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Cicloturismo
Pedalando nella Basilicata settentrionale

Le Strade dei Briganti: viaggio in bicicletta tra storia e mito in Basilicata

Tipologia
Percorso in bici
Numero Tappe
3
Difficoltà
Difficile

Il territorio settentrionale della Basilicata, attraversato dall’Appennino, è ricco di boschi e piccoli borghi caratterizzati da storia e tradizioni antiche. Vi proponiamo di partire alla scoperta di questa terra suggestiva, attraverso un percorso di 96,7 chilometri da percorrere in sella alla vostra mountain bike. Si parte da Castelgrande, in provincia di Potenza, e si arriva al Lago di Serra del Corvo, al confine con la Puglia, lungo un itinerario che collega le principali tappe del brigantaggio meridionale.

L’osservatorio astronomico sulla cima del Monte Toppo

L’osservatorio astronomico sulla cima del Monte Toppo

La partenza è da Castelgrande, borgo al confine con la Campania, arroccato su uno spuntone di roccia nell’angolo più occidentale della Basilicata. Siete in un territorio caratterizzato dal brigantaggio, fenomeno italiano post-unitario di ribellione ai Savoia, che ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella cultura locale. Pedalata dopo pedalata, boschi e macchia si alternano a praterie d’alta quota. I centri abitati si concentrano perlopiù sulla cima dei monti.

Dal paesino di Castelgrande, di appena 1000 abitanti, si sale fino alla cima del Monte Toppo, alto 1248 metri. Ad attrarvi, sulla sommità, è uno strano luccichio: proviene dalla cupola dell’osservatorio astronomico. Lo scarsissimo inquinamento luminoso fa dell’area il luogo perfetto per ammirare le stelle. Quale sosta migliore, per rinfrancarsi dalla ripida salita?

Laghi di Monticchio, nel cuore del Vulture

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Si riparte in direzione di Rapone, splendido borgo adagiato sul colle che domina l’incantata Valle di Vitalba. Dopo aver attraversato la località, raggiungete Ruvo del Monte, sovrastato dal Castello e la Torre Angioina. A pochi chilometri ecco le cascate di San Fele, collegate da una serie di sentieri, che vale la pena percorrere per una piccola escursione.

Raggiunta la valle di Vitalba che porta ad Atella, avvistate in lontananza il Castello di Lagopesole, risalente alla dominazione di Federico II di Svevia: la struttura si eleva sulla vallata da una roccaforte. Siete nel Vulture, sub-regione della Basilicata, che prende il nome proprio dal vulcano spento. L’area è nota per la produzione del vino Aglianico: l’antico vitigno è probabilmente originario della Grecia e importato tra il VII e il VI secolo a.C., come testimoniano i resti di un torchio romano nella zona di Rionero in Vulture. Approfittatene per sorseggiare un buon calice, accompagnandolo con le prelibatezze locali. Magari con la ciambotta, ruota di pane tagliata dalla calotta superiore, svuotata della mollica e riempita con patate, peperoni, melanzane e pomodori fritti. Oltre al vino, in questa zona si imbottigliano le ottime acque che, grazie alla roccia nera vulcanica, sgorgano effervescenti e ricche di minerali. L’ultima meta ideale per un’escursione è ai Laghi di Monticchio, a pochi chilometri da Atella, nati all’interno del cratere del Vulture.

Poggiorsini, sulle sponde del Lago di Serra del Corvo

Poggiorsini, sulle sponde del Lago di Serra del Corvo

Lasciata la valle di Vitalba, un piccolo strappo vi porta a Ripacandida: qui merita una visita il Santuario di San Donato, custode di affreschi quattrocenteschi di rara bellezza, raffiguranti scene del Nuovo e Vecchio Testamento. Recuperate le energie con un cucchiaio di miele prodotto nella zona.

Pedalando tra i vigneti di aglianico, raggiungete Maschito, uno dei tanti centri in cui è ancora diffusa la lingua Arbëreshë, parlata da una minoranza etno-linguistica presente in alcuni centri dell’Italia meridionale, sin dal XV secolo. Pochi chilometri ed eccovi a Venosa, antica città romana ricca di storia. Sostate nel suo parco archeologico e fate tappa anche alla Basilica della Santissima Trinità e l’Incompiuta.

Non appena vi allontanate da Maschito, vi imbattete in un paesaggio completamente diverso: la valle del Bradano. Tra immense distese di grano,  spostatevi da Palazzo San Gervasio a sud, nella provincia di Potenza. A dominare in lontananza è un’altra roccaforte: il Castello di Monteserico, sede della battaglia di Montepeloso agli inizi dell’anno 1000, evento che ha contribuito a consolidare la presenza normanna in Basilicata e in tutto il Meridione.

Siete giunti al traguardo: la tappa finale è all’altezza di Poggiorsini, al confine con il territorio pugliese, sul Lago di Serra del Corvo.

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