L’Arsenale Militare Marittimo
Simbolo della città nuova, l’Arsenale Militare Marittimo ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo urbanistico della città. Prima della metà del XIX secolo, La Spezia era un piccolo borgo costiero, con un’economia prevalentemente agricola e di pesca. A metà dell’800 fu deciso di creare un grande arsenale marittimo per la nuova flotta nazionale (prima del Regno di Sardegna) e La Spezia, grazie alla posizione strategica del suo porto naturale nel Golfo dei Poeti, fu scelta come sede per il progetto, affidato all’ingegnere Domenico Chiodo. Nel 1869 l’arsenale fu inaugurato e iniziò la rapida espansione della città. La costruzione dell’enorme complesso, infatti, attrasse migliaia di lavoratori, tecnici e ingegneri da tutta Italia. Furono così costruiti nuovi quartieri, per ospitare la manodopera che lo costruì e poi i lavoratori, militari e civili, dell’Arsenale. Tra i più noti c’è il Quartiere Umbertino, uno splendido esempio di architettura di fine ‘800.
Oggi, essendo area militare, gran parte dell’Arsenale non è accessibile, ma la sua architettura, fatta di edifici storici, costruiti in gran parte tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, merita una visita. Potrete anche accedere al Museo tecnico navale della Marina militare, ospitato all’interno dell’Arsenale, per fare un viaggio nella storia della Marina Militare italiana. Troverete una vasta collezione di modelli navali, strumenti nautici, relitti e cimeli provenienti da navi da guerra affondate o dismesse.
Dall’Arsenale, una breve camminata vi separa dal CAMeC - Centro di Arte Moderna e Contemporanea, in piazza Cesare Battisti, riaperto a ottobre 2024 dopo un restyling che ha riguardato architettura e riallestimento della collezione permanente curato da Gerhard Wolf, direttore del fiorentino Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut (Istituto di Storia dell'Arte di Firenze - Istituto Max Planck). Oltre 200 opere selezionate dai fondi del museo: da quelli dello storico Premio di pittura “Golfo della Spezia”, nato nel 1933 da un’idea di Filippo Tommaso Marinetti, alle donazioni di Ilda e Giorgio Cozzani (opere che indagano varie correnti novecentesche, dalla Bauhaus all’Arte Povera, dal Fluxus alla Transavanguardia), fino alle più recenti firmate da Lucio Fontana, Marina Abramović e Gordon Matta-Clark, per dirne alcuni.
Da corso Cavour al mercato coperto
Tra i luoghi simbolo del rinnovamento, urbanistico, socioeconomico e industriale che La Spezia visse nel XIX secolo, c’è corso Cavour, una lunga arteria che attraversa la città, frutto del piano di ampliamento urbanistico, ideato nel 1862, dopo che furono avviati i lavori per la costruzione dell’Arsenale Militare Marittimo. Sul primo tratto, pedonalizzato, si apre piazza Beverini, che accoglie la basilica di S. Maria Assunta, con la sua facciata a fasce bianche e nere in stile neogotico genovese. Fondata probabilmente nel 1271, la chiesa fu ricostruita nella prima metà del ‘400 e modificata più volte nel corso del XX secolo.
Più avanti si arriva a piazza Cavour, dagli spezzini chiamata più comunemente piazza del Mercato, recentemente rinnovata e da sempre sede del mercato ortofrutticolo coperto spezzino. Oggi, l’architettura si ispira alle onde del mare e alle vele dei naviganti, con 2 tettoie e un passante che le collega, realizzati in acciaio e vetro. Fatevi attrarre dalla profusione di profumi, odori e colori. Troverete banchi di frutta, verdura, pesce e food truck.
Via del Prione e i suoi musei
La pedonale via del Prione, elegante spina centrale dell’abitato, corre parallela a corso Cavour. È una strada ad alta concentrazione di musei, ma anche di negozi. Iniziate con la visita del Museo civico etnografico “Giovanni Podenzana”, che conserva reperti della tradizione popolare, del lavoro nei campi e delle attività domestiche nel territorio de La Spezia e delle Cinque Terre tra il ‘700 e il ‘900 e il Museo diocesano, che espone capolavori della stagione barocca ligure. Entrambi si trovano nel restaurato edificio dell’ex oratorio di S. Bernardino, dalla facciata ottocentesca di gusto tardo-neoclassico.
