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Caltabellotta

Panoramica

In un paesaggio reso dinamico da affioramenti di rocce, si sale al borgo raccolto sull’alto di una montagna dolomitica. La posizione panoramica elevata, fortificata naturalmente a controllo di un territorio vastissimo, spiega la funzione preminentemente militare del sito, non a caso ricordato per la firma del trattato tra Carlo di Valois e Federico II d’Aragona, il 31 agosto 1302, che pose fine alla guerra dei Vespri Siciliani (passato alla storia come la “pace di Caltabellotta”). Prima di acquisire il nome arabo di Qal’ at ballut (“rocca delle querce”), l’insediamento urbano portava il nome greco di Triocala (“tre cose belle”), con un riferimento ai “beni” del territorio che, secondo Diodoro Siculo, ne costituivano la vera ricchezza: le salutari e abbondanti acque sorgive, la fertilità del suolo coltivato a vigne e ulivi, la forte rupe a inespugnabile protezione. Si può dire che Caltabellotta conservi ancora questo prezioso patrimonio naturale, insieme al pregevole tessuto urbano medievale tipico di una zona di media montagna del bacino mediterraneo. Costeggiato il nucleo più antico del paese, Terravecchia, si attraversa il vasto piano della Matrice, in suggestivo scenario rupestre, e si sale alla Chiesa Madre, sullo sfondo dei ruderi del Castelvecchio. Il visitatore che voglia conquistare un paesaggio mozzafiato prosegue ancora in salita, attraverso una scala in parte scavata nel masso, fino ai resti del Castello normanno, sulla cresta rocciosa del monte Castello; qui si apre una vista panoramica stupenda, straordinaria e amplissima, che spazia verso la costa del mar d’Africa, le cime dei monti Sicani, l’interno frastagliato di piccoli borghi.

Caltabellotta

92010 Caltabellotta AG, Italia

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