Livorno
Livorno è una città ricca di cultura e apprezzabile in ogni stagione, accesso nord della Costa degli Etruschi. Ottimo punto di partenza per esplorare la città è l'ottocentesca Piazza della Repubblica, che congiunge l'antica cittadella all'area urbana più recente. Procedendo verso nord-ovest si avrà accesso al Pentagono del Buontalenti: fu proprio l'architetto fiorentino a progettare il nucleo fortificato di Livorno, circondato dalle acque del Fosso Reale. Il contiguo quartiere della Venezia Nuova, in cui passeggiando tra canali e ponticelli si respira un'atmosfera simile a quella della città dei Dogi, sorse tra 600’ e ‘700. Camminando tra le sue caratteristiche vie ci si imbatte nella chiesa di S. Caterina che ospita una grande ricchezza di marmi colorati e tesori artistici tra cui una pala d’altare del Vasari.
Terminata la visita dirigetevi verso la vicina Fortezza Vecchia, per poi proseguire verso sud con una suggestiva passeggiata che costeggia il porto. Imboccate la stretta via dei Funaioli per poi svoltare in via S. Jacopo in Acquaviva: è qui che si trova la signorile Villa Mimbelli, sede del Museo civico G. Fattori, in cui sarà possibile ammirare opere del famoso artista livornese e di altri importanti macchiaioli. Uscendo dal museo, il consiglio è di percorrere via Del Forte dei Cavalleggeri alla volta di piazza Mascagni, un ampio belvedere in stile liberty da cui godere di uno splendido panorama sul Tirreno. Una visita a Livorno non può concludersi senza aver assaggiato la cucina locale. A farla da padrone sono le pietanze marinare come il baccalà alla livornese e il cacciucco, piatto ricco che nasce da ingredienti semplici e che si gusta volentieri accompagnato da un calice di rosso. Da non perdere anche il "5 e 5", un panino ripieno di torta di ceci.
Bolgheri
Bolgheri si raggiunge in meno di un’ora da Livorno percorrendo la SS 1 verso sud e poi imboccando la SP39 all'altezza di La California. L'accesso al piccolo borgo medievale avviene in modo scenografico attraversando un lungo viale di cipressi. Il Castello di Bolgheri accoglie i visitatori con una porta posta alla base di una torre merlata. L'atmosfera incantata prosegue nel minuscolo e ben curato centro storico nel quale, passeggiando tra stradine e piazzette, incontrerete una notevole quantità di enoteche, botteghe e ristoranti. A Bolgheri trascorse l'infanzia Giosuè Carducci: una targa indica la casa in cui visse tra il 1838 e il 1848, mentre nell'antistante piazza Alberto siede una statua dedicata a Lucia Galleni, nonna del poeta alla quale fu molto affezionato. A lei e al borgo sono dedicati i nostalgici versi di "Davanti San Guido".
Sono molti i motivi che attirano i visitatori, tra cui certamente la vicinanza alla Costa degli Etruschi, la bellezza del viale dei cipressi e i paesaggi decisamente toscani che circondano l'abitato. Tuttavia, l'identità di Bolgheri la si trova soprattutto al sole dei vigneti e nel buio delle cantine. Grazie ad un favorevole microclima e all’abilità dei produttori locali, i vini Bolgheri DOC sono tra i più pregiati e apprezzati al mondo. Sebbene la zona sia nota per i "Supertuscan" a base Sangiovese, Cabernet e Merlot, non sono da trascurare i bianchi e i rosati, che rappresentano le tipologie più tradizionali della zona. Le aziende agricole locali organizzano visite delle cantine e delle tenute, ottime occasioni per conoscere meglio il territorio tra assaggi e passeggiate nel verde.
Suvereto
Suvereto è un piccolo borgo medievale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, immerso nel verde della val di Cornia, un lembo di terra pianeggiante, protetto da altipiani, che marca il confine sud della provincia di Livorno. Si raggiunge seguendo il litorale tirrenico verso sud sulla Statale Aurelia, per poi imboccare la SR 398 all’uscita di Venturina. Prima di varcare la porta sud, fermatevi nell'antistante piazza Vittorio Veneto, su cui si affaccia la chiesa parrocchiale di S. Giusto. La pieve fu costruita tra il X e il XII secolo e la sua pregevole facciata romanica si apre su uno spazio interno sobrio e raccolto. Procedendo tra stradine lastricate e pareti in pietra raggiungerete la duecentesca rocca Aldobrandesca che protegge il paesino dalla sommità di un promontorio: ospita un museo e dai suoi spazi esterni è possibile godere di deliziosi panorami sui boschi e le campagne che circondano il borgo. Oltre alla sua interessante storia, Suvereto ha molto da offrire agli appassionati della buona tavola: il cinghiale cacciato in zona è una prelibatezza, protagonista di una sontuosa sagra invernale. Perfetto accompagnamento per i gusti decisi della cucina suveretana sono i vini della locale DOCG, rossi corposi a base Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese.
Populonia
Populonia domina il Tirreno dalla punta nord del promontorio di Piombino, l'estremità ovest della val di Cornia in cui la costa sembra protrarsi verso l'Isola d'Elba.
Inizialmente nota come “Fufluna” o “Pupluna” in onore del dio del vino Fufluns, Populonia era una delle 12 città stato che componevano l'Etruria, l'unica ad affacciarsi direttamente sul mare. Il promontorio su cui sorge segna il confine naturale tra la maremma grossetana e la Costa degli Etruschi, così chiamata per la notevole quantità di siti archeologici disseminati lungo il litorale. Populonia è un luogo privilegiato in cui le testimonianze storiche si stratificano, abbracciando un periodo che va da quello etrusco fino al medioevo.
Da Suvereto si punta ora a Baratti, che può essere rapidamente raggiunta procedendo verso sud sulla SR 398. Qui avrete l'occasione di fare la prima conoscenza con gli etruschi visitando il Parco archeologico di Baratti e Populonia che in quest'area custodisce due necropoli e i quartieri produttivi in cui veniva trasformato il ferro proveniente dall'Elba. Il viaggio nel tempo prosegue nel contiguo borgo medievale, raccolto ai piedi della rocca di Populonia, una ben conservata fortificazione costruita tra il XIV e il XV secolo. La rocca è visitabile e si compone di una spessa cinta muraria e una torre da cui si apre un suggestivo panorama sul golfo di Baratti. Tornati nel presente, si consiglia di provare la rustica e gustosa cucina della zona. Piatto principe di questo tratto di litorale è il polpo alla piombinese, condito con un semplice sugo di pomodoro e cipolla e servito su pane tostato