I borghi di Pietraroja, Cerreto Sannita e Cusano Mutri in Campania
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Quando si pensa alla Campania, si pensa a Napoli, alla Costiera Amalfitana e alla città sepolta di Pompei, ma poche volte si immagina di viaggiare nell'entroterra selvaggio. I villaggi di Pietraroja, Cerreto Sannita e Cusano Mutri fanno parte della meno conosciuta Provincia di Benevento, nota come il "Giardino d'Italia". Paradiso per gli amanti della cucina, questa provincia, con le sue imponenti vette, i boschi, le valli e i fiumi, è anche il luogo ideale per gli amanti della natura e delle attività all'aria aperta. Inoltre, gli stessi borghi di Pietraroja, Cerreto Sannita e Cusano Mutri sono talmente ricchi di storia, arte e archeologia, che vi stupiranno con mille cose da fare e da vedere.
Pietraroja terra di prosciutto e dinosauri
Top 5 delle cose da non perdere
Il Paleolab e il parco geo-paleontologico, dove è stato scoperto il primo dinosauro giovane in Italia
La chiesa di Santa Maria Assunta a San Nicola con l'imponente portale romanico
Visitate La Prosciutteria per saperne di più sul prosciutto di Pietraroja, famoso in tutto il mondo.
Passeggiata tra i bellissimi vicoli del villaggio
Da assaggiare: il delizioso prosciutto di Pietraroja, i Carràti (pasta fatta a mano con ragù di carne di pecora) e i formaggi tipici come la Scamorza e il Caciocavallo
Il nome del piccolo villaggio di Pietraroja è rimasto un mistero fino ad oggi. Alcuni sospettano che risalga al tempo della dominazione spagnola. In spagnolo Piedra roja significa semplicemente pietra rossa, il che potrebbe essere un riferimento alla presenza di calcare di questo colore nei dintorni del borgo. Altri sospettano che sia di origine latina: Petra ruens significa qualcosa come roccia in movimento e potrebbe essere richiamo alle onde sismiche causate dai terremoti abbastanza comuni in questa zona.
Pietraroja ha suscitato l'interesse di scienziati e paleontologi fin dal XVII secolo, per il suo territorio ricco di fossili. Il motivo è semplice: circa 110 milioni di anni fa qui esisteva una laguna popolata da pesci, rettili e anfibi. Nel 1981 la scoperta di un cucciolo di dinosauro, il primo in Italia e uno dei dinosauri più piccoli al mondo, rese Pietraroja famosa in tutto il mondo. La storia di Ciro, così fu chiamato il cucciolo di dinosauro, è ben raccontata dal Paleolab, il museo del parco geo-paleontologico.
Ma Pietraroja è molto di più fossili e presistoria: é uno splendido paesino che invita i visitatori a soffermarsi e a passeggiare tra gli stretti vicoli. Dietro ogni angolo si trovano splendide piazzette, belle case antiche e chiese affascinanti come parrocchiale di Santa Maria Assunta a San Nicola con i suoi impressionanti rilievi e il portale romanico con i due lati sostenuti da una leonessa e un'orsa femmina che allatta due neonati. Da vedere anche il rilievo di via Torino, testimonianza di antiche credenze, composto da un volto sfigurato da un esorcismo e da una scritta in una lingua misteriosa.
Tipico del luogo è il famoso prosciutto di Pietraroja da gustare con un buon bicchiere di vino. L’affettato viene qui pressato con un attrezzo chiamato prigiotta e poi stagionato per un minimo di 12 ma non più di 20 mesi nella cantina. I prosciutti di Pietraroja non contengono conservanti: si limitano a riposare per venti giorni nel sale a grana grossa prima di essere appesi. In questo modo si ottiene un prosciutto di altissimo livello. Il prosciutto, simbolo della città, è umido ma non flaccido, leggermente salato e dall'aroma inconfondibile.
Informazioni utili
Periodo migliore per visitarla: Da aprile a giugno e da settembre a ottobre è generalmente il periodo migliore per visitare Pietraroja. Aspettatevi temperature miti e molte attività senza la folla estiva.
Come arrivare: La città più vicina è Napoli. Air Campania offre tre autobus giornalieri dall'aeroporto di Napoli a Pietraroja, ma il modo migliore per vivere il piccolo villaggio e i suoi dintorni è in auto.
Cerreto Sannita, ceramica e natura incontaminata
La città medievale di Cerreto Sannita, alle porte del Parco Regionale del Matese, fu distrutta da un terremoto nel 1688. Fu un evento tragico che portò morte e sofferenza, ma segnò anche la rinascita del borgo stesso. Dopo il terremoto i lungimiranti feudatari dell'epoca presero una decisione radicale: costruire una nuova città più a valle, in un luogo più sicuro. Una città moderna e aperta, con una pianta regolare e senza mura, ma con ampi viali e spazi aperti e ariosi, un netto contrasto con le strutture medievali della città vecchia, con i suoi vicoli stretti e gli edifici alti, che garantisce però una maggiore sicurezza in caso di terremoti.
Top 5 delle cose da non perdere
Il Museo Civico e della Ceramica Cerretese
La Chiesa di San Gennaro con la sua splendida collezione di arte sacra
La storica Chiesa e Cripta di San Rocco
Un'escursione a La Leonessa per godere di un'impressionante vista panoramica
Breve escursione al Ponte di Annibale, il famoso ponte romano che, secondo la leggenda, fu attraversato dal condottiero cartaginese Annibale.
