Alatri

Alatri se ne sta quasi aggrappata alle pendici dei monti Ernici. È una città antica, fondata dal popolo degli Ernici che la dotarono di una possente cinta muraria tra il IV e il II secolo a.C, che tuttavia non le impedì di passare sotto il dominio di Roma. La cinta di mura poligonale di circa 2 km è composta da grandi blocchi di pietra sopravvissuti nel tempo, manomesse in età medievale ma ancora con l’impostazione originaria, con cinque porte. Porta San Francesco immette da nord al centro storico, ed è seguendo la via principale che si raggiunge l’acropoli a sua volta cinta da mura di dimensioni ciclopiche, erette nel II secolo a.C. su una fortificazione più antica. Sono blocchi davvero immensi quelli che la compongono combaciando perfettamente e che hanno resistito in piedi oltre duemila anni. Vi si accede dalla porta Maggiore, o di Civita, retta da un colossale architrave monolitico di oltre cinque metri e da cui si sale al verde piazzale alberato su cui sorge il Duomo, eretto prima del Mille con successive manomissioni cinquecentesche e la facciata del ‘700. Durante il medioevo l’acropoli fu utilizzata spesso dagli abitanti del borgo come rifugio, e successivamente trasformata in fortezza. Solo nell’Ottocento se ne iniziò il recupero e quando fu anche aperta la strada che ne percorre il perimetro. Molto bello il panorama che, dai giardini della Civita, si gode sul sottostante centro storico, sulle pianure della Ciociaria e sui monti Ernici.

La parte di centro compresa nella cinta muraria è medievale: così tra stradine, vicoli e gradinate, si può raggiungere la piazza Regina Margherita su cui si affacciano tre chiese: la trecentesca chiesa di San Francesco; la duecentesca chiesa di S. Maria Maggiore di origini paleocristiane con all’interno opere di pregio artistico e la chiesa di S. Maria degli Scolopi, di impronta tardobarocca. Interessante anche il palazzo Gottifredo, casa torre del XIII secolo, con all’interno il Museo Civico.