Acerenthia

Non lontano dalla costa ionica crotonese, ai piedi delle foreste del Parco nazionale della Sila, quella di Cerenzia Vecchia (un tempo nota come Acerenthia) è la storia di un paese che non ha saputo tenere il passo della modernità.
Per quasi un millennio sede vescovile tra le più influenti dell’intera Calabria, Acerenthia sfoggiava fiera le sue alte mura difensive, i palazzi aristocratici e una chiesa a tre navate.
Un paio di eventi segnarono irrimediabilmente il destino di questa località: la grave epidemia di peste, nel 1528, e ancor di più il sisma del 1738. Un manipolo di cittadini provò a ricostruire la città con le unghie e con i denti, senza successo.
Quando a Cerenzia Vecchia mancava ormai ovunque l’acqua potabile, il borgo venne abbandonato definitivamente. Era il 1844 e fu fondata l’odierna Cerenzia, a pochi minuti di distanza, una città nuova che cerca però di mantenere vivo il ricordo del suo prestigioso passato.