Indagando le origini del complesso, è possibile individuare nel suo impianto architettonico dell’oratorio del Crocifisso un’aula a volta risalente che sembra databile al XII secolo. Il nome di questo antico luogo sacro deriva dall’affresco del XV secolo, ancora presente, con una rappresentazione della Crocifissione, davanti al quale le suore benedettine pregavano quando videro sgorgare del sangue dal costato del Cristo. Le monache raccolsero il sangue in alcune fiale che, saccheggiate nel 1570, furono poi riportate a Venezia dove rimasero fino al 1934, quando vennero restituite alla città. È dal sacello che iniziò la costruzione del complesso. Successivamente, all’inizio del Settecento, la chiesa dedicata a Santa Caterina venne abbellita con stucchi pregiati, opera del colto maestro Giovan Battista Gianni, nativo di Cerano d’Intelvi e molto attivo in Abruzzo nella prima metà del XVIII secolo.