Il centro storico di Auletta
Come un libro a cielo aperto
L'abitato di Auletta è un intrigante libro di storia a cielo aperto. I suoi edifici sono testimoni di epoche diverse e il borgo antico conserva ancora tre delle sue antiche porte di accesso: Porta Fiume, Porta Castello e Porta Rivellino. Inoltrandosi tra le stradine fino a Piazza Castello, si arriva a scorgere anche il Castello Marchesale. A Piazza Raffaele Giallorenzo, invece, ci si imbatte nel ricordo del suo dedicatario, per l’appunto, un partigiano morto durante l’eccidio di Pinerolo. Insomma, una passeggiata ad Auletta, se fatta con occhi attenti, può insegnare molte cose.
Perché è speciale
Il contesto in cui il borgo si inserisce è veramente stupendo: quando lo si guarda da lontano, lo si vede immerso nel verde dei suoi uliveti, una coltivazione che qui ha radici molto antiche e che trova un terreno molto fertile, perfetto per l’agricoltura. Questo in particolare è dovuto al fatto che Auletta si trova alla confluenza fra due fiumi, ossia nel punto in cui il Fiume Bianco si immette nel Tanagro.
Da non perdere
Auletta è celebre anche per la sua gastronomia tradizionale, in cui spiccano la pizza chiena e l’olio extravergine d’oliva. La «pizza chiena» è una torta rustica preparata per le feste pasquali, il cui ripieno esprime al meglio le specialità regionali; negli Alburni viene farcito con una combinazione di uova, toma, salumi e, occasionalmente, riso; invece, ad Auletta e nei comuni che si affacciano sul fiume Tanagro, alla versione base a base di uova, toma e altri formaggi freschi si aggiunge anche il carciofo bianco.
Un po' di storia
La costruzione del massiccio castello può essere datata al XII secolo, quando l'intero insediamento di Auletta faceva parte del sistema difensivo del Ducato di Salerno. Tuttavia, il Duca di Calabria e il fiorentino Antonio Marchesi lo ampliarono e lo ristrutturarono nel 1494, dandogli la forma attuale. Grazie a queste migliorie e alla sua posizione vantaggiosa, il castello riuscì a resistere e a respingere l'esercito spagnolo di Carlo V nel 1535. Divenuto residenza nobiliare, passò più volte di mano in mano, e ancora oggi è proprietà privata.
Curiosità
La città di Auletta è conosciuta in tutto il mondo come la città dell'olio d'oliva, i cui metodi di coltivazione furono portati nel Cilento dai Greci nel VI secolo a.C. Il termine latino «olea», che significa «oliva», potrebbe essere all'origine del nome Auletta. I fattori climatici e le caratteristiche ideali del terreno favoriscono la coltivazione dell'olivo.
Credit to: Gianfranco Vitolo