A Orani non manca nulla per essere una vera meta turistica. Una natura selvaggia, quella della Barbagia, da esplorare con escursioni e trekking , magari verso la vetta principale del monte Gonare (1083 metri). Una storia illustre, che vide questa cittadina-capoluogo di curatoria e poi di marchesato, nonché residenza estiva vescovile, testimoniata da belle chiese e nobili edifici sette-ottocenteschi. Un artigianato incredibilmente diversificato, che spazia dal sughero all’orbace, dai gioielli alla lavorazione del ferro. Un folklore antico e spettacolare che tuttora vive nel Carnevale, celebrato con sos bundhos, maschere particolarissime realizzate in sughero e tinte di rosso. Un po’ inattesi, ci sono anche due musei d’arte contemporanea: la Collezione Xilografica Mario Delitala, con incisioni e alcuni dipinti di Mario Delitala (1887-1990), nato a Orani, e soprattutto il Museo Nivola, allestito su progetto di Peter Chermayeff e Umberto Floris nell’ex lavatoio pubblico e nel parco e nei padiglioni annessi: accoglie importanti opere dello scultore Costantino Nivola (1911-88), che partendo da Orani raggiunse fama mondiale. Il complesso, sulla collina su Cantaru, si affaccia sull’abitato regalando una bella vista. A Nivola si devono anche i graffiti che decorano la facciata della chiesa di Nostra Signora d’Itria, che nelle forme ricorda l’antica dominazione bizantina. La parrocchiale, dedicata a S. Andrea Apostolo, ha invece aspetto neoclassico. Fu consacrata nel 1807 in sostituzione di una chiesa cinquecentesca andata in rovina: il campanile e affascinanti resti della facciata sopravvivono ai margini dell’abitato, nel sito Su Campusantu Vezzu. Sorge invece sulla panoramica cima maggiore del monte Gonare il santuario di Nostra Signora di Gonare, risalente forse al XII secolo, che ha due peculiarità: è la chiesa più “alta” di Sardegna e, per la sua posizione sommitale, appartiene a due parrocchie diverse, una metà rientra in quella di Orani, l’altra in quella di S. Michele Arcangelo di Sarule.