Aosta, la piccola Roma delle Alpi
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Aosta si è guadagnata l’appellativo di “piccola Roma delle Alpi” per la straordinaria ricchezza dei suoi siti archeologici di epoca romana che si visitano come un museo a cielo aperto.
Conquistata da Roma ai tempi di Augusto, la città venne rinominata Augusta Praetoria e arricchita di monumenti importanti per la sua posizione strategica sulla Via romana delle Gallie.
Da visitare di giorno e da rivedere la sera, quando le vestigia romane illuminate hanno un fascino ancora maggiore.
A darvi il benvenuto c’è l’Arco di Augusto
La prima cosa che vedete entrando in città è l’Arco di Augusto: costruito tra il 25 e il 23 a.C. per celebrare la vittoria dei romani sulla popolazione locale è uno dei punti di partenza per ogni visita del centro storico. Alto 11,5 metri e realizzato con la tenera pietra locale molto deteriorata nel tempo, rendendo illeggibili i rilievi che lo ornavano; l’arco è stato in parte protetto da un tetto di ardesia realizzato nel 1716 per ripararlo dalle infiltrazioni d’acqua.
A pochi passi dall’Arco c’è il Ponte romano, a schiena d’asino, sull’antico corso del torrente Buthier, perfettamente conservato e tuttora utilizzato, che faceva parte della Via romana delle Gallie.
Lasciandosi alle spalle l’Arco di Augusto, lungo via sant’Anselmo, per entrare nel centro storico si varca Porta Pretoria, l’unica porta romana giunta integra fino ai nostri giorni, edificata negli stessi anni dell’Arco. Con tre aperture, una centrale per i carri, due laterali per i pedoni, era composta da due cortine di mura separate da un cortile centrale che fungeva da piazza d’armi. Sulla facciata orientale conserva tracce delle lastre di marmo del rivestimento originale e i segni degli elementi che reggevano i cancelli che la sera venivano chiusi. In epoca medievale la Porta fu abitata da una famiglia nobile che prese possesso della torre sul lato nord: proprio lì oggi c’è l’ufficio di informazioni turistiche.
Il maestoso Teatro romano
A pochi passi da Porta Pretoria si innalza la maestosa facciata del Teatro romano, capolavoro dell’architettura provinciale romana dell’Alto Impero alto 22 metri e alleggerito da 3 ordini di arcate e finestre di diverse dimensioni. Delle gradinate che potevano ospitare fino a 3 o 4 mila spettatori, oggi restano soltanto le sei inferiori a ridosso dell’orchestra. Quel che vediamo del muro di scena, di cui rimangono solo le fondamenta, lascia intuire che fosse ornato di colonne e statue. Un porticato lo collegava all’area dell’anfiteatro, di cui oggi rimangono solo pochi archi inglobati in un convento del Duecento.
Durante il Medioevo il teatro fu completamente negletto e in parte utilizzato per realizzare altre costruzioni che furono demolite solo nella prima metà del Novecento grazie ad una campagna di restauri che permise di restituirlo alla città.
L’enigma del Criptoportico Forense
Di fronte all’ingresso della Cattedrale, nel pieno centro storico di Aosta, si accede ad uno dei tesori romani sotterranei, il Cripoportico Forense, un imponente passaggio coperto seminterrato, la cui funzione originale è ancora un enigma per gli archeologi.
Il Criptoportico è articolato in 3 doppi corridoi con volte a botte, retti da robusti archi in travertino, illuminati da finestrelle strombate che garantiscono anche l’afflusso di aria. Costruiti in età augustea, come l’Arco di Augusto e la Porta Pretoria, quando tutta Aosta doveva essere un grande cantiere, hanno avuto una funzione di contenimento e livellamento del terreno, ma si ritiene che siano stati utilizzati come ambienti legati al culto imperiale oppure sedi di corporazioni religiose o civili.
Ancora quattro passi nell’Aosta romana
Questa passeggiata nell’Aosta romana può continuare lungo gli ampi tratti di mura ancora esistenti, alla necropoli di Porta Decumana, agli scavi della villa romana fuori dalle mura e al Museo Archeologico Regionale di Aosta che espone una vasta sezione con reperti romani legati a riti funerari, all’edilizia pubblica e privata come alla cura della persona.