Natura e storia nel Parco del Castello di Miramare
Basta uscire di poco da Trieste per addentrarsi nell’oasi del parco del Castello di Miramare, dove trascorrere ore piacevoli immersi nella vegetazione: una tappa imperdibile, a soli 6 chilometri dal capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia. Non a caso è il castello più visitato dell’intero Nord Est.
Ad attrarre è soprattutto il parco, che dall’alto si affaccia sul mare, creando un incontro di verde e blu intenso. Una gita fuori porta in cui la natura si tuffa nella storia.
Amore a prima vista
A volere l’intero complesso del Castello di Miramare, nel cuore dell’Ottocento, fu l’Arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, che si innamorò perdutamente della posizione spettacolare e scelse il nome Miramare, dallo spagnolo mira el mar, che significa appunto “guarda il mare”.
Un’altra nobile subì la forte fascinazione di questo luogo: sua cognata Elisabetta di Baviera, la celebre Principessa Sissi, che fu ospite assidua della residenza.
Giardini inglesi e specie esotiche: l’area verde
22 ettari di superficie adibita a parco cingono il Castello di Miramare. Massimiliano d’Austria espresse la propria predilezione per piante extraeuropee, fornite dai vivaisti del Lombardo Veneto, mentre la terra venne fatta arrivare dalle regione della Stiria e della Carinzia. E quando il nobile si ritrovò in Messico, dove morì nel 1867, inviò personalmente alcune specie per arricchire il parterre.
Oltre all’ingegnere Carl Junker, due personalità si occuparono in seguito dell’aspetto botanico: i giardinieri di corte Josef Laube e in seguito Artur Jelinek, che riuscì a mettere a dimora anche specie esotiche, nonostante il clima avverso di Trieste, dove non sono insolite gelate notturne e bora.
Oggi il parco presenta 2 zone distinte. La prima, a est, è un boschetto dove si alternano alberi e deliziosi specchi d’acqua, sentieri e gazebo, secondo lo stile romantico dei giardini inglesi. La seconda è orientata a Sud-Ovest, maggiormente protetta dal vento; accoglie un giardino all’italiana e svariate aiuole, tra cui quella dei narcisi che a primavera sfoggia un’esuberante fioritura.
La residenza
Aperto al pubblico come tutto il parco, il Castello di Miramare è visitabile all’interno. Al piano terra si estendono gli appartamenti privati dei principi, in quello superiore le sale di rappresentanza. La sontuosa Sala del Trono è attualmente adibita a sala per concerti e mostre. La dimora è arredata con mobili, oggetti preziosi, dipinti e tele. Discoste dal palazzo principale, le Scuderie, un tempo destinate all’alloggiamento di cavalli e carrozze, sono state restaurate nel 2018 e un’ala ospita ora Il BIOdiversitario Marino (BioMa), il Museo immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare. Un bar è a disposizione dei visitatori, oltre a un bookshop.
Atmosfere
Già dall’arrivo, attraversando Porta Bora e percorrendo il Viale Miramare che porta al Castello, si respira una nostalgica atmosfera d’altri tempi.
Vale la pena concedersi una passeggiata lenta nei sentierini tortuosi e sotto i pergolati, fino alle serre dalle strutture originarie in ferro. Muovendosi nel parco, molti sono gli incontri: l’Orante, statua maschile in bronzo, poi una copia della Venere di Capua e l’Apollino, versione adolescenziale del dio.
Le fontane donano frescura nelle giornate calde, come i laghetti e il più ampio Lago dei Cigni.
Nel piazzale con i cannoni donati da Leopoldo I re dei Belgi si respira tutta la potenza dell’Impero Austroasburgico, mentre nei saloni del Castello sembra di vedere la giovane Principessa Sissi che volteggia a una festa da ballo.
La biblioteca ha il profumo denso della storia. E sotto gli oleandri, nei pressi delle Serre Antiche, il pensiero corre al giardiniere di corte Anton Jelinek, perché di recente sono stati piantati seguendo un suo preciso desiderio emerso in un antico carteggio. Non ci riuscì a causa delle temperature troppo rigide, ma oggi sono qui, in suo onore.