Tavole Palatine, per esplorare il tempio dorico
Il punto di partenza di questo giro a due ruote vi lascerà subito senza fiato. Non per la salita, breve e facile da affrontare, ma per la bellezza dell’Abbazia Benedettina di Montescaglioso, il più grande complesso benedettino della zona, con splendidi affreschi e due chiostri.
Il borgo di Montescaglioso fu fondato dai greci nel VII secolo a.C. ed è circondato da grotte usate anticamente per conservare il vino. Qui soggiornò il re Carlo III nel 1735 per celebrare il suo compleanno durante il viaggio verso la Sicilia. Il monastero era l’unico luogo con appartamenti abbastanza lussuosi da ospitare un sovrano.
Dopo la visita al monastero, una discesa di 5 chilometri vi porterà in località Parco dei Monaci, dove i frati dell’abbazia possedevano una grancia per curare i propri possedimenti agricoli. Siete all’interno del Parco delle Chiese Rupestri, un’area di 8000 ettari tra Montescaglioso e Matera.
Pedalando arriverete a Matera da sud. Concedetevi una sosta per perdervi tra le viette e ammirare il panorama sui Sassi, gli antichi rioni della città scavati nella calcarenite, così friabile e facile da lavorare che ha permesso alle popolazioni locali di scavare case, cisterne per la raccolta delle acque, cantine per la conservazione del vino e luoghi di culto come le chiese rupestri affrescate. Non dimenticate di assaggiare il tradizionale pane di Matera. Anticamente si impastava nelle case e si portava a cuocere al forno pubblico, perciò ciascuna famiglia usava un timbro di legno per riconoscerlo a fine cottura.
Inforcata di nuovo la bici, prendete la provinciale a valle di Montescaglioso e perdetevi nel paesaggio. In circa 40 chilometri arriverete alle spalle delle Tavole Palatine. Sono i resti di un tempio dorico dedicato a Hera, imponente testimonianza della Magna Grecia.
Siete alla fine della prima tappa, dopo aver percorso circa 60 chilometri. Godetevi il meritato riposo in un agriturismo dove gustare i piatti tipici della tradizione e recuperare le forze per l’indomani.
Rocca Imperiale, in bici verso il mare
La seconda tappa comincia attraversando il fiume Basento per raggiungere il borgo di San Basilio. Qui si pedala tra i frutteti. Siete nella piana del Metapontino, un’area paludosa bonificata tra gli Anni 30 e 50 e oggi tanto fertile e generosa da produrre frutta che si esporta nei mercati di tutta Italia e d’Europa. Tra Scanzano e Policoro si producono soprattutto fragole e kiwi, a Rotondella pedalerete tra immense distese di albicocche, Tursi è inebriata dal profumo delle pesche.
A Policoro, il centro più importante di questo tratto di costa, fate una sosta al Parco Archeologico della Siritide per scoprire la storia più antica di questa zona. Poi risalite verso località Pane e Vino tornando a immergervi nella campagna. Dopo aver attraversato il fiume Sinni, dirigete le vostre ruote verso il mare all’altezza di Nova Siri, ma prima fermatevi per ammirare le Vasche di S. Alessio.
Sfruttate le complanari che portano sulla storica SS106 Jonica. Ormai manca poco al confine con la Calabria all’altezza di Rocca Imperiale, destinazione finale della seconda tappa che completa i 121,7 chilometri dell’intero tragitto.