Panoramica
Il Duomo di Udine era stato consacrato da soli 13 anni, dopo 99 anni di lavori, quando il 25 gennaio del 1348 un devastante terremoto ne compromise la struttura; eppure l’edificio restò in piedi, diversamente dal castello cittadino e dal palazzo patriarcale che letteralmente si sbriciolarono sotto la forza d’urto del sisma che causò danni fino nel Bellunese, in Slovenia e in Carinzia. Si aspettò una ventina di anni, dunque, prima di mettere di nuovo mano all’edificio e consolidarne le parti danneggiate, e questo fu il primo di vari rimaneggiamenti cui il Duomo di Udine, intitolato a santa Maria Annunziata, fu sottoposto nel corso dei secoli. Così quella che vediamo oggi è la facciata romanica originale, appesantita però dai restauri di inizio ‘900 cui si deve, per esempio, il protiro aggettante sul portale centrale.
Anche nell’interno i rimaneggiamenti sono evidenti: l’aggiunta delle cappelle laterali nel ‘500 e la radicale ristrutturazione settecentesca finanziata dall’aristocratica famiglia veneziana dei Manin, che volle ricavare nella chiesa due mausolei familiari, hanno cancellato pressoché completamente l’originario aspetto gotico. La perdita di tensione architettonica verso l’alto dell’impostazione precedente è stata in parte compensata dalla maestosità barocca.
