La storia del Relais San Maurizio ebbe inizio nel 1619 quando dei monaci cistercensi decisero di costruire un monastero sui resti di un’antica cappella eretta su un’altura. Nel 1862 il complesso venne acquistato dai conti Incisa, famiglia nobile locale, e trasformato in dimora privata. Nel 2002, dopo 4 anni di restauro, è stato inaugurato l’attuale hotel di lusso a 5 stelle, con ristorante stellato e centro benessere, circondato da un lussureggiante parco secolare in cui un microclima speciale fa convivere corbezzoli e ulivi centenari, abeti, larici, faggi e querce. Nell’antica cappella sconsacrata all’interno del relais si trova il famoso Wall Drawing in Pastel for OPEN SPACE San Maurizio commissionato a David Tremlett per celebrare i 400 anni dalla fondazione del monastero. La cappella ha mantenuto il soffitto originale ricco di decorazioni policrome, mentre nella parte inferiore, sulla struttura in cartongesso che avvolge l’intera stanza, si susseguono, ritmate per tutto il perimetro, le forme e le geometrie scelte dall’artista, che ricordano per certi versi le canne di un organo, per altri uno skyline urbano. Si tratta di elementi longitudinali che partono dal basso, con tonalità terrose, marroni e bordeaux, oppure dall’alto, con toni più chiari e leggeri, ispirati ai colori del soffitto ottocentesco. Al centro spicca uno spazio bianco simile a uno strappo. Il relais si trova nel comune di Santo Stefano Belbo, famoso in tutto il mondo per il suo moscato e paese natale dello scrittore Cesare Pavese. Nella frazione di Camo, a circa 6 km dal Santo Stefano Belbo, gli appassionati d’arte contemporanea possono visitare un altro luogo significativo: il Museo a cielo aperto di Camo. Si tratta di un progetto nato nel 2013 con lo scopo di realizzare un percorso museale fuori dai canoni per far conoscere l'arte e condividerla anche con i meno esperti grazie a quadri, sculture, opere di street art sparsi per le vie, a disposizione di tutti in ogni momento. Hanno aderito al progetto illustratori, fotografi, pittori, scultori e street artist che hanno lasciato qui 90 realizzazioni d’arte contemporanea. L’itinerario parte ai piedi della scalinata che conduce in cima alla collina, dove si trovano la chiesa di S. Pietro in Vincoli e il palazzo Comunale.