Percorrete la via fino a giungere al “museo dei musei” spezzini: il Museo civico “Amedeo Lia”. Allestito in un convento secentesco, conserva una collezione davvero eclettica. Si va dagli oggetti liturgici, alle miniature medievali, da antichissimi reperti archeologici a dipinti che vanno dal ‘300 al ‘700, tra cui capolavori del Pontormo (“Autoritratto”) e di Tiziano (“Ritratto di Gentiluomo”).
Collegato al Museo civico “Amedeo Lia” da una galleria in acciaio e vetro, il Museo del Sigillo occupa le sale della palazzina delle Arti, costruzione neogotica degli Anni ’20 del ‘900.
Custodisce 1500 sigilli provenienti dall’antico Egitto, dall’epoca romana e precolombiana e dall’Estremo Oriente, spaziando dal IV millennio a.C. ai giorni nostri.
Dal castello S. Giorgio a piazza Verdi
Da via del Prione riscendete verso il mare. Ci vogliono una decina di minuti per raggiungere il castello S. Giorgio, che rimane comunque in posizione elevata, a dominio della città e del Golfo. Si tratta di una fortezza duecentesca in seguito demolita, ricostruita nel 1371 e ampliata nel XVII e XVIII secolo. Oggi ospita il Museo civico archeologico “Ubaldo Formentini”, che nella sua collezione annovera 19 preziose statue-stele antropomorfe in arenaria risalenti all'età del Bronzo e del Ferro.
Da qui scendete ancora verso piazza Verdi per ammirare l’installazione di Daniel Buren, una successione di archi quadrati colorati con le pareti interne rivestite di specchi. Sulla piazza affaccia il palazzo delle Poste, d’architettura razionalista, che all’interno della torre ospita splendidi mosaici futuristi.
La Cattedrale di Cristo Re
Prima di giungere alla cattedrale, passerete per piazza Europa. Ricavata dal livellamento della Collina dei Cappuccini, che fino alla fine degli Anni '20 del ‘900 segnava il limite della città storica, l’ariosa piazza Europa è oggi il centro della città moderna e teatro all’aperto di concerti ed eventi. Forma squadrata, pavimentazione in porfido a maglia ortogonale bianca e una lunga fontana, la piazza accoglie il palazzo comunale, costruito tra il 1938 e il 1940 su progetto di Franco Oliva in stile razionalista, un'architettura massiccia con alto porticato aperto sulla piazza e torre angolare a pianta quadrata con un basso arengario poligonale. Ma quel che più si fa notare qui è la maestosa Cattedrale di Cristo Re. Il progetto della chiesa fu iniziato nel 1956 da Adalberto Libera e ultimato nel 1969 dall'architetto spezzino Cesare Galeazzi. In posizione rialzata rispetto alla piazza, la chiesa è preceduta da gradinate e da un lungo porticato sotto cui sfilano attività commerciali. La struttura circolare, esternamente bianca e spoglia, è sorretta internamente da 12 colonne di 8 metri, una per ogni apostolo.
Da qui, volendo, potete salire al parco delle Mura, un’area verde recentemente recuperata con 4 km di sentieri che portano alla scoperta dei resti di antiche fortificazioni, come il forte Castellazzo, e mura di cinta ottocenteschi.
La passeggiata Morin e il ponte Thaon di Revel
Finire il tour di La Spezia a bordo mare è forse la scelta migliore che possiate fare. La passeggiata Costantino Morin è l’ampio lungomare spezzino, meta di camminate di locals e turisti che vengono in quest’area pedonale a rilassarsi all’ombra di palme e oleandri.
Percorretela tutta, a ritmo lento, godetevi l’aria salmastra, la vista sul golfo e, se siete fortunati, le Alpi Apuane che svettano oltre le infrastrutture del porto, fino ad arrivare allo splendido ponte Thaon di Revel, punto ideale per salutare La Spezia. È un ponte, le cui linee richiamano l’alberatura delle barche a vela e l’ossatura degli scafi, che mette direttamente in comunicazione la città con il porto diportistico Mirabello.