessandro Mendini. Forme fluide e colori fluorescenti sono il registro stilistico del progetto, che Rashid ha realizzato in modo che ogni angolo di questa eclettica stazione sia un invito a fermarsi, osservare e lasciarsi ispirare da un luogo dove la tecnologia e l’arte si fondono per comunicare l’era digitale, la connessione tra le persone e la società globale. Una sorta di “tunnel del linguaggio contemporaneo” è rappresentato dalle ceramiche delle scale di accesso, che riportano un glossario di parole create negli ultimi 70 anni. Nell’atrio, ogni dettaglio, dalle superfici riflettenti in acciaio ai materiali levigati come il Corian, amplifica la sensazione di uno spazio luminoso, che non è solo un punto di transito, ma una vera e propria opera d’arte in movimento. “Synapsis”, l’enorme scultura in metallo satinato, la light box “Ikon” e “Conversational profile”, due grandi pilastri cilindrici che ricordano volti di profilo e simboleggiano il dialogo e la comunicazione tra gli esseri umani, sono lavori site-specific che parlano da soli.
Forte, in tutta la stazione, il contrasto cromatico tra due colori principali, il fucsia e il lime, studiati per agevolare l’orientamento dei passeggeri: il rosa indica la direzione verso Piscinola, mentre il verde acido guida verso Garibaldi.
Al secondo livello, due imponenti immagini di “Dante e Beatrice” ricoprono gli scalini e sono un omaggio alla cultura italiana e all’importanza dei saperi umanistici.
Ciascun livello sotterraneo ha una diversa pavimentazione, caratterizzata da immagini di fili colorati che rappresentano il fluire dell’informazione. I soffitti sono ricoperti di LED luminosi e specchi ondulati mentre, al piano delle banchine, che rappresentano i due emisferi cerebrali, le figure sui pannelli rosa lungo le pareti sembrano volteggiare e ruotare grazie agli effetti tridimensionali di uno speciale sistema lenticolare: rappresentano l’idea del movimento, che prelude al viaggio, in metropolitana e non solo.