Uno dei grandi spazi aperti che affascina fin da subito è Piazza San Martino, dove troviamo la Chiesa di San Martino Vescovo con la sua imponente scalinata. Bellissimi palazzi in stile barocco arricchiscono questo borgo certificato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Di particolare interesse sono i bellissimi cartelli stradali in ceramica, così come gli immancabili ornamenti sulle panchine del parco e sui lampioni. La tradizione dell'arte della ceramica è fiorita a Cerreto Sannita dopo il terremoto, quando molti artigiani vennero a ricostruire la città, tra cui molti maestri ceramisti che portarono le loro preziose competenze. Una delle attrazioni più importanti della città è il Museo Civico e della Ceramica di Cerreto.
Immancabile una visita alla Cattedrale della Santissima Trinità e a Santa Maria Madre della Chiesa. Nella Chiesa di San Gennaro troviamo un piccolo museo di arte sacra e meritano di certo una visita anche le prigioni feudali e l'antica Chiesa di San Rocco con la sua impressionante cripta.
Una volta ammirate tutte le principali attrazioni di Cerreto Sannita, potete allacciare le scarpe da trekking e a camminare attraverso la bellissima Valle Telesina fino a Morgia Sant'Angelo. La maestosa roccia è comunemente conosciuta come La Leonessa. Il motivo per cui la gente del posto la chiama così apparirà evidente non appena vedrete la roccia.
Il gigantesco felino, formatosi grazie all’azione degli agenti atmosferici nel corso di migliaia di anni, sembra sorvegliare la valle. Nel cuore roccioso della leonessa si trova una piccola grotta dove un tempo si adoravano probabilmente divinità pagane. Solo intorno al 700 d.C. fu trasformata dai Longobardi in una cappella dedicata all'Arcangelo Michele. La vista da La Leonessa è uno spettacolo da non perdere!
Un'altra attrazione che vi conquisterà il cuore è l'imponente Ponte di Annibale, che si trova fuori Cerreto Sannita vicino alla strada per Cusano Mutri. Il famoso ponte, costruito sul fiume Titerno in epoca romana, secondo la leggenda venne attraversato dallo stesso Annibale, capo militare cartaginese, con i suoi elefanti durante la seconda guerra punica per nascondere il suo bottino di guerra nella zona.
Informazioni utili
Periodo migliore per visitarla: Da aprile a giugno e da settembre a ottobre è generalmente il periodo migliore per visitare Cerreto Sannita. I mesi estivi sono troppo caldi per le attività all'aperto e in inverno può fare piuttosto freddo.
Come arrivare: La città più vicina è Napoli. Air Campania gestisce tre autobus al giorno da Napoli a Cerreto Sannita, ma se volete esplorare i dintorni della città della ceramica vi consiglio di noleggiare un'auto.
Cusano Mutri, tra vicoli incantevoli e canyon scoscesi
Il piccolo borgo montano di Cusano Mutri, considerato la "Perla del Parco Regionale del Matese" e uno dei borghi più belli d'Italia, incanta con la sua storia millenaria, la sua calda ospitalità, le sue antiche tradizioni e i sapori tipici della regione.
Top 5 delle cose da non perdere
Passeggiata nel labirinto di scale e vicoli stretti del centro storico
La Chiesa di San Giovanni Battista per vedere La Spina Santa
Visita ai produttori locali di miele, formaggio pecorino e birra artigianale
Un trekking tra le suggestive Forre di Lavello nel Parco Regionale del Matese
Da assaggiare: l'autentica pizza italiana fatta di prodotti locali alla Millenium Pizzeria
Il centro storico di Cusano Mutri è un folle ma allo stesso tempo affascinante labirinto di vicoli e numerose scalinate. Il modo migliore per esplorare questo splendido villaggio di montagna è lasciarsi andare tra panorami mozzafiato e altre mille sorprese che attendono dietro ogni angolo.
Si parte da Piazza Roma con la sua elegante scalinata in pietra, Piazza Lago e Via San Nicola. Sul luogo sono presenti diverse chiese come la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo con il suo campanile e la cupola che si vede da lontano. Di particolare interesse anche la Chiesa di Giovanni Battista dove si trova La Spina Santa, la spina che si suppone provenga dalla corona di Gesù Cristo. La leggenda narra che questa reliquia abbia salvato più volte gli abitanti di Cusano Mutri dalle sofferenze.
Dopo aver passeggiato per il borgo lasciatevi ingolosire dalle specialità della zona: il formaggio di capra artigianale al tartufo è a dir poco paradisiaco! Quello fresco invece si abbina perfettamente al miele di acacia o millefiori prodotto nella zona.
Potete continuare l’itinerario verso le Forre di Lavallo, lo splendido canyon del Parco Regionale del Matese che saprà incantarvi.
Nel corso di milioni di anni, il fiume Titerno ha creato una gola nella roccia calcarea che in alcuni punti è profonda più di 30 metri. Seguendo un antico sentiero sannita fatto di passerelle e ponti in legno, costeggiate il fiume fino al Ponte del Mulino, un antico ponte ad arco sul Titerno costruito probabilmente dai Sanniti. Fino agli anni Cinquanta il ponte era utilizzato per raggiungere l'antico mulino di Zì Fiore. Oggi è una spettacolare opportunità fotografica.
Informazioni utili
Il periodo migliore per visitarla: In autunno, quando le temperature sono ancora miti e i boschi sono pieni di funghi prelibati, oppure intorno al giorno del Corpus Domini, il giorno dell'Infiorata, quando le piazze, le strade e le chiese di Cusano Mutri sono riccamente decorate con fiori e petali.
Come arrivare: La città più vicina è Napoli. Air Campania offre tre autobus giornalieri dall'aeroporto di Napoli a Cusano Mutri, ma se volete esplorare anche gli altri graziosi paesini intorno a Cusano Mutri vi consiglio vivamente di noleggiare un'auto.