Caltagirone

Tra le città della ceramica siciliane, Caltagirone è la più titolata: sembrerebbe che le radici dell’attività artistica calatina affondino nel periodo arabo. Fantasiose applicazioni in ceramica addobbano molti suoi luoghi e ne rappresentano la principale attrattiva insieme ai monumenti barocchi. Ancora oggi un centinaio di ceramisti locali espone nelle proprie botteghe del centro servizi da tavola, piatti, vasi di ogni foggia e dimensione e altri oggetti.

Alla ceramica locale contemporanea è dedicato il MACC, Museo di Arte Contemporanea di Caltagirone, ospitato nell’ex Ospedale delle Donne. Una ricognizione storica sulla produzione di tutta l’isola è offerta, invece, dal Museo Regionale della Ceramica, cui si arriva passando davanti il settecentesco Teatrino esempio di architettura urbana rivestita dalla ceramica. Infine, un grandioso pannello parietale, in mattonelle che compongono la scena della vittoria di Iudica contro gli arabi, attrae l’attenzione quando si visita la galleria Sturzo, antica sede del senato cittadino e attuale spazio espositivo dedicato all’illustre concittadino Don Luigi Sturzo.

Nel centro storico vi sono numerose chiese in stile barocco edificate in seguito al terribile terremoto che nel 1693 rase al suolo il Val di Noto. Caltagirone, infatti, rientra tra le otto città del barocco siciliano tutelate dall’Unesco dal 2002. Soffermatevi ad osservare la seicentesca scalinata di 142 gradini che sale con effetto prospettico alla chiesa di S. Maria del Monte. È rivestita di mattonelle maiolicate prodotte nel 1954 dall’Istituto d’arte della Ceramica di Caltagirone, decorate con motivi che riproducono modelli storici della tradizione. I momenti migliori per ammirarla sono in primavera, quando viene ricoperta di fiori e piante per la Scala Infiorata, e in occasione della festa del santo patrono, San Giacomo, quando essa fa da sfondo a meravigliosi disegni composti usando lampade ad olio colorate.