è un borgo di montagna incastonato a quasi 800 metri di quota sul versante piemontese delle Alpi del Mare, quelle che separano la Riviera di Ponente e la Costa Azzurra dalla provincia grande di Cuneo: la sua valle, la val Vermenagna, presenta un ambiente naturale straordinariamente ricco, come spesso accade nelle zone di confine tra climi diversi, e per questo è in buona parte tutelata dal Parco regionale delle Alpi Marittime. A proposito di confini, in linea d’aria Vernante dista appena una decina di chilometri dalla Francia e in paese è ancora viva l’antica cultura occitana, quella della lingua d’Oc, che accomuna diverse regioni a cavallo della frontiera. Ancora nei primi decenni del secolo scorso Vernante era sinonimo di coltellinai e fonti di acque oligominerali, e in epoche ancora più lontane legava la sua fama al possente castello costruito qui dai conti di Tenda nel ’200 e distrutto dagli Spagnoli 3 secoli più tardi. Oggi restano quasi solo i ruderi del maschio, chiamato Turusela. Le sue romantiche rovine sarebbero probabilmente il luogo più noto e fotografato di Vernante, se non fosse per… Pinocchio, che fa capolino praticamente da ogni angolo. Statue e soprattutto numerosi murales e grandi illustrazioni ne raccontano le avventure in omaggio ad Attilio Mussino (1878-1954), celebre pittore e disegnatore che illustrò l’edizione più celebre del romanzo “Le avventure di Pinocchio” di Collodi. Mussino, torinese, trascorse infatti l’ultima parte della sua vita a Vernante, lavorando in un atelier lungo via Umberto I, dove accoglieva gratuitamente gli abitanti interessati ad avvicinarsi alle arti. I murales sono stati realizzati a partire dal 1989 da Bruno Carletto e Bartolomeo Cavallera, in arte Carlet e Meo, e oggi se ne contano più di 150. Ma Vernante rende omaggio all’illustratore di Pinocchio anche nel Museo Attilio Mussino-Museo di Pinocchio, che custodisce opere e cimeli lasciati in eredità al paese dalla seconda moglie di Mussino, la vernantina Margherita Martini. Pinocchio compare perfino nel cimitero del paese, in un bassorilievo che lo raffigura in lacrime sulla tomba di Mussino.