Emilia Romagna: l’arte del Mosaico e la lavorazione della pietra
2 minuti
La storia dell’arte musiva e della lavorazione della pietra in Emilia Romagna è strettamente intrecciata a quella della regione stessa, che ne custodisce i saperi tecnici e l’antica tradizione.
Patria indiscutibile del mosaico è Ravenna, ricca di eredità, dai monumenti UNESCO alle opere contemporanee.
Quanto alla lavorazione della pietra dobbiamo, invece, spostarci nelle province di Modena, Parma e Reggio Emilia, dove troviamo esempi eccellenti.
Ravenna: patria del mosaico
Ultima capitale dell’Impero d’Occidente e centro del dominio bizantino in Italia, Ravenna custodisce la più ricca collezione di mosaici del Paese.
Visitando la città potete imbattervi nelle variopinte tessere di vetro e pietra che decorano ben sette monumenti UNESCO. Il ciclo mosaico più famoso è quello dell’arte cristiana tardo-antica all’interno della Basilica di San Vitale, sintesi perfetta tra Oriente e Occidente.
Tuttavia, a incantare i turisti è il cielo blu stellato sotto la volta del Mausoleo di Galla Placidia.
Imperdibili i mosaici del Battistero Neoniano e in quello degli Ariani, testimonianza della convivenza di credi e culture differenti, nonché le opere musive nella Cappella di Sant’Andrea, che glorificano l’ortodossia cattolica, e i cicli della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo e di Sant’Apollinare in Classe, con il patrono della città.
Ma a Ravenna la tradizione del mosaico è tramandata di generazione in generazione, grazie alle scuole più qualificate del mondo, come il Liceo Artistico “Nervi Severini” o l’Accademia di Belle Arti e la Scuola per il Restauro del Mosaico, frequentate da allievi di ogni nazionalità.
Persino nelle tante botteghe del centro storico è possibile assistere agli artigiani all’opera.
Il mosaico è ovunque, dalle insegne stradali alle vetrine, dalle fioriere ai muri: l’artista francese Invader ha fatto tappa anche nella città romagnola, con i suoi “pixel” di mattonelle colorate.
Visitate la collezione contemporanea allestita al Museo Mar, all’interno del complesso monumentale della Loggetta Lombardesca, il Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, centro internazionale di studio del mosaico, e il RavennaMosaico, festival che ogni due anni si anima di artisti provenienti da ogni angolo del mondo.
Modena, Reggio Emilia e Parma: la lavorazione della pietra
È una dimensione ormai di nicchia, ma la lavorazione della pietra in Emilia Romagna vanta ancora alcune eccellenze.
Nella provincia modenese troverete, infatti, manufatti artistici in scagliola, che hanno reso Carpi famosa in tutto il mondo. Anche oggi abili artigiani del luogo realizzano complementi d’arredo, tavoli, pannelli e quadretti sullo stile di quelli dell’800, simili a veri e propri marmi intarsiati.
Altra eccellenza nel settore è Canossa, in provincia di Reggio Emilia, dove da circa due secoli si estrae e lavora la pietra. Qui vi imbatterete nella Scuola di Scultura su Pietra, che recupera l’antico mestiere e lo tramanda ai giovani desiderosi di imparare.
E ancora, nei luoghi un tempo popolati da spaccapietre, sono oggi realizzati archi, portali, finestre, scale, camini, sculture e bassorilievi sacri.
Lo vedrete a Ramiseto, Busana, Collagna e Castelnovo ne’ Monti, grazie all’impegno di spaccapietre che conoscono alla perfezione la materia prima e la lavorano come dei veri artisti.
Infine, nel parmense si estrae e lavora la pietra di Carniglia, piccolo borgo di Bedonia, ai piedi del Monte Pelpi.