Nusco

Il balcone dell’Irpinia, lo chiamano. Perché è tra i più alti della zona e offre panorami estesi. Posto su uno stretto crinale che fa da spartiacque tra le valli dell’Ofanto e del Calore, conserva in buona parte l’aspetto medievale, con strade lastricate in pietra calcarea. L’abitato si sviluppò probabilmente intorno a una rocca di cui restano pochi ruderi. La Cattedrale, intitolata a sant’Amato, nella piazza centrale, conserva un pulpito ligneo del ’600, opera di maestranze locali, un seggio vescovile in legno dorato dell’VIII secolo, vari dipinti dell’Ottocento e un soffitto affrescato con scene bibliche; la cripta è di origini romaniche, con robuste colonne che sostengono volte a crociera. Il campanile è cinquecentesco. È dalla cattedrale che proviene il portale della chiesa di S. Antonio, all’ingresso nord del paese. A sud, in una recente struttura, si trova l’Osservatorio della Biodiversità, istituito dal Comune, dal parco e dalla Comunità montana Terminio-Cervialto, volto alla tutela dell’ambiente e allo studio delle specie animali e vegetali che vivono sul territorio del Parco regionale dei monti Picentini.